Di Ilaria Iuliano
La lettura rappresenta un mezzo di evasione e di riflessione.In questi giorni di solitudine, preoccupazione e paura la lettura diventa una forza salvifica .Dove c’è reclusione si avverte la necessità di spaziare, di fantasticare anche solo per un po’. Il Coronavirus mi ha condannata agli arresti domiciliari e mi ritrovo sul letto a leggere un libro di Italo Calvino, “Il Barone Rampante”. Il mio esilio trova perfetta sintonia nella vicenda del protagonista Cosimo di Rondó che dopo aver rifiutato il piatto di lumache preparato dalla sorella, soggetto davvero originalissimo, si rifugia sugli alberi del territorio di Ombrosa da cui non scenderà più per il resto della sua vita. Cosimo trasforma la sua condizione di profonda solitudine in un’occasione di formazione umana.
Sfogliando le pagine, mi ha incuriosita il confronto tra il brigante Gian dei Brughi e Cosimo. All’inizio tra i due non c’era dialogo, ma solo un silenzio assordante. Poi guardando Cosimo leggere, il brigante si incuriosisce e chiede un libro. Libro dopo libro Gian dei Brughi si appassiona così tanto che i libri li divorava trascurando rapine e omicidi a cui era solito dedicare il suo tempo. Fu così che la sua vita crebbe in consapevolezza… Questo non gli evitò di finire tra le mani degli sbirri né la ghigliottina per i reati commessi in passato ma morì redente grazie alla lettura. La lettura, difatti, consente all’uomo di scandagliare il proprio io e capire il mondo e gli uomini. I libri sono sacri, sono la materializzazione di un pensiero, un vero documento dell’anima e sempre guidano la crescita dell’uomo e il suo cammino di civiltà. E così Cosimo costruisce delle biblioteche pensili, convinto che la lettura possa essere utile non solo al singolo ma all’intera umanità. Un libri offre l’opportunità anche di viaggiare con la fantasia e diventa una forma di evasione e di liberazione. In questi giorni in cui la vita si esibisce in acrobazie emotive, si respira paura, angoscia e incertezza è un rifugio salvifico.
#iorestoacasaeleggo
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