Sfogliando il New York Times

Gli oratori coprono di lodi Trump come una roccia del partito repubblicano, con la famiglia in testa

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DI  OGGI MERCOLEDI’  24 AGOSTO

Nota personale: faccio la stessa premessa di ieri e cioe’: parte della prima pagina e’ dedicata al secondo giorno della convention repubblicana, ma faccio fatica a parlarne per il senso di nausea che mi da’. E’  un condensato di tutto cio’ che e’ Trump: bugiarderia, sfrontatezza, presunzione, vanagloria….. A tratti quello che senti, da lui, dai suoi famigliari e dai vari “super-fedeli” invitati a parlare, sembra una parodia, “la parodia della convention repubblicana”, tanto quello che dicono e’ lontano dalla verita’ da noi tutti vissuta per quasi 4 anni. Mi limito quindi anche oggi ( e probabilmente domani e dopodomani), scusandomene con i lettori, ai titoli e qualche passaggio preso direttamente dai discorsi e dai commenti del giornale.

PRIMA PAGINA

–      Gli oratori coprono di lodi Trump come una roccia del partito repubblicano, con la famiglia in testa. Adottando un tono piu’ cauto in un tentativo di raggiungere i votanti moderati. La famiglia: oggi hanno parlato la moglie Melania e due dei figli, Eric e Tiffany. Ieri avavano parlato il figlio Donald Jr e la sua compagna Kimberly Guildoyle, giovedi’ parlera’ la figlia Ivanka. I loro discorsi “hanno infuso nel partito un’atmosfera di ambizioni dinastiche”. Al mattino Trump aveva perdonato un rapinatore di banche, nel pomeriggio il discorso ultra-elogiativo di Pompeo da una terrazza di Israele. I tre eventi sottolineano – se ce n’era bisogno – “la capacita’ di Trump di imporre la sua volonta’ nell’evento piu’ importante del ciclo elettorale”.

–      I goal di Trump sono i loro goal, e i messaggi-twitter non contano. Secondo i democratici e molti indipendenti “Trump ha stracciato le norme del comportamento presidenziale con i suoi messaggi razzisti e divisivi; l’uso delle agenzie federali per far avanzare i suoi interessi e quelli dei suoi familiari e amici; e – peggio ancora – il suo distacco dal gestire l’epidemia. Ma non importa. Per i suoi sostenitori “ ha avuto successo a rinforzare il confine col Messico, a nominare giudici conservatori, ad affrontare la Cina e a mettere l’America prima”.

–      Da buon soldato Pence sta sulla sottile linea fra lealta’ e futuro. Nominato da Trump a capo del gruppo che doveva combattere il virus, non l’abbiamo mai sentito pubblicamente e Trump l’ha spesso contraddetto nei suoi rapporti con i governatori. Ma come lui stesso ha detto a Trump: “Comunque alla fine siamo con te”.

–      Combattendo il caldo, gli incendi e il virus al raccolto. Un brutale lavoro estivo diventa ancora piu’ duro in condizioni in cui si lavora dalle 4 del mattino perche’ alle 10 e’ gia’ troppo caldo per continuare.

–      Un’occhiata estiva alla vita post-coronavirus suscita paure per l’autunno. Le infezioni sono scese, cene e drinks sono serviti sotto le stelle, amici si riuniscono in parchi e sulle spiagge come se fosse tutto superato. Ma nel profondo, tutti si preoccupano di come sara’ quando l’estate cedera’ all’autunno e potranno affacciarsi nuovi “sconosciuti”.

PAGINE INTERNE

–      Angoscia per gli spari della polizia. Molti in Wisconsin sono rimasti scioccati quando edifici sono andati in fiamme dopo che la polizia ha sparato a Jacob Blake nella schiena mentre saliva in macchina? Ma oltre che brutali, come fanno i poliziotti a essere cosi’ stupidi ?

–      Aerolinea avverte dei tagli al lavoro. American Airlines ha detto che licenziera’ 19.000 dipendenti se non ricevera’ aiuti dal governo.

–      No sintomi, no necessita’ di test. Il centro controllo delle malattie infettive ha modificato le sue istruzioni, ma qualche esperto non e’ d’accordo.

–      Il Met pronto a brillare di nuovo. Con meno gente e nuove regole, il Metropolitan Museum, il piu’ grande del paese, e’ pronto a ricevere i visitatori a partire da domani giovedi’.

–      Corsa a conquistare un tavolo in Inghilterra. Gli inglesi si sono precipitati in ristoranti e pubs approfittando di un’ offerta del governo di pagare meta’del conto.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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