Chi consiglia la regina nelle questioni politiche interne – secondo Grillo da anni non avrebbe diritto al voto, come De Benedetti, figuriamoci di decidere – dovrebbe indurla a dire la sua sulla Brexit. Ormai è un caso nazionale e rischia di creare profonde fratture sociali e danni all’economia. Tutto questo per la prepotenza di un uomo che agisce secondo la propria ideologia e non nell’interessi del paese. Milioni di cittadini raggirati da false notizie diffuse da imbroglioni, seppure parlamentari, chiedono un nuovo referendum. Ne hanno diritto. Maestà, faccia in modo che gli sia concesso.
Fiumi che straripano, strade invase dall’acqua e dal fango, rischio inondazioni, scuole chiuse. Qualcuno ci lascia la pelle e gli altri si piangono addosso. Come se il destino fosse avverso e ce l’avesse con noi. È così alle prime piogge in varie parti del paese. Il territorio è dissestato. L’Europa ci darebbe i soldi necessari per riassettarlo. Ma se li mangerebbero subito come fanno sempre. Le costruzioni selvagge hanno invaso persino i torrenti asciutti. Finché, poi, un’improvvisa piena travolge le case e gli abitanti. Altrove il maltempo crea solo qualche problema. Da noi, invece, è una tragedia.
Sono anni che si cerca un partner. Inutili le cordate di imprenditori. Sebbene sia il vettore di uno dei paesi più visitati del mondo, chiunque ci rimette l’investimento. Non siamo capaci di gestire una miniera d’oro. Sono 50 milioni i turisti che ogni anno sbarcano a Roma e Venezia. Le altre compagnie si arricchiscono, da noi invece i dipendenti sono sempre in cassa integrazione. Personale in sovrannumero, amministratori incompetenti, compensi troppo elevati, liquidazioni miliardarie? Dov’è il marcio? Eppure abbiamo i piloti migliori, gli aerei moderni e confortevoli, il paese più suggestivo.
Nel 2012 due anziani coniugi di Casale Monferrato non avevano dimenticato la figlia in macchina, stavano scaricando la spesa dal bagagliaio. Ma la cattiveria di alcuni vicini di casa e una giustizia inadeguata li accusarono di incuria e, con crudeltà inaudita, diedero la bambina in affidamento ad altri. Chissà se sono sopravvissuti al terribile dolore. Da allora nessuno si accorge più di neonati lasciati per diverse ore sotto il sole. Ne muoiono continuamente, d’estate quasi uno al giorno, per la negligenza di genitori che non li amano, li trascurano e non si capisce perché li mettano al mondo.
Dopo due secoli e mezzo il Caffè Greco, storico locale romano di via Condotti fondato nel 1760, chiude. Il gestore ha ricevuto lo sfratto perché al proprietario delle mura non bastano 15 mila euro al mese. Ha decuplicato l’affitto. Ne vuole 150, cioè cinquemila al giorno. Si sono fatte avanti alcune maison d’alta moda. Certo, la location è prestigiosa. Ma quanti abiti debbono vendere per andare alla pari? La destinazione catastale, però, non consente una boutique. Lì può esserci solo un bar. Quindi, oltre a tramezzini e aperitivi dovrà essere autorizzato a spacciare anche cocaina.
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