Brava gente

Governo giallo verde: siamo ridotti maluccio

Alcuni, speriamo pochi, di coloro che leggono queste note possono essere portati a ritenere che esse siano frutto solo di stati d’animo, di preconcetti, di volontà di denigrare alcuni per esaltare altri: non è così.

La manovra Stop and Go: primo caso al mondo di legge di spesa “dinamica”

L’esposizione dei fatti, noti e meno noti, qualunque sia la valutazione che di essi voglia darsi, è sempre il frutto di analisi, di informazioni non sempre liberamente circolanti, di confronti tra soggetti le cui opinioni politiche non sempre collimano. È il caso di quanto affermato nella nota “Il governo giallo-verde guida il Pendolino, mentre il Ministro Toninelli indaga sulla larghezza dei buchi TAV” pubblicato il 2 novembre su Moondo, in cui si anticipava la notizia di una manovra finanziaria Stop and Go, fatta cioè di verifiche periodiche per accertare la compatibilità della spesa pubblica con il tasso di crescita bloccandola quando essa si dimostrasse insostenibile.

Stop and Go, la novità della manovra di bilancio del governo giallo verde. Photo credit: pixabay, by DasWortgewand

Come si possa realizzare questo obiettivo quando già una legge disponga la spesa è più difficile di quanto si pensi: è necessario approvare infatti una nuova legge che modifichi quella precedente, sorte che toccherà a quanto si può prevedere in misura più o meno grande a molti provvedimenti bandiera del governo giallo verde, ad iniziare da quel reddito di cittadinanza di cui ci siamo vergognati al punto tale nei confronti degli ispettori del Fondo Monetario Internazionale da esigere un riferimento a “deboli esiti sul piano sociale” per consentire  la pubblicazione del loro rapporto (naturalmente negativo).

La  manovra economica 2019, per giudizio unanime di tutti gli organi internazionali, è profondamente errata giustificata solo dal voler scatenare una lotta muro contro muro con l’Unione Europea per poi additarla come la responsabile di tutti i guai degli italiani.

I giallo verdi per governare hanno bisogno di risentimento, di rancore, di protesta, di indicare sempre nuovi nemici che loro solo sono in grado di combattere: è la cronaca di un disastro annunciato. Ormai non si tratta più di costruire un’alternativa politico-programmatica per un governo diverso ma di prepararsi a gestire le macerie di un sistema economico in frantumi.

Berlusconi intanto da i numeri per il gioco del Lotto e nel PD è in corso una sfilata per la scelta di Miss Congresso. Gli italiani hanno molti difetti, ma forse non meritavano tanto.

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Mario Pacelli

Mario Pacelli è stato docente di Diritto pubblico nell'Università di Roma La Sapienza, per lunghi anni funzionario della Camera dei deputati. Ha scritto numerosi studi di storia parlamentare, tra cui Le radici di Montecitorio (1984), Bella gente (1992), Interno Montecitorio (2000), Il colle più alto (2017). Ha collaborato con il «Corriere della Sera» e «Il Messaggero».

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