La mostra “Carlo Fornara. Alle radici del Divisionismo, 1890-1910” (dal 25 maggio-al 20 ottobre 2019) attualmente in corso presso la Casa De Rodis a Domodossola, a cura di Annie-Paule Quinsac offre l’occasione di una rilettura dell’opera di Carlo Fornara ( 1871-1968) alla luce del ventennio decisivo del suo percorso artistico in cui esperienze di straordinaria intensità hanno determinato la sua affermazione controcorrente nel panorama della pittura del Novecento.
La mostra si focalizza in modo diretto su due decenni che intercorrono tra il 1890 e il 1910, periodo cruciale della parabola artistica di Carlo Fornara per produzione e riconoscimenti nazionali e internazionali, in parallelo alla genesi e all’apice del Divisionismoin Italia.
Rispetto alle occasioni espositive precedenti sempre curate da Annie-Paule Quinsac, questa mostra non è solo una nuova retrospettiva antologica sull’artista, ma si propone come un’importante possibilità di ripensare Fornara nell’evoluzione di un percorso artistico originale nella sua coerenza di pittore controcorrente del Novecento.
A Casa De Rodis si potranno ammirare 35 dipinti, molti dei quali oggetto di interventi di restauro realizzati proprio in funzione della loro esposizione, che hanno restituito l’intensa luminosità originaria e hanno permesso la scoperta di modalità esecutive innovative derivate dall’influenza di Segantini, tra cui l’uso dei filamenti d’oro per arricchire la tessitura cromatica.
A queste tele si affianca un’importante sezione riservata a 16 disegni, espressione potente delle doti e della personalità di Fornara.
Gli anni Novanta dell’Ottocento furono per Carlo Fornara una stagione formativa sotto la guida del maestro Carlo Cavalli, erede spirituale del marsigliese Adolphe Monticelli. Formazione destinata a mutare per lo sconvolgente incontro e confronto con Giovanni Segantini, la cui imprevedibile scomparsa all’apice della gloria, nel settembre 1899, lo segna profondamente. Nel primo decennio del Novecento Fornara elabora una pittura dagli esiti europei e internazionali con opere molte delle quali sono proposte a Casa De Rodis: Chiara pace, L’aquilone, Fontanalba, Ombre e luci, per citare solo le più note, superano l’influenza dei temi e della visione segantiniana, per giungere a una trasposizione assolutamente originale dell’amata bellezza della Valle Vigezzo, dove l’artista è nato nel 1871 e dove ha sempre vissuto, “restituita nella duplice natura di poesia e forza insieme” (A.P: Quinsac).
Carlo Fornara. Alle radici del Divisionismo 1890-1910 getta quindi una nuova luce sulla figura di questo straordinario artista per fare chiarezza sulla giovanile scoperta di Antonio Fontanesi e l’elezione di Lione per perfezionare l’educazione ricevuta, sull’uso della tecnica fotografica quale approccio allo studio del paesaggio e trascrizione del reale, mai analizzata prima d’ora, sul rapporto di stima e amicizia con Pellizza da Volpedo e con Angelo Morbelli, per affrontare infine le relazioni con la breve e poco fortunata stagione del Simbolismo e quelle più dialettiche e riflessive con l’Impressionismo e il Neoimpressionismo francesi.
Per tutta la durata della mostra sono previste diverse attività collaterali: eventi di valorizzazione del territorio e di rilettura dell’arte di Carlo Fornara con il coinvolgimento di giovani artisti contemporanei in collaborazione con l’Associazione Culturale Asilo Bianco, incontri di approfondimento, visite guidate e didattiche, escursioni nella Valle dei Pittori e nei paesaggi amati e dipinti da Carlo Fornara.
Sede delle mostra è Casa De Rodis, palazzetto di origine medioevale in Piazza Mercato, nel centro storico della città di Domodossola. Un tempo dimora della famiglia De Rodis, di antica nobiltà antigoriana, il palazzetto è stato interessato da una attenta ristrutturazione che ha visto da una parte il recupero di tutti gli elementi storico-architettonici (travi, pietre, pavimenti in legno, soffitti a cassettoni) e dall’altra una reinterpretazione in chiave moderna delle caratteristiche dell’edificio e della sua storia. Casa De Rodis a Domodossola ospita permanentemente la Collezione Poscio che nasce dalla passione per l’arte di Alessandro Poscio e di sua moglie Paola. Lungo un percorso di oltre mezzo secolo una “appassionata incompetenza” (suggestivo titolo del catalogo della Collezione) ha raccolto un ricco e rigoroso insieme di visioni d’arte che attraversano epoche, linguaggi e stili, con particolare attenzione alla pittura di fine a Ottocento e inizio Novecento.
A partire dall’incontro con Carlo Fornara, “maestro di vita e di arte”, alla scoperta dei pittori Vigezzini, dal maestro Enrico Cavalli a Peretti, Ciolina, Rastellini, poco noti alla critica e al pubblico, ma autentici e personalissimi innovatori, a Tavernier, Fattori, Delleani, Signorini, Favretto, agli scultori Messina, Kossuth, Troubetzkoy, ai disegni di David, Scipione, Milesi e Cremona.
E, nel tempo, prende forma il desiderio che la bellezza goduta davanti a questi quadri sia esperienza possibile a tutti con esposizioni aperte al pubblico. I quadri raccontano paesaggi e volti, emozioni intense e chiari spazi, l’incanto della luce, l’inafferrabilità di un volto…e ci incontrano.
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