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Visto da NY: USA e U.E. a confronto per il dopo COVID-19

Come saranno gli USA e l’U.E. dopo il coronavirus? Per l’America vedo tre sfide principali: la presidenza, il sistema sanitario e la ri-definizione di “guerra”. Anche per l’Unione Europea, ci saranno tre sfide da affrontare: il ridimensionamento dell’Unione, nuove alleanze e l’aumento della corruzione, particolarmente in Italia.

Per entrambe le aree, per quanto si sia potuto analizzare fino ad ora, la ripresa economica non dovrebbe essere troppo difficile. Questa recessione è stata creata per risolvere un problema sanitario e la maggior parte dei settori si rimetteranno in moto appena l’emergenza si estingue. Quanto alla presidenza USA, se il presidente in carica, Donald Trump, avrà la fortuna dalla sua parte, e l’epidemia rientrerà in condizioni gestibili prima dell’estate, potrà tranquillamente dirigersi verso la rielezione. Se invece continuerà oltre l’estate, lo stimolo finanziario di 2.200 miliardi non basterà e, anche con un ulteriore stimolo economico, la sua amministrazione verrà ugualmente accusata di essere stata incapace di gestire l’emergenza. 

Il concorrente democratico ora favorito, Joe Biden, non ha mostrato leadership durante questa fase di crisi (è stato criticato per questo anche da ex collaboratori di Barack Obama), e sin dall’inizio era visto come un ripiego delle forze centriste timorose dell’altro candidato di “sinistra”, Bernie Sanders. Se la sfida sarà tra Trump e Biden, Trump si riprenderà la carta vincente persa a causa dell’epidemia. Tra i personaggi politici che finora si sono messi in prima linea per gestire l’epidemia, si distingue sopra ogni altro Andrew Cuomo, il governatore dello stato di New York (il cui Stato è all’epicentro dei contagi), che sta affrontando Trump per rinfacciargli le sue irresponsabilità, tanto che Tucker Carlson, editorialista di FOX News, considera Cuomo il vero sfidante di Trump per la presidenza. 

Per quanto riguarda il settore sanitario (per gli USA si deve parlare di settore sanitario, non ‘sistema’), questo subirà una scossa tale che dovrà per forza rivedere i suoi rapporti sia con le assicurazioni sanitarie, che con le case farmaceutiche (un esempio: 50 compresse di levotiroxina sodica in Italia costano 2,47 euro, negli Usa $30).
Quanto alla difesa del Paese, gli USA dovranno includere massicce misure di prevenzione e contenimento per epidemie e pandemie, in associazione con un riformato sistema sanitario e tutte le forze armate.

Tornando all’U.E., è ora chiaro che l’Unione in effetti non esiste. Esistono invece stati parassiti (Olanda), stati disorganizzati (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo), stati dominanti (Germania, Francia) e stati che se uscissero dall’Unione, nessuno se ne accorgerebbe (Danimarca). Per il dopo-Covid-19 si potrebbe tornare all’idea di due diverse unioni europee: quella del nord, capeggiata dalla Germania, e quella del sud con a capo la Francia. Si dubita che la Francia possa passare a far parte dell’Unione del nord e fare da garçon ai teutonici. Per le alleanze ci sarà da scegliere tra Usa, Cina e Russia.  

Per quanto riguarda la corruzione, l’Italia, in particolare, dovrà affrontare quattro emergenze: l’alto numero di lavoratori in nero che si saranno autodenunciati per ricevere gli aiuti statali, i tagli al bilancio che indeboliranno magistratura e forze dell’ordine, l’aumento dei reclutati nelle varie organizzazioni criminali ed un più stretto legame tra politici e mafie.  

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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