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Il profitto aggiuntivo delle linee aeree proporzionale al disagio

Sfortunatamente per andare da un punto A ad un punto B su lunga distanza bisogna prendere l’aereo. E su questo le compagnie aeree ci contano. Ora che la gente ricomincia a viaggiare in massa dopo una pausa forzata di 15 mesi per via della pandemia, le linee aeree si stanno preparando a farcela pagare per le perdite enormi subite (si parla di 35 miliardi di dollari solo per le societá americane), nonostante i 20 miliardi di sussidi ricevuti dal governo americano.

Per prima cosa allungheranno la durata dei voli, sia per quelli diretti che tramite coincidenza. Per risparmiare sul carburante, un Boeing 787, ad esempio, viene fatto volare a 900 km/h invece che a 954 km/h, quindi per il tragitto New York City-Roma il volo si allunga di un’ora. Se il vento fosse a favore e si tenesse una buona velocitá, il tempo risparmiato per lo stesso tragitto raggiungerebbe anche le due ore. 

Il massimo profitto aggiuntivo si raggiunge infatti facendo fare ai passeggeri il doppio delle distanze tramite le coincidenze e raddoppiando i tempi di volo.

Come secondo stratagemma, ridurranno ancora le dimensioni di sedili e poltrone per ospitare piú passeggeri. Naturalmente aumenteranno anche l’inclinazione degli schienali reclinabili in modo da accomodare su un sedile i passeggeri sovrappeso (finendo per restringere ulteriormente i movimenti dei passeggeri seduti dietro chi reclina). Per rendere il volo piú sgradevole (e questo vale specialmente per le linee aeree americane), la temperatura in cabina viene portata a 4, 5 gradi C.

Poi troveranno delle slot (finestre) di decollo meno comode per i passeggeri, ma meno costose per gli operatori.

Per i pasti in volo c’é poco spazio di manovra, perché ancora non esiste il modo di peggiorarli.

Per la formula sui profitti aggiuntivi, suggerisco di determinare un fattore disagio dividendo le ore di volo per lo spazio tra sedili nella cabina di classe economica.

Quindi per un volo di otto ore seduti in uno spazio di 71 cm tra un sedile e l’altro, il fattore disagio (FD) sarebbe 0,11. Se il volo dura 10 ore il FD sarebbe 0,14.

Le linee aeree potrebbero stimare i loro profitti aggiuntivi proprio in base a questo fattore, che chiaramente aumenta in base alle ore totali che si sta rinchiusi in aereo a soffrire. 

Scherzi a parte, nel 2019 le societá aeree americane hanno generato complessivamente 248 miliardi di dollari, mentre nel 2020 le entrate sono scese a 130 miliardi di dollari, con perdite di 35 miliardi. Nel 2021 queste devono generare 185 miliardi per andare in pareggio e 240 miliardi per recuperare le perdite, il che é possibile, ma non saranno in grado di ottenere profitti del 20% come in passato, quindi dovranno fare affidamento su nuove strategie.

Ecco perché per recuperare le perdite utilizzeranno il solito stratagemma di creare piú disagi o “discomfort” possibile. 

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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