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Inizia la corsa per Roma!

Ecco partita con fuochi d’artificio pirotecnici, ipotesi strampalate, fior fior di articoli di grandi giornalisti, titoloni da prima pagina e chi più ne ha più ne metta, la corsa al Campidoglio.

Gli animi si riscaldano e spuntano candidati di ogni tipo, ogni giorno sui social soprattutto su Twitter si vive sull’onda di hashtag che parlano di chi si candiderà come Primo Cittadino della Capitale, ma ci sono solo nomi e slogan, nessun programma.

Non potendo e non volendo piangere, visto che ci sono cose ben più gravi in questo periodo, diciamo che un riso amaro serpeggia tra i romani e sui social, chi come me conduce una battaglia quotidiana per ridare dignità a Roma e per raccontare il degrado e il crollo inarrestabile della più bella capitale del mondo.

Sì, Roma è davvero una “grande bellezza”, non per niente ha vinto l’Oscar ed è definita “caput mundi” da secoli e secoli. Roma con i suoi colori, con i suoi angoli unici al mondo, Roma che potrebbe farti vivere di sola bellezza, storia, cultura e magnificenza, ormai da anni è preda di sciatteria, noncuranza, abbandono, menefreghismo, e mentre tutto ciò accade fanno sorridere quelli che solo oggi se ne accorgono e decidono di salire sui carri (o forse bighe) dei vari candidati, avendo in maniera omertosa e indolente deciso di tacere di fronte a ciò che accadeva.

Roma, governata male o forse non governata proprio, nelle mani di incapaci, presuntuosi e totalmente inadatti a guidare una città importante, complicata, difficile ma straordinaria. E così anche i cittadini, romani doc pochissimi e romani di adozione hanno lasciato correre, hanno con indolenza consentito che tutto questo accadesse.

Ma uscendo dai dibattiti che raccontano di tatticismi, strategie, giochi di potere, spesso in politichese stretto o farfugliando “parole parole parole”, molti cittadini e elettori hanno deciso di raccontare Roma, di discutere e di combattere per la città, spesso di idee divergenti e spesso con stile e registri diversi.

Per nulla togliere agli editorialisti che da qualche settimana hanno iniziato ad inondare i canali dell’informazione di opinioni non richieste e di analisi di scenari possibili o spesso improbabili, noi di Twitter da anni ci battiamo per conquistare l’attenzione, indomiti, senza perdere un giorno per segnalare con post irriverenti, ironici, arrabbiati e dettagliati fatti e misfatti di una Giunta che ha davvero raggiunto il colmo, una Giunta guidata da una Sindaca che ha ripetutamente mancato di rispetto a tutti i cittadini, prendendo in giro e usando la propaganda per coprire magagne immense e inefficienze davvero inimmaginabili.

Siamo diventati per Beppe Grillo “gente de’ fogna” e per il futuro candidato Vittorio Sgarbi diventeremo molto probabilmente “capre, capre, capre”, cosa dirà Giletti o Porro? Cosa ci aspetta e quali altre sorprese verranno fuori dal cilindro, abbiamo dovuto sopportare difese d’ufficio di Sabrina Ferilli e persino del consorte della Raggi.

La Sindaca, che ha speso soldi a profusione per trasformarsi in un fumetto comparso sui muri romani,  ha il solo grande merito di aver compattato destra e sinistra contro di lei e ci ha resi consapevoli che questa volta non sarà un movimento politico a fare la “Rivoluzione” ma i cittadini che vogliono solo un buon governo.

Il Movimento ha fallito nella Capitale, il prezzo lo hanno pagato Roma e i suoi abitanti, mentre l’opposizione e gli altri componenti tacevano e come struzzi fingevano di non vedere.

Esiste il “ fantacalcio” ma da qualche giorno esiste su Twitter anche una “fantagiunta” e così stanchi e stufi abbiamo creato una Giunta con assessorati creativi: assessorato alle buche, alle foreste, alla ricerca del decoro, al verde sui marciapiedi, alle scale mobili, ai pollai (sono i recinti arancioni che segnalano i dissesti), ai flambus, alle gare sbagliate, ai rami cadenti e naturalmente ai “rifiuti”, i requisiti sono proprio per alcuni di noi le incompetenze, d’altronde è quello che adesso accade in Campidoglio.

I politici fanno proclami ma è evidente che sono in difficoltà chiunque si candiderà non avrà difficoltà a scrivere programmi fantascientifici, ma la sventura potrebbe essere venire eletti, prima di risollevare Roma ci vorranno anni, lavoro a testa bassa e tanta infinita pazienza e impegno e soprattutto ci vorrà grande determinazione e coraggio. Sarebbe interessante che i temerari candidati provassero a coinvolgere proprio il popolo del web che sono riusciti più della politica a dare delle risposte ai cittadini, grazie a reclami, foto, segnalazioni e denunce.

La “Rivoluzione” non ha bisogno di numeri e stelle ha bisogno di fatti, ha bisogno di ascoltare il territorio, di confrontarsi con le periferie, con il disagio di una metropoli, di essere amministratori capaci e attenti, tutte ovvietà che non fanno più parte degli ordini del giorno della Giunta e del Consiglio e permettetemi della politica.

Se potessi scrivere una lettera a Babbo Natale oltre a pregarlo di perdonarci per Spelacchio gli chiederei di ridarci una buona e dialogante politica, amministratori con esperienza e responsabilità, tutto sommato non mi sembra molto, restituiamo il primato alla politica, non basta urlare e protestare per governare una città capitale di un Impero, la città che tutti sognano di visitare almeno una volta nella vita, se tutte le strade portano a Roma speriamo che chi “conquisterà” il famoso balcone affacciato sui Fori imperiali sia occupato da una persona credibile che sappia ridare fiducia e speranza.

Non molleremo Roma la storia continua… alla prossima puntata (articolo 1 di 2).

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Tiziana Buccico

Tiziana Buccico, napoletana verace, classe 1969, da sempre appassionata di politica, cultura e Medio Oriente. Un passato di uffici stampa tra cui l’Istituto italiano per gli Studi filosofici. Poi giornalista di pagine di cultura e società, come “moscone” per i quotidiani “La Città” e "il Corriere del Mezzogiorno”. Ha lavorato per uffici stampa politici e istituzionali (Regione Lazio e Consiglio Regionale del Lazio), organizzando eventi e campagne elettorali. Pezzi di vita vissuti tra Gottingen, Vienna e Parigi, viaggi avventurosi e curiosi. Per otto anni, sino al 2017, è stata in Iran per seguire marito e famiglia ma occupandosi a tempo pieno della Scuola Italiana “Pietro della Valle” di Teheran, come Vice Presidente . Da allora la passione per i viaggi e le culture diverse è cresciuta e si è anche trasformata in una rubrica Treccani dal titolo “Via della Seta”. Rientrata in Italia si occupa di social, politica, giornalismo ed eventi culturali mantenendo così un filo diretto con quella parte del mondo che le ha cambiato la vita. Social media manager dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive.

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