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Giuseppe Conte, un esperto di contratti

Giuseppe Conte, un esperto di contratti

«Bravissimo a scuola negli studi, religioso e devoto di Padre Pio, regista nella squadra di calcetto, «studiava tantissimo ed era di una riservatezza assoluta», riassume un amico di infanzia, Antonio Placentino. È invece emozionata Patrizia Giunti, direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Firenze: «Con i suoi allievi ha una grande capacità comunicativa, è un collega che ama ascoltare e che non è mai sguaiato. Lo conosco da tanti anni e posso dire che unisce garbo, signorilità e grande forza nelle sue convinzioni. due giorni prima che i 5 Stelle facessero il suo nome come uno dei possibili ministri, presentò una lettera di dimissioni dall’organo di giustizia amministrativa del Csm». A Salvini e Di Maio avrebbe chiesto e ottenuto un certo grado di autonomia [Galluzzo, Cds].

54 anni, cattolico, separato, un figlio di dieci anni con cui a gennaio è stato in montagna. Sempre elegantissimo, figlio di un segretario comunale e di una maestra elementare, con cui ha passato il Natale e che adesso è a Roma per assistere al giuramento del figlio. Devoto di Padre Pio (è nato dalle sue parti), discreto calciatore,« un regista, alla Capello».

«“Tradizionalmente il mio cuore ha battuto a sinistra. La mia dote principale? Quella di saper mediare anche in situazioni difficili”. Ne avrai bisogno adesso, gli dice il suo interlocutore. E lui: “Mi riconosco da sempre una grande capacità di ascolto, anche quando le parti appaiono tra di loro molto distanti”. Non è certo un caso che abbia scritto molti saggi sulla mediazione e sia stato scelto da Bankitalia per occuparsi di arbitrati» [Cuzzocrea, Rep].

Filippone

Sugli ultimi istanti di Fausto Filippone, l’uomo che ha gettato la figlia dal viadotto e poi s’è lanciato nel vuoto:

«Domenica alle 11, Fausto e la moglie Marina, 52 anni, insegnante di liceo, sono usciti insieme dalla casa di via Punta Penna a Pescara, dove vivevano dal 2006, l’anno del matrimonio, diretti proprio a Chieti Scalo, dove possedevano un appartamento da affittare agli studenti. E qui entrano in scena due testimoni. “Intorno a mezzogiorno ho sentito un urlo straziante e poi un tonfo”, racconta Giuliano Salvio, un medico che abita nella stessa palazzina “e quando ha visto la donna a terra ha tentato di soccorrerla: Non c’era nessuno intorno a lei, solo dopo qualche minuto è arrivato quell’uomo, era molto nervoso, farfugliava, si teneva le mani tra i capelli e ripeteva: che sciagura, è caduta dal secondo piano, lei è mia moglie. Però restava sempre a qualche metro di distanza, malgrado lei perdesse molto sangue. Poi, mentre aspettavamo l’ambulanza, è venuto da me col cellulare in mano e mi ha detto: “Ti lascio questo numero, io devo andare a prendere mia figlia”. Un po’ insolito, per un marito a cui è appena caduta di sotto la moglie». Ma le stranezze non sono finite. “Fausto Filippone — racconta Francesco Angrilli, fratello della moglie caduta dalla finestra — quaranta minuti più tardi ha chiamato la casa di nostra madre, nonna Anna. Con lei era rimasta la piccola Ludovica. Lui ha detto: Anna sto arrivando, fammi venire incontro mia figlia, l’aspetto all’incrocio, davanti alla pasticceria… Che fretta aveva?”. Poi s’è capito. Dalla casa di nonna al viadotto Alento ci sono 15 minuti di strada. L’ultimo tratto prima di completare il suo disegno di morte» [Caccia – Catenaro, CdS].

Secondo la Stampa (Grazia Longo), Filippone avrebbe pronunciato questa frase: «Devo chiedere perdono a mia moglie, ma anche lei ha molte cose di cui farsi perdonare. Fino a quindici mesi fa la mia era una vita felice». Quando era in cima al viadotto ha detto: «La mia vita è finita quindici mesi fa. Ora qui è pieno di giornalisti. Ecco ci stanno anche le televisioni, ora mi faranno diventare un fenomeno da baraccone. Non lo posso sopportare. Bisogna che mi faccia perdonare. Mia moglie doveva farsi perdonare tante cose. Non posso salvarmi. Devo seguire mia figlia». Secondo il Messaggero (Gianluca De Rossi) Filippone, per attirare la moglie nella casa che affittavano agli studenti, l’avrebbe fatta uscire dalla loro villetta di via di Punta Penna a Pescara, dove vivono tutti i familiari di lei, con una scusa: «Andiamo a comprare la lavatrice al centro commerciale».

Polemiche per i guadagni di Antonella Clerici

«Stupisce e non poco che, dopo quanto apparso su cinquequotidiano.it, la Rai non abbia ritenuto di commentare i compensi percepiti da Antonella Clerici per la Prova del cuoco. Cifra a molti di zeri e tante domande per la triade Orfeo-Flussi-Galvagni (dg, capo del personale e responsabile contratti), rei di aver permesso alla «signora del mezzogiorno» (complice il direttore di Raiuno, Teodoli) di incassare 6.500 euro a puntata con un contatore che «gira» alla cifra di 100 euro al minuto. Nulla togliendo alla conduttrice, le cifre spiattellate dal sito direbbero che l’assaggiatrice seriale avrebbe messo in pentola 1 milione e 200mila euro a stagione da circa 18 anni a questa parte. Con lei non da meno sarebbe stata la Endemol (la società che vende alla Rai il «giochino» dei cuochi), che potrebbe aver incassato 2 milioni di euro a stagione (10.000 euro al giorno di pubblico denaro), per dividere con la Antonellina nazionale un posto a tavola» [Libero].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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