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Coronavirus ed anziani: tutte le verità

Succede Oggi

Sole su tutta l’Italia, con qualche nuvola sulle isole maggiori • Giornata internazionale dei Rom • Si riuniscono in teleconferenza i ministri degli ESteri europei. Per noi c’è Di Maio • Il Senato comincia l’esame del decreto Cura Italia • Il greco antico sul sito della Laterza • Il Vangelo di oggi: il tradimento di Giuda.

Anziani e Coronavirus: dati e verità nascoste

L’Iss ha avviato una ricerca. Finora 570 le risposte: «Ma i decessi nelle case di risposo sono sottostimati». Il buco nero è quello. Via via che passano i giorni si cerca senza successo di comprendere la reale portata della catastrofe Rsa, le residenze per anziani non autosufficienti. Sono migliaia gli infettati e i morti in tutta Italia, questa è l’unica certezza. La Protezione civile nel suo conto dei decessi non calcola quanti sono avvenuti in quelle strutture e soprattutto ci sono morti che non potrebbero comunque essere classificati come vittime del coronavirus, perché su di loro non è stato fatto il tampone. Così l’Istituto superiore di sanità ha messo in piedi una survey scientifica, cioè un’indagine che per ora rivela come la situazione sia più grave in Lombardia, dove quasi 7 ospiti di Rsa su 100 sono morti, per un totale di quasi mille persone.

I dati dell’Istituto superiore

Sarebbero circa 300mila gli anziani non autosufficienti ospitati nelle Rsa italiane, stimate in 4.500. Hanno in media 85 anni e il 60% di loro soffre di una demenza. Quando l’Istituto si è reso conto che qualcosa non andava ha avviato il suo studio, basato su un questionario inviato a tutte le residenze inserite nel suo archivio (circa 2.500). Si è appena conclusa la seconda puntata di questo lavoro e le strutture che hanno risposto sono passate da 250 a 570. Si chiede, tra l’altro, quanti anziani sono morti dopo la diagnosi di Covid-19 e quanti con sintomi influenzali, proprio perché si pensa che probabilmente c’è una sottostima dei decessi legati alla pandemia. Ebbene, nelle strutture Lombarde monitorate, 164 su un totale di 708, queste morti sono state 934 a partire da febbraio, cioè il 6,8% del totale degli ospiti. La media nazionale è del 3,1%, ed è ovviamente trainata dalla stessa Lombardia. Toscana ed Emilia, che si dividono il secondo posto in classifica, si fermano intorno al 3%.

Se si proiettassero le percentuali sul totale degli ospiti di Rsa, si otterrebbe un numero di morti legate al coronavirus altissimo: 12mila, delle quali almeno 3mila nella sola Lombardia. L’Istituto ha anche chiesto quali sono stati i problemi principali in questo periodo e in quasi il 90% dei casi si cita la carenza di dispositivi di protezione.

Anziani: la situazione nelle Regioni

Non solo Milano ma anche Ascoli, Torino, Lecce, Genova. Le procure di mezza Italia aprono fascicoli sui decessi nelle Rsa. Del resto un po’ ovunque avviene la stessa cosa: morti e contagi sono tanti e paiono sottostimati. In Emilia i decessi sono stati 230 e 900 i contagi, tra ospiti (700) e operatori. In Piemonte gli esami col tampone sono molto pochi, ma ci sono comunque circa 135 morti sospette. A Lessona (Biella) c’è una casa di cura dove hanno perso la vita 21 ospiti ma solo su 9 è stato fatto il tampone. In Liguria alla Regione risultano 65 decessi per Covid nelle case di riposo ma a Genova nella prima settimana di aprile in queste strutture, si scopre dai dati delle pompe funebri, i morti per il virus sono stati 190.

La Toscana ha avviato un piano di esami a tappeto nelle Rsa, dove i positivi sarebbero circa 800, con strutture che hanno avuto anche una decina di morti. Nel Lazio, a Civitavecchia, c’è una Rsa con 43 infettati su 60 ospiti e 13 decessi. Anche al sud la situazione è critica, malgrado ci siano meno strutture di questo tipo e il virus circoli meno che al nord. In Puglia risultano ufficialmente 17 decessi ma la struttura per anziani di Soleto in provincia di Lecce ha visto da sola 10 morti e 88 contagiati. In Sicilia ci sono varie residenze colpite come Villafrati nel Palermitano: 74 positivi e 7 morti. In Campania i dati ufficiali sono bassi, 95 positivi, e 15 morti, rispetto a un totale di 3.148 contagiati. Ma in una sola clinica, a Sant’Anastasia (Napo-li), su 56 ospiti 44 sono risultati positivi. [Bocci – LaRepubblica]

Lo scandalo del Pio Albergo Trivulzio

Quest’anno, nel Pio Albergo Trivulzio di Milano – già celebre perché da qui prese le mosse l’inchiesta detta “Mani Pulite” -, sono morte, dall’8 marzo a oggi, 29 persone. L’anno scorso, nello stesso periodo, furono 11. Dunque, coronavirus. Il problema è che i responsabili della struttura avrebbero nascosto le vere ragioni dei decessi, forse obbedendo a un’indicazione della politica per non creare panico. La Regione ha messo in piedi una commissione d’inchiesta di cui parte anche l’ex pm di Mani pulite, Gherardo Colombo. «Oltre al Pio Albergo Trivulzio gli approfondimenti riguarderebbero anche l’Istituto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, una casa famiglia di Affori, quartiere di Milano e una Rsa del milanese nel quartiere Corvetto» [Monaci, Sole]

«Lì dentro non fanno tamponi a nessuno» [Giorgia Memo, che la madre Fernanda, di 88 anni, dentro al Trivulzio, a Zita Dazzi, Rep].

«L’8 marzo la Regione Lombardia delibera che pazienti degli ospedali possano venire dislocati nelle case di riposo, così da liberare posti in corsia. Il Pio Albergo Trivulzio ne accoglie una ventina e non solo, viene nominata Centrale unica dell’emergenza regionale. Tradotto: i suoi uffici amministrativi fanno da smistamento di questi pazienti dimessi a metà nelle residenze per anziani lombarde. Il primo giorno di attività, ad esempio, è il 13 marzo, gli impiegati del Pat ne trattano 113. Di questi, 60 sono ancora positivi al Covid. Quindi operatori sanitari e pazienti si preparano ad accogliere dei malati, ma non hanno alcun dispositivo di sicurezza» [De Giorgio-Pucciarelli, Rep].

Clamoroso

«L’ultima ipotesi di cui si parla è far giocare le 124 partite del campionato di serie A che mancano tutte a Roma, città che a fine aprile si prevede a contagio zero» [Sconcerti, CdS].

In prima pagina

• Spaccatura all’apparenza insanabile all’interno dell’Eurogruppo. Sono ancora riuniti mentre scriviamo.
• Per il terzo giorno consecutivo in Italia è sceso il numero dei nuovi contagi. Ieri i morti registrati sono stati 604 (lunedì erano 635). Borrelli: «Finalmente sembra esserci una discesa della curva». Il commissario Arcuri spegne gli entusiasmi: «Non siamo a pochi passi dalla fine dell’emergenza». Ventisei gli infermieri morti finora. Guido Bertolaso è stato dimesso
• Boris Johnson non ha la polmonite e non è intubato, fa sapere Downing Street. Per la prima volta dall’epidemia, nelle scorse 24 ore la Cina non ha dichiarato nuovi morti per il coronavirus. Wuhan ha revocato le ultime restrizioni. Lo Stato di New York ha superato l’Italia per numero di casi. Trump attacca l’Oms: «Troppo amica della Cina». L’India ha fermato tutti i treni: non era mai successo in 167 anni. Accelera il contagio in Svezia, dove si registrano 114 morti in un giorno. La Danimarca riapre le scuole dal 15 aprile. È il secondo giorno di fila che la Corea del Sud registra meno di 50 casi
• Il vaccino per il coronavirus finanziato da Bill Gates è in fase di test sugli esseri umani: è stato iniettato a quaranta volontari
• L’Onu stima che 1,25 miliardi di lavoratori rischino il posto a causa della pandemia
• Secondo l’Istat, se il lockdown durerà fino a giugno i consumi in Italia crolleranno del 10%
• In Polonia si voterà per le presidenziali nonostante le misure restrittive per il coronavirus
• WhatsApp ha deciso di limitare l’inoltro dei messaggi virali a una sola chat per volta. Una misura contro le fake news
• In questo mese di emergenza i camion in Italia non si sono mai fermati, stando ai dati di Anas, mentre circolano meno della metà delle auto
• A 89 anni l’ex numero due del Sisde Bruno Contrada è stato risarcito per ingiusta detenzione
• Sull’Artico s’è aperto un buco dell’ozono da record a causa del freddo e del vortice polare. Dovrebbe richiudersi in poche settimane
• Slitta ancora il Mondiale di MotoGp: sono state rinviate anche le gare del Mugello e di Barcellona
• L’altra notte due donne magrebine sono cadute da una motonave diretta al Lido. I cadaveri sono stati ritrovati all’altezza del Mose. Non si esclude il suicidio.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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