Di Beatrice Garofalo
Negare che questa situazione sia difficile sarebbe da ipocriti. È un’impresa più che complicata abituarsi da un momento all’altro a non varcare più quel cancello che separa te dal resto del mondo e accettare l’idea di non poter frequentare nessuno, di non poter coltivare le proprie passioni, di non poter esprimere il casino che abbiamo dentro: un miscuglio di idee, progetti, preoccupazioni, ricordi, incubi;esiste una sola cosa capace di liberarmi da tutto: danzare.
Tramite la danza posso sciogliere l’enorme groviglio formatosi al mio interno, interpretarlo e mutarlo in un qualcosa che sia meraviglioso da vedere.
E allora ritorna il senso di libertà, quello percepito quando osservo la vastità del mare, il suo blu intenso e tutte le sfumature delle sue onde; sfumature che ora dopo ora sono destinate a mutare fino al crepuscolo, quando l’immensa distesa d’acqua rispecchia colori più accesi: gli arancioni, il rosso del tramonto per poi spegnersi nel nero della notte. Ritorna la bellezza della brezza marina che mi accarezza delicatamente il viso, quasi a invitarmi a tuffarmi nella vasta distesa blu.
Pensare di non sapere quando tutto potrà tornare alla normalità e poter essere nuovamente felici insieme, è davvero annichilente. È impossibile non restarne sconvolti
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