Idea-Azione

Con il ritorno del Papa-Re l’anarchia italiana tocca il diapason

La democrazia si distingue da altri sistemi politici perché la cura degli interessi della polis, della res publica è affidata direttamente dai cittadini, attraverso votazioni controllate dall’autorità statale, a candidati con questo o quel programma di governo per la soluzione di problemi concreti sul tappeto.

Naturalmente, se alla cura degli interessi della polis gli uomini che si dedicano alla politica e ottengono il governo della res publica antepongono altro e tentano di ottenere il consenso degli elettori, facendo leva su emozioni, sentimenti e pulsioni personali o di gruppo, visioni faziose e antagonistiche, ideologie filosofiche astratte o credenze religiose contrapposte subentra il caos e l’anarchia; e l’apologo di Memenio Agrippa torna di bruciante attualità.

Ora sembra chiaro a tutti che il disordine nel Bel Paese stia diventando ogni giorno più evidente. Ognuno va per la sua strada, incurante degli altri: i Ministri non rispettano le proprie competenze e invadono quelle dei colleghi; l’autorità giudiziaria, a seconda dei luoghi in cui opera, fa e disfa secondo regole che paiono sempre più vagamente interpretate, secondo le proprie, personali inclinazioni; le autorità locali si ribellano a quelle centrali, violandone le leggi e dulcis in fundo gli alti Sacerdoti della religione osservata dalla prevalenza degli Italiani fanno le bizze e tentano di entrare “a gamba tesa” negli affari di uno Stato che pur dovrebb’essere, per Costituzione, indipendente e sovrano e che pur provvede largamente al loro sostegno.

A che cosa attribuire tale ultima follia? L’intento non sembra quello di collaborare con l’autorità statale costituita per tenere unita e coesa la popolazione nel rispetto delle leggi vigenti ma l’opposto; come sarebbe stato augurabile.

E difatti, che senso ha contrapporsi allo Stato che ha il compito, ancora una volta per Costituzione, di difendere i confini della Patria, ritenendolo un sacro dovere del cittadino, e invitare imbarcazioni clandestine gestite da scafisti, veri pirati del mare e trafficanti di nuovi schiavi, a sbarcare in Italia?

Chi, da cittadino cattolico fervente (e fiducioso nel grande cuore della Chiesa), sperava che il recente invito della numerosa famiglia di zingari in Vaticano fosse il preludio per collaborare con le autorità civili e offrire ai destinatari del bugigattolo di pochi metri quadrati, concesso dal Comune, uno spazioso e arioso appartamento è rimasto profondamente deluso dal silenzio assordante del Pontefice su una tale ipotesi di scambio e di sostanziale aiuto alla soluzione di un difficile problema.

Chi, poi da cittadino cattolico osservante, ma non completamente a digiuno di un’elementare conoscenza del diritto penale, ha giudicato pesante l’interferenza nella vita dello Stato Italiano del cardinale “elemosiniere” della Santa Sede è rimasto, invece, preoccupato che un tale gesto, da molti definito “incomprensibile” e da altri “inconsulto” (e comunque “criminale” per il furto consentito), possa rappresentare per la parte meno “codina” del Paese quel campanello d’allarme, il cui suono non era stato chiaramente percepito, al momento dell’unificazione italiana, neppure dai cosiddetti “liberali” post-risorgimentali, fautori del principio cosiddetto della “libera Chiesa in libero Stato”, rivelatosi una clamorosa amenità.

Il Cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa

Chi scrive non ignora che dal punto di vista concettuale, con l’approvazione formale dell’atto fondamentale di nascita della Repubblica Italiana sostanzialmente si è stabilizzato e concluso un ideale abbraccio degli assolutismi vincenti nel Paese (da quelli politici a quelli religiosi) ma ha sempre pensato che vi fosse modus in rebus. E invece il principio dell’osservanza delle leggi di Cesare sembra essere stato mandato in soffitta dal cardinale elemosiniere.

Con un po’ d’ironia (peraltro mai consentita e gradita e anzi fortemente contrastata dai “fideisti” che, con il pensiero fisso all’aldilà, sono sempre terribilmente seri), si potrebbe dire che il cardinale acrobata (si dice che lui stesso si sia calato nella buca del contatore), rimuovendo, senza esserne autorizzato dalle autorità competenti, i sigilli e consentendo il furto dell’energia elettrica ai suoi fedeli, occupanti morosi e abusivi di uno stabile (di cui il Vaticano non era certamente proprietario) non deve avere certamente pensato di violare una legge dello Stato ospitante e l’ottavo comandamento del suo Dio che vieta di rubare ma, in perfetta buona fede, di adempiere a un rito religioso e caritatevole (sia pure attingendo la pecunia da tasche altrui), ascoltando suggerimenti che probabilmente (a credergli, naturalmente) gli erano sussurati nell’orecchio o da Dio (in persona?) o dal suo Vicario sulla Terra. Il gesto cardinalizio preoccupa i laici perché lascia prevedere consuenze ulteriori, purtroppo, molto sconcertanti.

Dato che la parola d’ordine dei suoi correligionari è di aprire le porte di tutti i Paesi a coloro che hanno un “filo diretto” con Divinità anche di diversa fede (Geova, Allah e chi più ne ha ne metta) gli Italiani devono prepararsi a vedere intervenire per il ripristino dell’energia elettrica tolta a utenti morosi anche rabbini, iman e altri rappresentanti di divinità varie sulla Terra. Vi sarà un Paese illuminato da lampade led a gogò (a luce calda o fredda) per le quali nessuno pagherà più la bolletta.

Conclusione amara ma seria: quello che gli Italiani non avranno mai occasione di vedere in giro saranno i portatori di una luce diversa: quella della protesta razionale e di buon senso contro la diffusione di una tale anarchia (che taluno definisce: proterva) e di disobbedienza (forse anche oltraggiosa) alle regole di uno Stato che, a dispetto di tutto, afferma ancora di volere essere ordinato.

La protesta mancherà, perché i comunisti, predisposti all’avvento di Baffone, sono silenti; i fascisti si limitano a fare gli spiritosi, chiedendosi se i morosi pagheranno gli arretrati (senza porsi l’ulteriore domanda: Ma se lo faranno diventerà legale la rimozione dei sigilli e il furto d’energia?), i pentastellati si esercitano, come al solito, nelle loro gaffes, affermando che essi sono “con Francesco”, con implicita attribuzione di paternità dell’atto al Pontefice più che al suo “elemosiniere”.

Il barzellettismo, però, come sempre, aiuterà Bel Paese a subire ogni sorta di angheria, italiana e straniera. L’assuefazione è l’unica cosa che potrebbe impedirne gli effetti benefici: gli autocrati, civili o religiosi che siano, lo sanno bene. Non sono, però, preoccupati più di tanto: occorreranno ancora generazioni e generazioni perché nascano individui con la mente libera; quelle attuali hanno subito un processo dagli effetti, almeno per molti, assolutamente irreversibile.

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Luigi Mazzella

- Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale - Ex Ministro per la Funzione Pubblica - Avvocato Generale dello Stato emerito - Scrittore e giornalista ATTIVITA’ SVOLTE: 1 – Direzione di pubbliche istituzioni nazionali e regionali svolta in modo autonomo: a) Commissario Straordinario alla Gestione Autonoma dei Concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1974 al 1978 (nominato dal Ministro dello Spettacolo On. Adolfo SARTI). b) Commissario Governativo dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico” dal 1979 al 1986 (nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giovanni SPADOLINI). c) Commissario Straordinario dell’IDISU (poi ADISU) Università di Tor Vergata di Roma, dal 1993 al 1997, nominato dalla Regione Lazio. d) Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro – Sezione Autonoma di Credito Cinematografico (SACC) dal 1984 al 1990. e) Vice Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, plurisecolare istituzione musicale di rilevanza nazionale. f) Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia” per due mandati consecutivi. 2 – Incarichi direttivi in Gabinetti Ministeriali: a) Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1970 al 1973 (Vice Capo di Gabinetto). b) Ministero dei lavori pubblici dal 1973 al 1975 (Capo dell’Ufficio Legislativo). c) Ministero della difesa dal 1979 al 1983 (Consigliere Giuridico del Ministro). d) Ministero per il turismo e lo spettacolo dal 1983 al 1985 (Capo di Gabinetto). e) Ministero dell’ambiente dal 1986 al 1987 (Capo di Gabinetto) f) Ministero delle aree urbane dal 1987 al 1993 (Capo di Gabinetto). 3 – Attività svolte in organismi internazionali e altri organismi interni: a) Membro del Comitato per i Pubblici Appalti della allora CEE a Bruxelles dal 1973 al 1975. b) Membro del Comitato Giuridico dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO-OACI) a Montreal dal 1983 al 1985. c) Membro del Comitato per gli Affari Urbani dell’OCSE a Parigi dal 1987 al 1993. d) Membro della delegazione della Cassa per il Mezzogiorno dal 1973 al 1975. e) Membro del Consiglio Superiore delle Forze Armate dal 1981 al 2002. f) Membro del Consiglio di Amministrazione dei Monopoli di Stato. g) Giudice della Commissione Tributaria Centrale dal 1992 al 2002. 4 – Attività ulteriori: a) Presidente o Membro di Commissioni di studio istituite dalla Pubblica Amministrazione (Commissione Giannini per il riordino delle forze armate, Commissione per la rilocalizzazione dei Ministeri in Roma Capitale ed altre). b) Presidente o Membro di commissioni di esame (Avvocatura dello Stato, INPS ed altre). c) Autore di saggi ed articoli su riviste giuridiche (Rassegna dell’Avvocatura dello Stato e numerose altre) e su riviste di studi politici e di cultura (“Specchio Economico”, “Politica e Mezzogiorno” “Minerva” ed altre). d) E’ iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e del Molise) dal 1992. 5 – Onorificenze: a) Cavaliere di Gran Croce – Ordine al Merito della Repubblica Italiana – data di conferimento 28 gennaio 2002 b) Cavaliere di Gran Croce al Merito dell’Ordine Sovrano Militare di Malta c) Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana. d) Salernitano illustre – Camera di Commercio di Salerno e) Cittadino Onorario di Eboli - Amministrazione Comunale f) Insignito del Premio Capalbio “per lo stile nel Governo” 6 – Autore di libri: A) SAGGI SOCIO-POLITICI 1. "Cinquanta proposte di buon governo” - Marsilio Editore - 1992; 2. “L’irresistibile vento dell’ovest” - Menzione speciale al Premio Internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti”; Minerva Editrice - 2001; 3. “Recondite armonie di riforme diverse” - Premio Presidente Provincia Salerno al premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” - Maggioli Editore - 2004; 4. “Le utopie possibili. Bel Paese e Buon Governo” - Premio alla carriera al Premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” 2005 - Maggioli Editore - 2005; 5. “Le probabilità ragionevoli” - 2006; 6. “La passione della ragione” - Avagliano Editore - 2008; 7. “Dall’impegno al distacco” - Avagliano Editore - 2007; 8. “Casta Italia” - Avagliano Editore - 2009; 9. “Nessun dorma” - Avagliano Editore - 2010; 10. “Le luci spente dell’illuminismo” - Avagliano Editore - 2010; 11. “La forza e la frode” –Avagliano Editore 2012 12. “Il dispotismo indulgente” – Avagliano Editore - 2013 13. “EUROCRASH – Cinquanta ipotesi d’incerto futuro” – Curcio Editore 2014 14. “Debole di costituzione” – Editore Mondadori 2014 15. “Europa mia, benché il parlar sia indarno” Avagliano Editore, 2017 16. " Il decennio nero degli Italiani – Dal Porcellum al Rosatellum – Avagliano 2018 17. "Elogio del pensiero libero – Genesi Editrice 2019 B) SAGGI CINEMATOGRAFICI 18. “Il bello nel cinema” - Saggi di estetica cinematografica - Seam Editrice - 2000; 19. “Il Leone e gli Oscar” - Saggi di estetica cinematografica - Eagle Pictures editrice - 2001; 20, “Fermo immagine” - Saggi di estetica cinematografica- Premio al Festival Cinematografico di Salerno - Minerva editrice - 2001; 21. “Il cinema tra irrisione e riflessione” – critiche cinematografiche -Avagliano Editore, 2011. 22. “Voce fuori campo” – critiche cinematografiche – Avagliano Editore 2014. 23. “L’Orso e la Palma” – Istituto culturale del Mezzogiorno. 217 24. “50 film da rivedere” – Istituto Culturale del Mezzogiorno - 2018 25. "Federico Fellini- realista e visionario – Ist.Cult.Mezzogiorno 2019 C) NARRATIVA E POESIA 26. “Un gioco malandrino di finestre e balconi” - Romanzo - Premio Speciale Grinzane Cavour Cesare Pavese - Avagliano Editore - 2006; 27. “Il Chiodo nella sabbia” - Romanzo – Menzione speciale al Premio Roma - Avagliano Editore - 2008; 28. “La baia del dubbio” - Romanzo – Premio per la narrativa del Centro di psicologia Salvatore Valitutti di Salerno - Avagliano Editore - 2009; 29. “La verità dietro l’angolo – Romanzo – Premio speciale Capri 2011 - Avagliano Editore - 2011 30. “I pazzi e le smorfie” – Versi e Aforismi – 3 Edizione - Genesi Editrice 2011 31. “La Grimpeuse – Confessioni di una rampante” – Genesi editrice - 2013 32. “Grigio senza sfumature” – Romanzo – Avagliano Editore 2014 33. “ In fuga dall’intimità” – Romanzo – Avagliano Editore 2015. 34. “Canzoniere satirico” – Versi e Aforismi – Genesi Editrice 2015. 35. “Vissi d’arte” – Romanzo – Avagliano Editore 2018 36. “Fake-off” – Romanzo – Avagliano Editore 2919 37. “Tutti promossi a fine-anno” 38. “L’albero dell’ignoranza” Romanzo (in prep.)

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