Il Pensiero Libero

Il servilismo italico, secondo i nostri politologi

Notisti politici di buona fama, ritenuti comunemente di grande peso, litigano tra di loro nel portare avanti, in due direzioni diverse, la tesi dantesca, oggi ancora di più rafforzata dai fatti, del servilismo italiano (ahi! Serva Italia!).

Alcuni di essi sostengono che l’Italia non riesce a curare i propri interessi perché il suo europeismo acritico la renderebbe succube della Germania (per i problemi connessi alla moneta unica e all’industria meccanica) e della Francia (per il ruolo svolto, per citare qualche esempio, in Libia e in Siria, ma anche per l’egemonia acquisita nel settore del commercio); altri, invece, imputano la stessa incapacità all’atlantismo acefalo che renderebbe il Bel Paese servo degli Stati Uniti d’America.

Naturalmente, per spiegare gli errori della politica estera italiana, alcuni tirano in ballo la dose d’impreparazione (soprattutto storica ma anche geografica) della classe politica italiana; altri la debolezza costante di tutti gli Esecutivi italiani in rapporto a quelli di Stati esteri; altri, ancora, il distacco dell’opinione pubblica del Bel Paese dai problemi di natura internazionale che renderebbe gli abitanti dello Stivale incapaci d’immaginare un loro ruolo fuori dai patri confini.

Naturalmente, il motto latino canis canem non est (cane non mangia, o non morde, cane) è pienamente osservato e nessun osservatore di cose politiche cita tra le cause dell’italico disorientamento la confusione, incolpevole ma più spesso volontaria, della scienza politologica e sociologica nello spiegare ai loro lettori come stanno veramente le cose e perché il Paese altro non può essere che una dantesca “nave senza nocchiero in gran tempesta”. Vediamo di fare qualche tentativo di comprensione tenendo separate le due accuse di servilismo imputate all’Italia: quello europeo e quello atlantico.

La prima accusa è fondata ma pecca per difetto. Il servilismo dei governanti italiani produce certamente uno stato di sottomissione agli interessi della Germania e della Francia, che, chiaramente, dalla loro condizione egemonica cercano di trarre il massimo dei vantaggi possibili (nella situazione data). E’ ben più grave, però, il servilismo rispetto alle pretese dei tecnocrati di Bruxelles di continuare a imporre divieti e restrizioni agli Stati membri dell’Unione Europea, condannandoli a una decrescita economica inesorabile e progressiva. E ciò, per una ragione certamente non commendevole: garantire alle Banche di poter continuare a elargire crediti a industrie manifatturiere che sono condannate a restare “claudicanti” a causa della mancanza di investimenti e della fatiscenza progressiva di infrastrutture di servizio (non riparate, anch’esse, per mancanze di fondi).

D’altronde, ciò è nella logica del Monetarismo, fine del Capitalismo produttivo, la cui descrizione è già anticipata ne Il Capitaleda Karl Marx. Secondo la visione del mondo dell’Alta Finanza, fabbriche e opifici devono essere indotte a trasferirsi in Paesi del Terzo mondo, dove le Banche Occidentali con adeguati prestiti potranno favorirne la crescita (come è avvenuto in Occidente, nell’epoca del capitalismo industriale). Per accelerare il processo di de-industrializzazione, i super-ricchi del Credito sostengono, con lauti contributi monetari, i movimenti ecologisti, ambientalisti (che consentono a Greta e ad altri minorenni “ritardati” di disertare gli studi scolastici), le sommosse confusionarie di giovani che orgogliosamente si autodenominano “Sardine” che hanno anche l’effetto di indebolire gli Stati, mettendone a nudo l’instabilità.
Fili e soffi di fumo impercettibili nell’infinito di un Cosmo con miliardi di corpi ruotanti nello spazio, sono dichiarati responsabili, con l’aiuto di incontrollabili scienziati, di mutamenti climatici spaventosi che rappresentano, invece, la norma nei tanti anni del nostro Pianeta.

Le Banche, per tutelare i loro interessi, non badano a spese. Vedono come il fumo negli occhi tutte le forze politiche che contrastano la globalizzazione, invocano un ritorno alle sovranità nazionali e pretendono investimenti industriali o infrastrutturali, perché capiscono che chiedendo tutto ciò esse mirano a sottrarre il denaro dei contribuenti al ripiano degli inevitabili deficit bancari e delle spese per l’immigrazione; necessarie, le due misure, per aiutare, in modo certamente precario e temporaneo, le imprese manifatturiere zoppe senza mai farle riprendere a camminare speditamente.

Se così stanno le cose, il maggiore e più grave servilismo italico di tipo europeistico è nei confronti degli gnomi della Finanza di Wall Street e della City. In altre parole il nostro Europeismo è acefalo e cieco, perché i Governanti degli Stati-membri, sorretti da un sistema mass-mediatico, tutto in mani bancarie, non hanno alcun interesse a capire e a vedere. Non a caso, tutti i Governi che sostengono l’attuale sistema di stra-potere creditizio sono “di sinistra”, perché solo i socialdemocratici e i cristiano sociali, dimostratesi false e irrealizzabili le loro fantasie di uguaglianza universale sono fervidi di immaginazione nel prevedere misure popolari e pauperistiche di vari sostegni (sussidi, bonus, cunei fiscali e quant’altro) che contribuiscono a peggiorare le condizioni di “zoppia” dell’economia industriale e rendono irreversibile la strada intrapresa dal Capitalismo Monetario.

Per il servilismo atlantico, il discorso è più articolato e va distinto tra il periodo antecedente e quello susseguente alla Brexit e all’elezione di Boros Jonhson in Gran Bretagna e di Donald Trump, negli Stati Uniti d’America. Prima di tali eventi, i Governanti dei due Paesi anglosassoni altro non erano che la longa manus della City londinese e della newyorchese Wall Street. Si muovevano esattamente come i tecnocrati di Bruxelles e il servilismo degli Europei nei loro confronti era della stessa, identica, natura di quello che si manifesta ancora (purtroppo) nei confronti dell’Unione Europea.

Dalla Brexit e dalle due elezioni ricordate le cose sono cambiate, anche se il sistema mass-mediatico mostra la sua ostilità, senza dirne le vere ragioni. Gli Anglo-americani hanno ascoltato il “voto di pancia” dei loro elettori, scontenti per i disastri sociali provocati dall’immigrazione clandestina e selvaggia, e quelli economici prodotti dalla crescita-zero (e dintorni) della loro produzione industriale, della delocalizzazione forzata delle proprie imprese in Paesi a basso costo di mano d’opera. Jonhson e Trump hanno voltato pagina. Oggi sono “i nemici” dell’Europa, rimasta l’unica roccaforte dell’Occidente ancora sotto il dominio dei banchieri.

Qualcuno dovrebbe dire queste cose agli Italiani che cominciano ad aprire gli occhi, ma non hanno ancora trovato i leader politici giusti per dare una “svolta” alle loro scelte politiche.
Come la RAI non è la BBC; così, gli italici assolutisti (fideisti cattolici e fanatici socialcomunisti e fascisti), padroni esclusivi del consenso elettorale nel Bel Paese non sono i liberali anglosassoni, empiristi, relativisti e pragmatisti.

Questione di filosofia di base. Nel settimo componimento poetico del “Canzoniere” (La gola, il sonno e l’oziose piume) Francesco Petrarca scrive: “Povera e nuda vai filosofia” dice la turba al vil guadagno intesa per poi concludere non lasciar la magnanima tua impresa.
Sì! D’accordo… ma in quale direzione?

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Luigi Mazzella

- Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale - Ex Ministro per la Funzione Pubblica - Avvocato Generale dello Stato emerito - Scrittore e giornalista ATTIVITA’ SVOLTE: 1 – Direzione di pubbliche istituzioni nazionali e regionali svolta in modo autonomo: a) Commissario Straordinario alla Gestione Autonoma dei Concerti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dal 1974 al 1978 (nominato dal Ministro dello Spettacolo On. Adolfo SARTI). b) Commissario Governativo dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica “Silvio d’Amico” dal 1979 al 1986 (nominato dal Ministro della Pubblica Istruzione Sen. Giovanni SPADOLINI). c) Commissario Straordinario dell’IDISU (poi ADISU) Università di Tor Vergata di Roma, dal 1993 al 1997, nominato dalla Regione Lazio. d) Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca Nazionale del Lavoro – Sezione Autonoma di Credito Cinematografico (SACC) dal 1984 al 1990. e) Vice Presidente del Consiglio Direttivo dell’Accademia Filarmonica Romana, plurisecolare istituzione musicale di rilevanza nazionale. f) Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente Autonomo “La Biennale di Venezia” per due mandati consecutivi. 2 – Incarichi direttivi in Gabinetti Ministeriali: a) Vice Presidenza del Consiglio dei Ministri dal 1970 al 1973 (Vice Capo di Gabinetto). b) Ministero dei lavori pubblici dal 1973 al 1975 (Capo dell’Ufficio Legislativo). c) Ministero della difesa dal 1979 al 1983 (Consigliere Giuridico del Ministro). d) Ministero per il turismo e lo spettacolo dal 1983 al 1985 (Capo di Gabinetto). e) Ministero dell’ambiente dal 1986 al 1987 (Capo di Gabinetto) f) Ministero delle aree urbane dal 1987 al 1993 (Capo di Gabinetto). 3 – Attività svolte in organismi internazionali e altri organismi interni: a) Membro del Comitato per i Pubblici Appalti della allora CEE a Bruxelles dal 1973 al 1975. b) Membro del Comitato Giuridico dell’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO-OACI) a Montreal dal 1983 al 1985. c) Membro del Comitato per gli Affari Urbani dell’OCSE a Parigi dal 1987 al 1993. d) Membro della delegazione della Cassa per il Mezzogiorno dal 1973 al 1975. e) Membro del Consiglio Superiore delle Forze Armate dal 1981 al 2002. f) Membro del Consiglio di Amministrazione dei Monopoli di Stato. g) Giudice della Commissione Tributaria Centrale dal 1992 al 2002. 4 – Attività ulteriori: a) Presidente o Membro di Commissioni di studio istituite dalla Pubblica Amministrazione (Commissione Giannini per il riordino delle forze armate, Commissione per la rilocalizzazione dei Ministeri in Roma Capitale ed altre). b) Presidente o Membro di commissioni di esame (Avvocatura dello Stato, INPS ed altre). c) Autore di saggi ed articoli su riviste giuridiche (Rassegna dell’Avvocatura dello Stato e numerose altre) e su riviste di studi politici e di cultura (“Specchio Economico”, “Politica e Mezzogiorno” “Minerva” ed altre). d) E’ iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti (Ordine interregionale del Lazio e del Molise) dal 1992. 5 – Onorificenze: a) Cavaliere di Gran Croce – Ordine al Merito della Repubblica Italiana – data di conferimento 28 gennaio 2002 b) Cavaliere di Gran Croce al Merito dell’Ordine Sovrano Militare di Malta c) Accademico dell’Accademia Filarmonica Romana. d) Salernitano illustre – Camera di Commercio di Salerno e) Cittadino Onorario di Eboli - Amministrazione Comunale f) Insignito del Premio Capalbio “per lo stile nel Governo” 6 – Autore di libri: A) SAGGI SOCIO-POLITICI 1. "Cinquanta proposte di buon governo” - Marsilio Editore - 1992; 2. “L’irresistibile vento dell’ovest” - Menzione speciale al Premio Internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti”; Minerva Editrice - 2001; 3. “Recondite armonie di riforme diverse” - Premio Presidente Provincia Salerno al premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” - Maggioli Editore - 2004; 4. “Le utopie possibili. Bel Paese e Buon Governo” - Premio alla carriera al Premio internazionale di saggistica “Salvatore Valitutti” 2005 - Maggioli Editore - 2005; 5. “Le probabilità ragionevoli” - 2006; 6. “La passione della ragione” - Avagliano Editore - 2008; 7. “Dall’impegno al distacco” - Avagliano Editore - 2007; 8. “Casta Italia” - Avagliano Editore - 2009; 9. “Nessun dorma” - Avagliano Editore - 2010; 10. “Le luci spente dell’illuminismo” - Avagliano Editore - 2010; 11. “La forza e la frode” –Avagliano Editore 2012 12. “Il dispotismo indulgente” – Avagliano Editore - 2013 13. “EUROCRASH – Cinquanta ipotesi d’incerto futuro” – Curcio Editore 2014 14. “Debole di costituzione” – Editore Mondadori 2014 15. “Europa mia, benché il parlar sia indarno” Avagliano Editore, 2017 16. " Il decennio nero degli Italiani – Dal Porcellum al Rosatellum – Avagliano 2018 17. "Elogio del pensiero libero – Genesi Editrice 2019 B) SAGGI CINEMATOGRAFICI 18. “Il bello nel cinema” - Saggi di estetica cinematografica - Seam Editrice - 2000; 19. “Il Leone e gli Oscar” - Saggi di estetica cinematografica - Eagle Pictures editrice - 2001; 20, “Fermo immagine” - Saggi di estetica cinematografica- Premio al Festival Cinematografico di Salerno - Minerva editrice - 2001; 21. “Il cinema tra irrisione e riflessione” – critiche cinematografiche -Avagliano Editore, 2011. 22. “Voce fuori campo” – critiche cinematografiche – Avagliano Editore 2014. 23. “L’Orso e la Palma” – Istituto culturale del Mezzogiorno. 217 24. “50 film da rivedere” – Istituto Culturale del Mezzogiorno - 2018 25. "Federico Fellini- realista e visionario – Ist.Cult.Mezzogiorno 2019 C) NARRATIVA E POESIA 26. “Un gioco malandrino di finestre e balconi” - Romanzo - Premio Speciale Grinzane Cavour Cesare Pavese - Avagliano Editore - 2006; 27. “Il Chiodo nella sabbia” - Romanzo – Menzione speciale al Premio Roma - Avagliano Editore - 2008; 28. “La baia del dubbio” - Romanzo – Premio per la narrativa del Centro di psicologia Salvatore Valitutti di Salerno - Avagliano Editore - 2009; 29. “La verità dietro l’angolo – Romanzo – Premio speciale Capri 2011 - Avagliano Editore - 2011 30. “I pazzi e le smorfie” – Versi e Aforismi – 3 Edizione - Genesi Editrice 2011 31. “La Grimpeuse – Confessioni di una rampante” – Genesi editrice - 2013 32. “Grigio senza sfumature” – Romanzo – Avagliano Editore 2014 33. “ In fuga dall’intimità” – Romanzo – Avagliano Editore 2015. 34. “Canzoniere satirico” – Versi e Aforismi – Genesi Editrice 2015. 35. “Vissi d’arte” – Romanzo – Avagliano Editore 2018 36. “Fake-off” – Romanzo – Avagliano Editore 2919 37. “Tutti promossi a fine-anno” 38. “L’albero dell’ignoranza” Romanzo (in prep.)

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