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Un’overdose di elezioni a New York City ed un nuovo metodo per votare

Vediamo se si riesce ad enumerare tutte le elezioni primarie politiche della cittá di New York: per il sindaco, per il “Public Advocate”, per il “Comptroller”, per i presidenti dei distretti, per i “City Council”, per i “District Attorney”, e una serie di elezioni per i giudici.

Un totale di sette elezioni per un gruppo di almeno 380 candidati per la gioia delle stazioni radio, TV e giornali locali che stanno facendo soldi a palate con la pubblicitá elettorale.

I candidati sono:

  • 15 per il sindaco (un posto).
  • 4 per Public Advocate.
  • Un posto come presidente del parlamento comunale (City Council) e secondo in linea di successione come sindaco in caso questo diventasse incapacitato (ci sono anche 5 vice sindaci, ma questi sono nominati dal sindaco).
  • 12 per Comptroller. Un posto come Chief Financial Officer (o direttore finanziario) del Comune.
  • 10 per District Attorney (procuratore distrettuale per ciascuna delle 5 giurisdizioni).
  • Civil Court (Tribunali civili) ci sono 9 posti.
  • 36 per Borough President o presidente di distretto. Uno per ciascuno dei 5 distretti: Manhattan, Queens, The Bronx, Brooklyn, Staten Island.
  • 300 per City Council  o consiglio comunale. Un rappresentante per ciascuno dei 51 distretti.

Naturalmente, dopo le primarie del 22 giugno, l’elenco si assottiglierà a “soli” 135 per affrontare le elezioni generali del 2 novembre 2021.

L’aspetto interessante, oltre al numero record di elezioni simultanee, il maggior numero di candidate donne alla carica di sindaco (4, in confronto a solo una per ogni elezione nel 1997, 2013 e 2017) e l’elevato numero di candidati in generale, é il nuovo modo in cui si potrà votare alle primarie dei candidati del Partito Democratico, il cui vincitore sarà sicuramente eletto sindaco, visto che a New York City i democratici rappresentano l’83% dei votanti.

Per chiarire le idee il “New York Times” ha dedicato un’intera pagina per spiegare il “sistema innovativo” con cui si potrà votare per le primarie, ed ad un certo punto confessa che “non é chiaro” quando si sapranno i risultati delle elezioni.

Ma procediamo per ordine. Il nuovo metodo per votare, in questo caso solamente limitato alle primarie del candidato sindaco, si chiama “ranked-choice”, cioé classifica di scelta, ed ecco come funziona: gli elettori (coloro che sono iscritti al Partito Democratico) possono votare per cinque candidati su una lista di 13 (democratici), indicandone la priorità di scelta (o classifica), come nella scheda che segue.

Scheda elettorale New York City

Vince chi riceve più del 50% dei voti come prima scelta. Ma se, ad esempio, la mia prima scelta non ricevesse abbastanza voti e uscisse dalla gara, e invece la mia seconda scelta fosse il candidato che riceve più voti di prima scelta, il mio voto andrà a questo candidato. La scheda verrà invalidata se indicassi come prima scelta il nome di due o più candidati. Chiaro, no?

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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