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Il Salvini “confuso” che si voleva bere il Paese e votare un mojito

Quando passi più tempo al Papeete Beach (e lo ami così tanto da farne eleggere il titolare al Parlamento Europeo, nelle fila della Lega, a 20.000 euro al mese… poi è difficile parlare di merito e taglio dei parlamentari, vero Capitano?) che al Viminale o in Parlamento, può succedere che ci si “confonda”.

E’ successo, e tra qualche anno lo troveremo sui libri di storia, che un leader politico ingolosito dal crescente successo elettorale e personale, tra una conferenza stampa in spiaggia e la prenotazione per un giro sulla moto d’acqua della Polizia per il figlio, tra un moijto ed un ballo sul cubo, ha pensato bene di far cadere il governo. Lo stesso governo di cui tanto si vantava per quanto fatto, fino ad un minuto prima di mettere frettolosamente un disco alla consolle, “confondendosi” tanto che al Papeete invece di cantare Gabry Ponte suonava l’inno d’Italia…

E’ successo per davvero. E non è stato un colpo di sole, semplicemente il tentativo, maldestro, di prendersi il Paese, se con “pieni poteri” sarebbe stato anche meglio.

Salvini tra moijto e senato

E’ successo allora che il “Capitano” sia dovuto correre a Roma, lasciando la spiaggia, il Papeete, le cubiste ed i moijto (dove tutto sommato il ragionamento reggeva pure), per confrontarsi con la politica. E su questo campo Salvini non ha retto al confronto. Ma come? Al Papeete filava tutto liscio, avevamo previsto tutto! Sfiduciamo il Premier Conte, sciogliamo le camere, indiciamo nuove elezioni… mancava solo di organizzare la festa… ma tanto ad Ottobre il Papeete è libero!

E’ successo invece che tornato a Roma il Capitano ha trovato la politica: il Presidente della Repubblica, la Costituzione e persino il Parlamento! Esattamente lo stesso assetto istituzionale che più o meno un anno fa gli ha consentito, da terza fora politica in Italia, di andare al governo grazie ad un accordo con i 5 Stelle. Non un inciucio, per carità, quello si che era un “Accordo Politico”, anzi un “Contratto”!

E’ successo che al suo ritorno a Roma i 5Stelle non l’abbiano presa proprio bene la sua idea di “crisi di governo”. Tanto da paventare un accordo con altre forze politiche in parlamento. Giammai! Vergogna! Si dia la parola agli italiani! Subito!

E’ successo che il Capitano, ora non più tanto coraggioso, abbia sentito la “necessità” di andare a capo chino dal vecchio Cavaliere… Berlusconi, che fino a tre giorni fa era visto come la peste, sembra avergli detto OK. Noi siamo con te! Ed è proprio lì, proprio in quel momento, che il buon Salvini deve aver capito di averla fatta davvero grossa. L’anaconda Silvio era pronto a stritolarlo.

E’ successo allora che l’ex capitano, ridotto ormai a mero gregario, sia entrato oggi in Senato, dove tutti lo aspettavano perchè “picchiasse come un un fabbro” ed invece, colpo di scena! Salvini, come un buon ciclista che non sia un campione si rimette al suo posto, come ogni gregario rientra nel “gruppo” e tende la mano ai 5Stelle: “votiamo la riduzione dei parlamentari, come da vostra richiesta, ma poi si vada subito al voto!”. Che sarebbe come dire ad un gruppo di ventenni pronti per una serata al Papeete Beach: “Ok, andiamo, ma prima di mezzanotte tutti a casa!”.

E’ successo questo al “confuso” Capitano de ‘noantri. Salvini in soli 3 giorni ha provato prima a bersi il Paese, salvo poi oggi chiedere un moijto, da bere in fretta, per dimenticare…

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Alessandro Angelelli

Founder CuDriEc. Digital marketing manager & Social media strategist. Direttore di Moondo, giornalista e presidente Assoblogger. #thinkdoshare

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