di Alessia Di Spirito
Il mondo va avanti, il tempo scorre, e noi non riusciamo a starci dietro. Ci ritroviamo ad osservare un’atmosfera di calma apparente che si rivela un tempo infinito, privo delle sue mille sfumature, un tempo dilatato… sospeso.
L’atmosfera è cambiata, non è la stessa di sempre, non è l’infinito temporale con il quale facciamo i conti tutti i giorni, è un tempo indeterminato, diverso. Di questo tempo hanno paura tutti, dai più piccoli ai più grandi, sembra che ognuno di noi abbia perso tutte le proprie certezze e ognuno si aggrappa alle cose più semplici che appaiono le più sicure. Guardo dalla finestra della mia camera, noto i particolari. Ascolto i suoni che mi offre la natura, mi rendo conto di non essermi mai soffermata su di essi. Guardo tutto ciò che mi ritrovo davanti, osservo, immagino, penso, mi scende una lacrima. Il tempo è sospeso, lì davanti a me, mentre tutto il resto del mondo impazzisce, cerca di sfuggire ad un’epidemia. Ed io non capisco più niente.
Continuo a guardare la natura che mi circonda, mi isolo da tutti i rumori della mia mente, mi catapulto in una nuova realtà mentre fermo il tempo. Ed eccomi li, immersa in una pace che sognavo da sempre, non ho pensieri. L’unico tempo a cui sono obbligata a pensare è quello che scorre sulla mia pelle, qui il tempo è finalmente tutto mio, decido io cosa farne, decido io come percorrere gli immensi sentieri che la mente mi crea Ma tutto ciò dura solo per un attimo; 3,2,1… sento un suono diverso dagli altri, una nota non piacevole alle mie orecchie, ed eccolo lì che mi riporta alla realtà.
Su quello stupido oggetto continuano ad arrivare notifiche spiacevoli, paesi blindati, strade vuote, l’epidemia che si espande, famiglie divise, chi non potrà vedere la propria famiglia per un altro mesetto, o forse di più. Ed eccolo lì, il caos.
Ora invece vorrei che il tempo non si fermasse. Che tutto passasse con uno schioccare delle dita. Ma il tempo gioca brutti scherzi cari miei.
Continuo a ripetermi che #andràtuttobene, cerco di calmare le mie ansie e le mie paure, provo a distrarmi. Ma ogni cosa che faccio non fa altro che continuare a scandire il tempo.
Le lancette dell’orologio contrastano i suoni piacevoli della natura.
Un’altra lacrima attraversa il mio viso, vorrei fermare il tempo, e riavviarlo solo quando tutto sarà finito.
Vorrei potergli urlare che questa è una competizione ingiusta, il tempo riesce a fermare noi, ma noi non riusciamo a fermare il tempo.
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…