Lo consiglia il Sole 24 Ore spiegando i vantaggi. Una laurea triennale dà un reddito del 30% sull’investimento, mentre la magistrale fino al 60% e assicura il lavoro quasi subito. Mentre un appartamento – senza contare IMU, TASI e altre tasse da pagare – frutta appena il 4%. Nonostante gli italiani siano piuttosto venali e avidi, sono in pochi a prendere sul serio il suggerimento. Siamo penultimi in Europa col 16.5% di laureati – la media UE è del 27.5% – seguiti solo dalla Romania. Il 22% ha appena la licenza media. Forse la crisi non dipende da chi ci governa, ma dalla nostra ignoranza.
Un tempo c’erano ricchi mecenati a sostenere le squadre. Ci mettevano soldi per passione e per far divertire la gente. Oggi sono stati sostituiti da uomini d’affari che si servono del calcio per i propri interessi. Non ragionano con la logica sportiva, ma secondo la propria convenienza. Ecco perché le decisioni sono incomprensibili. Come il caso De Rossi alla Roma o Allegri alla Juve o la vendita di un campione in cambio di un brocco. Gli arbitri sono intoccabili, come la casta indiana. Infatti, la Lega non li sanziona anche se, nonostante il VAR, riescono spesso ad alterare l’esito delle partite.
È un modo per sentirsi migliori – come se il colore bianco della pelle bastasse – quando dagli spalti arrivano insulti di energumeni ignoranti e volgari. Deridono il campione, che li supera e spesso li batte non il nero. Più grave è, invece, se sono i genitori a infierire contro un coetaneo e compagno di giochi del loro figlio. Ne conoscono padre e madre, che magari sono vicini di casa. Sanno che è brava gente. Se accade in una partita di basket tra ragazzi, sconfitto non è il team avversario, ma lo sport. Povero De Coubertin. Si illudeva che importante fosse partecipare. Ma erano altri tempi.
In parlamento c’è stato un notevole ricambio generazionale, ma il resto del paese è sempre nelle stesse mani. L’età media nella XVIII legislatura è di 44 anni. Un po’ più alta al governo perché Tria ne ha 71, Moavero 64, Costa 59, e rovinano la media. Ma gli altri sono quarantenni. Di Maio è il più giovane ministro della storia. La società, invece, non è pronta per lo svecchiamento. I giovani imprenditori sono in realtà figli di papà. Alla guida ci sono genitori e nonni che non mollano il potere. In TV grazie al bisturi le cariatidi sembrano ringiovanite, ma i più famosi sono ormai settantenni.
Tanto di cappello a Ilaria Cucchi, insultata e calunniata da puritani che hanno cercato di infangare il suo dolore. Alla fine ha vinto la tenacia e la fede. Una battaglia improbabile. Ha dedicato dieci anni di vita al fratello e alla ricerca della giustizia. Adesso persino Viminale, Ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio e lo stesso Comando dell’Arma si sono costituiti parte civile nel processo contro gli otto carabinieri, anche di alto grado, che tentarono di insabbiare la verità. Quel geometra era certamente un tossicodipendente e forse pure spacciatore, ma aveva il diritto di vivere.
Non so se la notizia sia vera, ma la fonte Agi è attendibile. Guardiola sarà il prossimo allenatore della Juve, e questo non è sorprendente. Scandaloso è, invece, lo stipendio che percepirà. 24 milioni l’anno, cioè 66 mila euro al giorno. Mezza Italia esulta felice. Tra questi c’è pure qualche tifoso che muore di fame, mentre l’applaudito trainer non sa dove mettere i soldi. Guadagnerà ogni giorno l’equivalente di un ricco stipendio annuo. Seppure forse sia lecito, è immorale, mentre l’economia soffre e la maggior parte dei cittadini sono chiamati a affrontare sacrifici. Che vergogna.
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