“Onorevole” è un titolo onorifico, usato originariamente in Inghilterra per gli alti magistrati e gli appartenenti alla Camera dei Comuni, quasi a bilanciare il titolo di Lord spettante ai componenti dell’altra camera del Parlamento inglese, non elettiva e composta solo da nobili.
In Italia viene usato per deputati e senatori e per i componenti dei Consigli Regionali, in segno di rispetto per una persona che svolge una funzione elevata per l’interesse pubblico e per questo ritenuta degna, onesta, meritevole, stimabile, anche se poi magari le cronache insegnano che talora la realtà è diversa.
Mancano d’altra parte norme in proposito cosa che può far nascere dubbi sulla spettanza del titolo: ad esempio, può pretendere il titolo di onorevole chi, deputato o senatore che sia, ogni giorno propina agli italiani, come fatto certo sue solitarie meditazioni o promette che le imposte arretrate non saranno più dovute e quelle future saranno più che dimezzate, quando l’Italia ha uno dei debiti pubblici più elevati del mondo? Può affermare che i migranti raccolti in mare saranno convogliati in speciali campi creati in paesi africani, come la Libia, dopo che essa ha negato chiaramente, così come la Tunisia ed il Marocco, questa possibilità, o una volta espresso il diniego libico durante la visita del Ministro degli interni a Tripoli, in Niger o nel Ciad, a sud dei confini libici, cioè proprio dai paesi da cui partono molti migranti per fuggire da guerre e persecuzioni. E’ come ritenere che un vampiro possa divenire presidente dell’associazione donatori di sangue: manca solo il progetto (italiano, di un secolo e mezzo fa) di acquistare un’isola (a quel tempo si trattava di Socotra nel mar Rosso) per trasferirvi (un tempo gli abitanti delle regioni meridionali che chiedevano le terre regie usurpate dai baroni ed ora) i migranti giunti clandestinamente nel nostro paese, ritenuti troppo diversi dagli italiani (un tempo dai piemontesi, dai lombardi o dai veneti) per essere integrati in un paese come l’Italia.
Chi sostiene fantasie di questo tipo illudendo deliberatamente gli italiani di una facile soluzione del problema migranti, che invece è molto complesso e richiederà anni per un tentativo di soluzione, facendo leva sulla “paura del diverso” per ottenere un facile consenso ad azioni cervellotiche di contrasto, può aver diritto al titolo di Onorevole: forse ci vorrà una ennesima legge per stabilirlo. Forse sarà invece sufficiente solo un po’ di buon senso!
Giustino Fortunato, classe 1848, noto meridionalista, è stato un famoso storico, deputato e senatore del Regno d’Italia. Ha lasciato la politica attiva nel 1919, muore a Napoli nel 1932 dove era tornato per dedicarsi agli studi economici e sociali che sono stati la sua vera passione. Fervido assertore del parlamentarismo, sempre contro le ricorrenti tentazioni autoritarie, contrastò le avventure coloniali e la guerra, intuì e si oppose alla natura del fascismo risultato, a suo giudizio, delle deficienze morali della borghesia italiana.
Un giorno gli fu chiesto se i parlamentari rappresentavano effettivamente il popolo che li aveva eletti e Lui rispose che si poteva affermare che per l’80% la rappresentanza corrispondeva alla identità degli elettori, mentre per un 10% i parlamentari erano migliori del cittadini che li avevano eletti. Rimaneva ancora un 10% che era certamente peggiore.
Potremmo dire, caro Pacelli, che quelle percentuali valgono ancora per il parlamento attuale e che quell’ultimo 10% non si possa, o meglio non dovrebbe avvalersi del titolo di “onorevole”.
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