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Stati Uniti: il Senato assolve Donald Trump dall’accusa di impeachment

Rassegna stampa della settimana dall’8 al 14 febbraio

Il dato è tratto e il verdetto stabilisce la sua assoluzione.

Dopo un processo di cinque giorni Donald Trump è stato assolto dal Senato, con 57 voti a favore e 43 contrari. Non sono stati raggiunti i 67 voti necessari per condannare l’ex presidente degli Stati Uniti “per incitamento all’insurrezione”, dopo l’attacco al Congresso del 6 gennaio.

Hanno votato a favore della condanna 50 senatori democratici e 7 repubblicani, un evento storico, mai accaduto nei precedenti processi di impeachment che dei senatori votassero a favore della condanna di un loro ex presidente.

Un processo dal risultato già scontato viste le precisazioni nei giorni scorsi dei senatori repubblicani che avevano rigettato la tesi dell’accusa.

La posizione rivendicata dai legali di Donald Trump e dai suoi sostenitori si è basata sulla tesi che l’impeachment è un istituto che serve ad allontanare un funzionario pubblico in carica, questione incostituzionale vista la posizione attuale da Trump.

Da parte dell’accusa sono state mostrate delle immagini in esclusiva durante la terza giornata in Senato, immagini scioccanti dell’accaduto del 6 gennaio al Congresso che incolpa l’ex presidente Donald Trump come mandante della protesta. Un comportamento ingiustificato dagli stessi membri del Grand Old Party.

Combattere come all’inferno” sono queste le parole che ha usato Trump per scaldare la folla dei supporter durante il comizio tenuto davanti al Capitol.

Un duro attacco alla democrazia impunito dal calcolo politico dei repubblicani che ritengono ancora troppo forte e popolare la figura di Trump. La sua condanna sarebbe stata uno schieramento contrario ai suoi sostenitori e una pericolosa esposizione ad eventuali vendette.

BAHAMAS

Una lunga disavventura di trentatré giorni ha colpito due uomini e una donna di origine cubana, che molto probabilmente avevano lasciato le coste cubane alla ricerca della libertà verso la Florida.

Un viaggio interrotto da un ammaraggio improvviso, che ha visto la loro barca ribaltarsi e per un caso fortuito ritrovarsi vicino le coste di un atollo disabitato delle Bahamas, Anguilla Cay.

Cinque settimane di sopravvivenza che hanno visto i naufraghi disperati nella ricerca di cibo, fra noci di cocco e ratti. Un incubo terminato grazie all’arrivo della guardia costiera americana, che durante una missione di routine della Florida Keys è stata attirata da bandiere improvvisate e da una grande croce disegnata sulla sabbia.

Il pilota di elicotteri Mike Allert ha spiegato alla stazione televisiva di Miami WPLG di aver visto dall’alto qualcosa di strano che lo ha spinto a tornare indietro verso Anguilla Cay. Nell’attesa dei soccorsi via terra il pilota ha provveduto lanciando dall’elicottero dell’acqua, del cibo e una radio.

Un triste episodio che si è felicemente concluso il giorno seguente con il recupero dei tre naufraghi.

REGNO UNITO

Un San Valentino d’amore e dolci attese per la duchessa di Sussex e il Principe Harry.

Spopola sui social il 14 febbraio, il giorno di San Valentino, la foto in bianco e nero che ritrae i due innamorati sdraiati in giardino nella loro nuova casa a Santa Barbara, a piedi nudi e con le mani di lei sul pancione che cresce.

Una notizia confermata subito dopo la pubblicazione degli scatti dal loro portavoce alla Bbc: “Possiamo confermare che Archie sarà un fratello maggiore. Il duca e la duchessa di Sussex sono felicissimi di aspettare il loro secondo figlio”.

Una splendida notizia che arriva dopo la triste rivelazione di Meghan Markle, nel luglio scorso, di un aborto spontaneo, che le aveva causato un dolore insopportabile, come riporta il New York Times in un’intervista del 25 novembre.

La regina Elisabetta II riceverà a breve il quinto pronipote.

CORONAVIRUS NEL MONDO

Secondo gli ultimi dati dell’Oms, sono stati 410.876 i nuovi contagiati.

Gli Stati Uniti sono ancora la nazione con il maggior incremento giornaliero (oltre 101mila casi), seguiti da Brasile (oltre 54mila) e Francia (oltre 20mila).

Al quarto posto tra i Paesi con più contagi in 24 ore c’è il Regno Unito: 15.144.

Il quinto Paese che ha registrato il maggior numero di contagiati in 24 ore, secondo i dati dell’Oms del 13 febbraio, è la Russia: 14.861.

Al sesto posto tra i Paesi con più casi registrati in 24 ore c’è l’Italia: 13.893, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Oms. I casi in Italia dall’inizio della pandemia sono 2.710.819 e i decessi 93.356.

Al settimo posto tra i Paesi con più casi registrati in 24 ore c’è l’India: 12.143, il secondo Paese al mondo per numero di contagi totali (dopo gli Usa) e il quarto per numero di morti (dopo Usa, Brasile e Messico). I casi in India dall’inizio della pandemia sono 10.904.940 e i decessi 155.642.

Secondo i dati dell’Oms, all’ottavo posto, c’è il Messico: 10.677 nuovi contagiati e al nono posto c’è l’Indonesia: 9.869 casi giornalieri.

Il decimo Paese che ha registrato il maggior numero di contagiati in 24 ore, è la Repubblica Ceca: 8.883 nuovi casi.

CINA- REGNO UNITO

L’11 febbraio il governo di Pechino, autorità per la radio e la televisione, ha preso la decisione di revocare la licenza all’emittente britannica Bbc World News, il canale internazionale della radiotelevisione pubblica britannica, considerato fra i migliori e più imparziali al mondo. L’agenzia governativa accusa le trasmissioni tv di trasmettere contenuti non conformi alle direttive in vigore nel paese, diffondendo notizie scorrette in grado di danneggiare gli interessi nazionali e minando all’unità nazionale.

Pechino contesta anche la diffusione di alcune notizie sulla pandemia di covid-19 e sull’ inchiesta dell’emittente britannica sugli stupri subiti da numerose donne uigure nello Xinjiang. Donne che risultano imprigionate nei campi di rieducazione e di detenzione di massa da molto tempo. Il ministro degli esteri britannico Dominic Raab ha denunciato un “attacco inaccettabile alla libertà di stampa” e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha tempestivamente contattato il presidente cinese XI rinnovando le accuse contro le violazioni dei diritti umani e contro le censure inaudite nei confronti della libera stampa.

USA

Nel gennaio del 2019 l’ex presidente Donald Trump aveva proclamato lo stato d’emergenza al confine meridionale del paese, una strategia adottata dall’ ex presidente per poter usufruire dei soldi del Pentagono senza passare per il congresso a beneficio della costruzione del muro alla frontiera con il Messico.

L’11 febbraio il presidente in carica Joe Biden ha ufficialmente interrotto i finanziamenti ponendo la parola fine alla disuguaglianza.

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Sara Berettoni

Viaggiatrice, blogger giornalista pubblicista. Classe 1986, consegue la laurea in operatore giuridico di impresa, Master in giornalismo 3.0. Assistente di volo dal 2006, blogger del sito www.ioa30milapiedi.it, collaboratrice freelance. Testarda, eclettica, passionale, scrittrice. Una "Volatile" con i piedi per terra...

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