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Sull’apertura delle piste da sci non deciderà Bruxelles

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Rispondendo a una domanda durante una conferenza stampa online da Bruxelles, il portavoce della Commissione Europea Eric Mamer ha detto che la competenza sulla decisione di riaprire o meno gli impianti sciistici di risalita in vista delle feste natalizie è dei governi nazionali. Mamer ha però specificato che «si lavora a un insieme di raccomandazioni comuni» in materia sanitaria.
«Angela Merkel chiede ai paesi dell’Ue di chiudere tutte le stazioni sciistiche d’Europa per Natale e Capodanno, nel quadro dello sforzo per impedire un’ulteriore diffusione della pandemia. Nella sua “dichiarazione di governo” al Bundestag, la cancelliera tedesca ha detto che «la stagione sciistica si avvicina e noi faremo pressione perché l’Ue decida con un voto la chiusura di tutte le località dello sci”, ammettendo tuttavia che sarà difficile convincere il governo dell’Austria, dove l’industria vacanziera invernale costituisce un pilastro dell’economia. “Ma ci proveremo lo stesso”, ha assicurato la Kanzlerin» [Valentino, CdS].

Dubbi sul vaccino AstraZeneca

Il vaccino contro il Covid di AstraZeneca e Oxford richiede «un’analisi ulteriore». L’ha dichiarato a Bloomberg il ceo dell’azienda farmaceutica Pascal Soriot dopo che sono emersi dubbi sull’efficacia del siero per via della modalità di somministrazione dei testi clinici. I dubbi scaturiscono dal fatto che, per sbaglio, una tranche dei volontari (2.300) ha ricevuto la prima dose di vaccino dimezzata e la seconda intera; l’altra parte dei volontari (8.900) invece ha ricevuto entrambe le dosi per intero. L’efficacia sul primo gruppo è stata del 90%, sul secondo del 62%. Come scrive il Financial Times, «la scoperta dell’efficacia del vaccino appare così una svolta fortuita». La sproporzione tra i due gruppi è piuttosto inusuale per questo tipo di test clinici, così come la mancanza di ulteriori informazioni sul fatto che un dosaggio più basso avesse portato a una migliore efficacia. Ieri il ceo di AstraZeneca ha detto che «ora che abbiamo trovato quella che sembra una migliore efficacia, dobbiamo convalidarlo, quindi dobbiamo fare uno studio ulteriore, che potrebbe essere più rapido in quanto sappiamo che l’efficacia è alta, per cui abbiamo bisogno di un minor numero di pazienti».

Belinelli torna in Italia

Marco Belinelli, unico cestista italiano ad aver vinto un titolo Nba, tornerà a giocare in Italia, con la Virtus Bologna. Ha firmato un contratto di tre anni. «I motivi sono chiari: nessuna delle proposte Nba che Belinelli aveva sul tavolo è stata convincente, così la guardia azzurra ha deciso di tornare a casa, a 34 anni, per fare la differenza nel club che lo ha lanciato da giovanissimo. Con la Virtus esordì in Serie A a soli 16 anni e ora, dopo 13 anni in Nba e un titolo con San Antonio nel 2014, il grande ritorno per chiudere il cerchio» [GdS].

Bene le italiane in Europa League

Nel 4° turno dei gironi di Europa League la festa più grande è quella dei giallorossi, che in Romania battono il Cluj 2-0 e conquistano la qualificazione matematica ai sedicesimi di finale con 180 minuti di anticipo grazie anche alla vittoria dello Young Boys sul campo del Cska Sofia. Doppietta di Veretout: al 49’ provoca l’autogol di Debeljuh su punizione e al 67’ segna su rigore. Il Milan, invece, in Francia sfiora il prezioso successo contro il Lille, che a San Siro aveva posto fine all’imbattibilità dei rossoneri con un roboante 3-0. La capolista della Serie A, con Bonera ancora in panchina, passa in vantaggio con Castillejo al 47’ e poi viene rimontata dal gol di Bamba al 65’. Il Napoli gioca la partita più difficile nello stadio San Paolo, che presto verrà dedicato a Maradona. Fuori i tifosi ricordano Diego con cori, applausi e fumogeni, mentre la squadra di Gattuso lo onora con una vittoria sui croati del Rijeka (2-0), oltre a giocare tutti quanti con la maglia numero 10. Bastano un autogol di Anastasio, che di nome fa Armando, sul tiro di Politano al 41’ e poi il raddoppio di Lozano al 75’.

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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