Quando un muro non separa (pixabay.com)
Di Eleonora Prati
I giorni passano ma io sono qui, chiusa in questo mondo sospeso, e mi affaccio come sempre alla mia finestra, il mio unico spiraglio di luce in questi giorni bui. Leggo un libro ma mi fermo a pensare “e se domani mi svegliassi e d’un tratto ascoltassi una macchina con l’altoparlante che invece di chiedere di restare in casa, dicesse di uscire a festeggiare perché la “guerra” contro questo nemico invisibile è stata vinta? Poi torno in me e capisco che questo, al momento, non può accadere. Se domani scoprissi di avere anche io questo virus? Come reagirei? Sarebbe un “casino totale”. Ma sono solo pensieri frutto di angosce e paure. Voglio, invece, sperare fortemente che un “domani” ci sarà per festeggiare la fine di questo incubo abbracciandoci e cantando non più dai balconi ma nelle piazze e per le strade del mondo, tutti vicini! Intanto godiamoci questi giorni in famiglia e impariamo a convivere con noi stessi.
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