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Indagine sul morto nel bagno del Cardarelli

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La procura di Napoli ha aperto un’inchiesta e ha sequestrato la salma di Giuseppe Cantalupo, l’uomo che mercoledì è morto in un bagno dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Nei prossimi giorni ci sarà l’autopsia. Per ora si sa che la vittima aveva 84 anni, soffriva di ipertensione, diabete e in passato aveva avuto un aneurisma all’aorta addominale. Era stato ricoverato martedì perché, accusando i sintomi tipici del Covid, era stato sottoposto al tampone ed era risultato positivo. Tuttavia non era ancora stato trasferito in un reparto di degenza ma era rimasto in osservazione. Gli investigatori della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica hanno acquisito documentazione clinica nel pronto soccorso e anche il video che ritrae l’uomo a terra, ormai senza vita.


L’uomo che ha fatto il video si chiama Rosario Lamonica e all’Ansa ha raccontato: «Ero da due giorni in ospedale per problemi di respirazione. Quella persona era con me in stanza. Sono stato io a forzare la porta perché mi sono reso conto che era passato troppo tempo da quando era entrato in bagno. Ho visto che non riusciva a respirare e ho provato a gettargli l’acqua sul viso. Poi ho chiesto aiuto ma sono arrivati dopo mezz’ora ed era già morto. Quel video l’ho fatto per fare vedere quello schifo. Ne ho fatto anche altri e li ho messi su Facebook». Diversa la versione del governatore De Luca. A quanto gli risulta non è stato Rosario La Monica a forzare la porta, bensì un infermiere preoccupato. E, nei minuti in cui l’assistente sanitario «si è allontanato per prendere la lettiga, un altro signore ha avuto il coraggio di girare un video». Fiorella Paladino, primaria del pronto soccorso del Cardarelli, ha definito l’autore del video «un uomo disturbato, che nel breve tempo nel quale è stato ricoverato ha tenuto un comportamento ossessivo. Più volte le infermerie hanno dovuto chiedergli di allontanarsi dalla strumentazione medica e dai monitor di sorveglianza di altri pazienti.

A fine gennaio 1,7 milioni di italiani vaccinati

Domenico Arcuri, neo commissario per la distribuzione del vaccino anti Covid, ha detto che a fine gennaio dovrebbe essere vaccinati i primi italiani, circa un milione e 700 mila persone. Arcuri ha spiegato che le priorità verranno stabilite assieme alle Regioni ma la distribuzione non sarà su base regionale: «Gli italiani verranno vaccinati in funzione della loro fragilità e della loro potenziale esposizione al virus. Le persone che lavorano negli ospedali saranno tra le prime come le persone più anziane dovranno arrivare prima di quelle più giovani». Arcuri ha anche fatto sapere che sta lavorando per fa sì che ci sia un Covid hotel in ogni provincia e ha annunciato nuovi bandi per personale medico.
Per il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia i Covid hotel sono essenziali perché: «Abbiamo solo 1.185 posti in tutta Italia e ne servono almeno 20 mila» [Guerzoni, CdS].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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