Speciale Craxi

Emozioni da Hammamet nel ventennale dalla morte di Craxi

Hammamet, si quella Hammamet che affaccia sull’Italia. Hammamet conosciuta da tutti dal 9 gennaio anche per un film che fa parlare e discutere. Hammamet e Craxi un connubio indissolubile che durerà, perché sotto le mura del Forte edificato nel XII secolo c’è la tomba di quel Bettino Craxi che fa tanto discutere e che quest’anno ha portato più di 500 persone in Tunisia per i vent’anni della morte.

I numeri sono oscillanti si parla di molte più persone, gli hotel sul lungomare sono aperti e pieni, vengono da tutta l’Italia, molti giornalisti e facce note, antichi e nuovi amici, curiosi e nostalgici. Hammamet non è distante da Tunisi, tra la capitale e la località balneare ci sono distese di ulivi e palme, un verde sorprendente e poi il mare.

Chissà come era Hammamet all’inizio degli anni’70 quando Craxi decide che sarà la sua seconda casa, per poi diventare la prima e l’ultima. Strade sterrate, poche case e il nulla così raccontano gli amici e la famiglia, davvero un posto selvaggio, spartano, fuori dal mondo. Un luogo dove staccare dalla vita convulsa e trovare la pace.

Oggi Hammamet è cresciuta, non c’è solo la vecchia Medina, il Forte, la spiaggia che incontra le palme e le agavi. Si parla italiano, tutti immaginano perché siamo su questa costa. Hanno visto arrivare la troupe cinematografica di Amelio, un venditore della Medina racconta di un attore che era proprio uguale a Craxi, della sua emozione nel vederlo e dei suoi ricordi di quando vide per la prima volta un uomo imponente e sorridente girovagare per i vicoli.

Il custode del Forte ci indica le location del film, una signora sulla passeggiata ci sorride e ci saluta con le mani giunte in un inchino che mi regala un gesto di affetto sincero. Il cimitero, anzi i due cimiteri sono tra il forte e il mare, ieri al tramonto la luce era incredibile, il silenzio rotto solo al calare del sole dalla voce del muezzin per la preghiera.

Un turbine di sensazioni, commozione mista a stupore per la scomparsa del sole e per i garofani rossi sulla pietra bianca , il fruscio degli alberi e gli uccelli, la preghiera e il rumore della risacca del mare.

Hammamet è sotto i riflettori, ancora selvaggia ma più accogliente, lontana ma vicina, venirci in vacanza deve essere piacevole, ma oggi seduta sulla spiaggia ho pensato che viverci non deve essere stato facile…. E morirci è una storia che viene raccontata da vent’anni.

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Tiziana Buccico

Tiziana Buccico, napoletana verace, classe 1969, da sempre appassionata di politica, cultura e Medio Oriente. Un passato di uffici stampa tra cui l’Istituto italiano per gli Studi filosofici. Poi giornalista di pagine di cultura e società, come “moscone” per i quotidiani “La Città” e "il Corriere del Mezzogiorno”. Ha lavorato per uffici stampa politici e istituzionali (Regione Lazio e Consiglio Regionale del Lazio), organizzando eventi e campagne elettorali. Pezzi di vita vissuti tra Gottingen, Vienna e Parigi, viaggi avventurosi e curiosi. Per otto anni, sino al 2017, è stata in Iran per seguire marito e famiglia ma occupandosi a tempo pieno della Scuola Italiana “Pietro della Valle” di Teheran, come Vice Presidente . Da allora la passione per i viaggi e le culture diverse è cresciuta e si è anche trasformata in una rubrica Treccani dal titolo “Via della Seta”. Rientrata in Italia si occupa di social, politica, giornalismo ed eventi culturali mantenendo così un filo diretto con quella parte del mondo che le ha cambiato la vita. Social media manager dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive.

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