Oggi per Moondo una bellissima intervista ad una grandissima donna Gaja Pellegrini-Bettolli, giornalista e scrittrice, che ci racconta il suo nuovo libro “Shake-Up America” Capire le elezioni 2020 come un americano. Grazie a Tiziana Buccico, giornalista di Moondo, che ha condotto l’intervista
La giornalista italoamericana ci racconta l’America con il suo nuovo libro, edito da Castelvecchi, che ha l’intento di parlare delle elezioni americane agli italiani con gli occhi di chi ha vissuto ed è cresciuto in America. Il titolo “Shake-Up” vuole indicare lo sconvolgimento, il periodo di grandi cambiamenti che sta attraversando il Paese. La scrittrice, nella sua ultima opera, riporta interessanti interviste ad esperti e personaggi all’interno dell’establishment che hanno dato il loro contributo nella stesura di questo libro sulle elezioni americane.
Quest’anno le elezioni, afferma la giornalista, sono terribilmente importanti visto il contesto storico in cui si svolgeranno. Ai suoi occhi l’America sta vivendo una polarizzazione dei due partiti, quello democratico e quello repubblicano. Queste elezioni sembrano lo schierarsi del bene contro il male, una visione che i media hanno contribuito a fomentare.
Un quadro storico che viene ben rappresentato dall’assassinio di George Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020 nella città di Minneapolis. La vicenda è specchio della società americana e sottolinea un aspetto che fa parte della storia degli Stati Uniti da secoli, anche prima che esistessero. È parte integrante della quotidianità, anche se vissuta diversamente nei vari stati d’America. Facendo riferimento alle terribili cifre di deceduti a causa della pandemia, la parte più importante, è rappresentata dai cittadini afroamericani perché, di solito, sono i cittadini che hanno minore accesso all’istruzione, ad un lavoro ben retribuito, al pacchetto assicurativo, e tutta una serie di altri importanti fattori.
La giornalista ci racconta un episodio che ha vissuto in prima persona, quando ha assistito ad una manifestazione del Ku Klux Klan per le strade di Washington DC, i quali erano scortati da poliziotti afroamericani. Una scena di grande, perché ai suoi occhi da italiana, era impensabile vedere un corteo del genere, soprattutto poi in questo caso dove i possibili carnefici erano scortati dalle possibili vittime. Questa però è l’America, dove convivono i paradossi più estremi.
Ritornando al tema delle elezioni la giornalista di Moondo chiede alla scrittrice di raccontarci il giorno in cui ha appreso la notizia della vittoria di Trump mentre si trovava a Mossul. Racconta di non aver votato quell’anno per le elezioni e di aver ricevuto la notizia da un suo amico americano, proprio la notte prima della sua avanzata al fronte per seguire il combattimento con l’Isis. Prima di allora non aveva mai visto un combattimento in prima persona, ricorda la situazione drammatica di quei momenti. Non avrebbe mai pensato che potesse vincere Trump, un riccone, eccentrico, protagonista di The Apprentice, ma in quel momento davanti alla realtà dei fatti giurò a se stessa che avrebbe sempre votato, esercitando quel diritto che molti hanno dovuto conquistare con grande fatica.
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