I grandi fondi speculativi americani Bridgewater, Aqr e Marshall Wace stanno giocando al ribasso sulle elezioni italiane. Hanno scommesso quattro miliardi (vendendo azioni) su un risultato elettorale che blocchi il paese e provochi il crollo nelle quotazioni delle nostre imprese.
Ecco dove ci sta portando una classe politica di onesti dilettanti spregiudicati! Purtroppo indietro non si torna ma è giusto affermare che il nostro Paese è stato ben governato finchè in Parlamento sedevano uomini come De Gasperi o Moro, come Craxi o Saragat, come Togliatti o Berlinguer, come La Malfa o Malagodi. Qualcuno dirà che siamo degli inguaribili nostalgici. Ebbene si! Abbiamo nostalgia della buona politica, di quella politica che è stata capace di trasformare un paese distrutto dalla guerra, avvelenato da 20 anni di “cultura” fascista, in una comunità democratica e civile.
Quello che stanno progettando i fondi speculativi USA per comprare a poco prezzo ciò che resta del patrimonio industriale del Bel Paese è la stessa cosa che fu organizzata su vasta scala 25 anni fa. Si trattava allora di utilizzare la crisi dei partiti per portarsi via i “gioielli di famiglia”, come li chiamava Bettino Craxi, che a quel disegno si opponeva. Sappiamo come è finita. La memoria dovrebbe aiutarci a costruire il futuro. Purtroppo sembra che l’alzheimer abbia colpito una buona parte dei nostri concittadini.
Intanto è arrivata la notizia della vendita di Italo, il treno di Montezemolo e Della Valle al fondo americano Global Infrastructure Partners. Dopo che l’Ilva è stata venduta agli indiani, le autostrade agli spagnoli, le telecomunicazioni ai francesi, la tv a mister Murdock, le squadre ai cinesi, pasta olio e latte a inglesi francesi e cinesi e l’Alitalia promessa ai tedeschi, cosa rimane a quei famosi fondi americani che si stanno giocando al ribasso un mucchio di dollari sulle elezioni italiane? Se non si sbrigano, rischiano di non trovare più nulla da comprare.
Intanto un branco di imbecilli si agita nei talkshow presentati da Bruno Vespa come “Onorevoli”: parlano e straparlano di tasse e di migranti, mentre è già partita l’organizzazione per lo spettacolo di chiusura della campagna elettorale di sabato 24 febbraio al Teatro Olimpico del leader comico Beppe Grillo. Tutto esaurito: gli italiani più sono incazzati più hanno una gran voglia di farsi prendere per il culo e… farsi due risate. Come disse il famoso Carlo Cracco “signore e signori siamo alla frutta”.
Noi, che siamo anche degli inguaribili ottimisti, amiamo aspettare il dolce e con esso la speranza che in un soprassalto di buon senso i nostri concittadini elettori non diano la maggioranza a nessuno dei contendenti in modo che il Presidente Mattarella (tirando insieme a noi un sospiro di sollievo) possa confermare la fiducia al primo ministro Gentiloni consentendogli di continuare il buon lavoro che sta facendo.
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
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