La Procura di Taranto ha chiesto all’ArcelorMittal lo spegnimento dell’altoforno numero 2, la più ampia parte produttiva dell’Ilva. Secondo i pm l’azienda non avrebbe rispettato tutti gli impegni presi per rendere più sicuro il luogo di lavoro, dove nel giugno del 2015 morì l’operaio Alessandro Morricella.
Scrive nell’ordinanza il pm Antonella De Luca: «Alcune delle prescrizioni a suo tempo imposte risultano attuate o non attuate soltanto in parte». Prescrizioni grazie alle quali a suo tempo l’altoforno venne dissequestrato. Ora sembra che ArcelorMittal voglia chiedere la sospensione dell’atto da parte del gup in modo da avere il tempo per presentare un piano relativo all’altoforno.
Sulla vicenda dice Marco Bentivogli, segretario della Fim Cisl: «Il ministro Di Maio ci ha rassicurato dicendo che tenterà di intervenire sulla Procura per fermare lo spegnimento». Proprio in previsione di iniziative come questo, ArcelorMittal aveva chiesto al governo l’immunità penale per i reati ambientali, che non è stata concessa. L’azienda ha 1.400 operai in cassa integrazione (Agi).
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