Lettera da

Le infrastrutture viarie e ferroviarie per lo sviluppo economico della Tuscia e di tutto il Centro Italia

di Raimondo Chiricozzi

Rompere l’isolamento attraverso le infrastrutture viarie e ferroviarie è la richiesta che le popolazioni del viterbese avanzano fin dagli anni 70. Poco è stato fatto da allora. Basti osservare che le richieste sono sempre le stesse: raddoppio della Cassia, raddoppio delle Ferrovie ex Roma nord e FS  Roma-Civitacastellana-Viterbo e Roma-Capranica-Viterbo, adeguamento e completamento delle trasversali viarie e ferroviarie, superstrada e ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte.

La poca incisività della politica viterbese ha determinato tante sconfitte che ancora vengono inflitte al territorio, nonostante il grande lavoro fatto in quest’ultimo periodo che ha determinato un maggiore ascolto da parte dei poteri decisionali.

Il Tar del Lazio ha ora bloccato lo sviluppo della Tuscia. Questo è in sintesi ciò che l’informazione ha diffuso dopo la sentenza del Tar che non permette la realizzazione dell’ultimo tratto della Trasversale stradale Orte-Civitavecchia nell’itinerario scelto che attraversa la valle del Mignone. I ricorsi delle associazioni ambientaliste e di alcuni privati sono stati vincenti e il risultato è che i lavori per gli ultimi 15 km della Trasversale non si sa quando avranno inizio, a dispetto del commissario nominato dal Governo Nazionale e dell’inserimento della strada, per volontà della Regione Lazio, nel PNRR.

Non è certo colpa del Tar o degli ambientalisti, quindi, quello che viene definito blocco dello sviluppo, la vera responsabile è l’ANAS che con arroganza ha voluto perpetuare la scelta verde.     Adesso c’è chi si appella al commissario governativo, chi propone il ricorso al Consiglio di Stato e c’è chi chiede la riprogettazione scegliendo altri percorsi o allargando e mettendo in sicurezza la via Aurelia bis. I tempi comunque inevitabilmente si allungheranno e la politica dovrà tenere presente il rischio della perdita del finanziamento europeo di circa 460 milioni di euro. Le scelte per l’ultimazione della Superstrada che manca di 15 km, quindi siano fatte, in fretta e bene.

Accanto alla Trasversale o Superstrada, la Regione Lazio, per bocca dei suoi massimi responsabili, il Presidente Nicola Zingaretti, il vice Presidente e assessore al bilancio Daniele Leodori e il consigliere Enrico Panunzi, ha voluto inserire l’allaccio ferroviario Orte-Civitavecchia che è in definitiva il proseguimento ferroviario della Ancona-Falconara-Terni-Orte. La ferrovia Civitavecchia Orte ha già, infatti, un progetto approvato che ripercorre il tracciato esistente, adeguato alle nuove esigenze (gallerie rialzate e trincee rifatte e per il tratto Capranica-Orte anche armato con rotaie del 60). Progetto già discusso nella conferenza dei servizi in Regione Lazio, cofinanziato dalla Unione europea, Regione Lazio, Autorità di Sistema portuale di Civitavecchia, Interporto di Orte. Il progetto è cantierabile e i responsabili regionali hanno dichiarato di aver proposto la sua attuazione attraverso l’inserimento nel PNRR o il finanziamento diretto.

Importante, quindi, è appoggiare con determinazione la richiesta della Regione Lazio per il suo inserimento nei finanziamenti del PNRR, evitando chiaramente di considerare l’inserimento della ferrovia alternativo alla trasversale stradale. Questa seguirà il suo iter completando le procedure e cercando di farlo nel più breve tempo possibile. Il congiungimento dei due Mari Tirreno e Adriatico sia stradale che ferroviario è troppo importante per il riequilibrio del territorio.

Molte sono state nel tempo le prese di posizione favorevoli alla realizzazione del congiungimento ferroviario Orte-Civitavecchia da parte di tanti esponenti politici, della Cultura e di studiosi del riassetto del territorio. Tra questi il Presidente del CENSIS, Giuseppe De Rita, che da tempo appoggia le iniziative del Comitato per la riapertura della linea ferroviaria, definendola decisiva per lo sviluppo di tutto il Centro Italia. Similmente si sono espressi i rappresentanti delle istituzioni provinciali e regionali del Lazio, Umbria e Marche, gli assessori regionali dell’Umbria Enrico Germini Melasecche e del Lazio Mauro Alessandri e i Sindaci della Tuscia, dell’Umbria e delle Marche. Tutti hanno dichiarato la validità dell’opera, non solo per lo sviluppo economico e per l’importanza strategica per tutta l’Italia, ma anche in considerazione della necessità di ridurre l’impatto ambientale. 

E’ ormai acclarata la consapevolezza della necessità di agire con urgenza per evitare il disastro ambientale incombente su tutta l’umanità. Le azioni concrete non potranno più essere accantonate o rinviate nel tempo.

Il trasporto ferroviario è il meno impattante sull’ambiente. Le istituzioni lo hanno compreso. E’ evidente la necessità di cambiare e riportare, soprattutto il trasporto delle merci, su rotaia. E così anche la ferrovia Civitavecchia-Orte è ora considerata dalla politica indispensabile. La creazione dell’effetto rete che questa può determinare è inoltre un grande beneficio anche per il servizio passeggeri. Infatti collega le linee ferroviarie Roma-Viterbo, FS ed ex Roma nord, creando in concreto l’anello ferroviario Circumcimina; collega il territorio alle grandi line ferroviarie italiane ed internazionali (TEN T1); ad Orte alla linea Alta Velocità; collega i due Mari Tirreno ed Adriatico; favorisce la realizzazione dei corridoi del Mediterraneo ( Barcellona-Civitavecchia-Orte-Terni-Falconara-Ancona-Croazia).

La ferrovia Civitavecchia Orte può creare lo sviluppo economico e del turismo. E’ possibile ed auspicabile in considerazione delle tante Navi da Crociera che tornano ad attraccare al Porto di Civitavecchia (prima della Pandemia da Covid, quasi 2 milioni di crocieristi all’anno) che una parte dei crocieristi possa dedicare un giorno alla visita del territorio della Tuscia, del reatino, della vicina Regione Umbria, dei borghi storici, della stessa città di Viterbo.

Nella riunione di Giovedì 21 ottobre 2021 che si terrà alle ore 18 a Ronciglione, sala ex chiesa del Collegio, si parlerà di tutto questo, assieme al Presidente di Trenitalia on. Michele Pompeo Meta, che ha esternato più volte la validità dell’opera e ha accolto la richiesta di incontrare i cittadini del Comitato Ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte. Si parlerà delle prospettive che si aprono per la Tuscia e per il Centro Italia e si parlerà in particolare del riequilibrio del territorio attraverso le infrastrutture viarie e ferroviarie, della linea ferroviaria Orte-Capranica-Civitavecchia o Ferrovia dei Due Mari.

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