Lo sviluppo delle energie rinnovabili permette di contrastare e ridurre le emissioni inquinanti, rappresentando un contributo fondamentale nella lotta contro l’inquinamento atmosferico e la crisi climatica globale. Vediamo qual’è la situazione delle rinnovabili in Italia e quali gli obiettivi a lungo termine inseriti all’interno della politica energetica nazionale.
La crisi ambientale che stiamo vivendo sta spingendo consumatori e governi a trovare soluzioni a medio-lungo termine per contrastare le emissioni inquinanti, promuovendo al tempo stesso uno sviluppo sempre più diffuso delle energie rinnovabili. Le energie rinnovabili costituiscono un’alternativa pulita, sicura e potenzialmente infinita in quanto provengono da fonti energetiche non soggette ad esaurimento, come l’energia solare, idrica, eolica e geotermica.
L’utilizzo e lo sviluppo delle energie rinnovabili, unite ad un atteggiamento ecofriendly, rappresentano una delle armi più importanti che abbiamo a disposizione per limitare al massimo i combustibili fossili tradizionali, come petrolio, carbone e gas. Sono molti i fornitori che hanno optato per la produzione di energia 100% da fonti rinnovabili ed i consumatori apprezzano questa alternativa, sia perché l’energia (essendo inesauribile) costa meno e sia perché si assume un atteggiamento ecosostenibile: la maggior parte della popolazione in fase di trasferimento, effettua la voltura o il subentro con un fornitore green.
L’Italia dipende dai paesi esteri per più del 70% del suo fabbisogno energetico, importando più del 90% di petrolio e gas da paesi instabili come Medio Oriente e Nord Africa. Il beneficio delle energie rinnovabili è la minor distanza che intercorre tra luogo di produzione e luoghi di consumo, permettendo di diminuire anche le emissioni di C02 legate al trasporto dei combustibili.
Le politiche per le energie rinnovabili in Italia sono state definite all’interno del Pniec, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima dove vengono stabiliti fino al 2030 gli obiettivi nazionali in termini di sostenibilità, rinnovabili ed emissioni di C02.
All’interno dell’Unione Europea, l’Italia si posiziona molto in alto in merito alla domanda energetica: il Bel Paese è infatti terzo per contributo della green energy sui consumi finali lordi e secondo per produzione elettrica verde.
Questi dati sono stati enunciati dall’ultimo rapporto del GSE (Gestore Servizi Energetici) in un documento che analizza e mette a confronto i dati relativi alle energie italiane ed europee. Le statistiche riportate dal GSE fanno riferimento al 2018, quando le energie rinnovabili in Italia hanno coperto il 17,8% dei consumi complessivi italiani. Si tratta di un dato assolutamente positivo, soprattutto perché il nostro Paese è risultato l’unico tra le grandi potenze europee ad aver superato gli obiettivi del 17% definiti da Bruxelles. Analizzando i dati delle energie rinnovabili nei diversi settori, è emerso che le
fonti di energia pulita hanno coperto il 33,9% della produzione elettrica, il 19,2% dei consumi termici e il 7,7% dei consumi nel settore dei trasporti.
I pannelli solari sono ormai una scelta richiesta da molti italiani. Nel 2020/2021 è stata registrata una crescita del mercato delle installazioni perché questi lavori rientrano (insieme a tanti altri per la riqualificazione energetica) nel Superbonus 110%, e consentono ai consumatori sia di assumere un atteggiamento ecofriendly, sia di risparmiare. Auto producendosi l’energia e installando un impianto domotico per la razionalizzazione e la gestione di essa, grazie alla propria offerta internet, è possibile consumare solo parte dell’energia accumulata e addirittura vendere quella in “eccesso”.
Scopo del Pniec è tracciare gli obiettivi della politica energetica italiana fino al 2030 in materia di efficienza energetica, rinnovabili e riduzione di C02, stabilendo obiettivi per ogni settore e le misure concrete e necessarie per il raggiungimento degli stessi, come sancito dalle norme della politica energetica europea. Gli obiettivi nazionali in merito alla politica energetica sono diversi e tra questi emergono la promozione dell’efficienza energetica in tutti i settori, la velocizzazione del processo di decarbonizzazione e l’aumento dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili unito a maggiori investimenti nel campo della ricerca e sviluppo.
Una grande novità contenuta all’interno del documento riguarda proprio il settore delle rinnovabili: gli obiettivi dichiarati della politica energetica italiana stabiliscono che le energie rinnovabili dovranno arrivare a soddisfare entro il 2030 almeno il 30% dei consumi totali lordi.
La quota di rinnovabili nel settore dei consumi elettrici rimane fissata al 55%, mentre è stato fissato al 33,9% la quota FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) nel settore termico (riscaldamento e raffrescamento) e fissata al 22% la percentuale di energie rinnovabili nel settore dei trasporti. Su quest’ultimo punto, il Governo Italiano ha stabilito un aumento graduale di immatricolazioni di auto elettriche, con l’obiettivo condiviso di raggiungere la quota di 4 milioni veicoli elettrici entro il 2030.
In materia di riduzioni di emissioni inquinanti, la politica energetica italiana ha confermato l’intenzione di ridurre i consumi di energia primari del 43% entro il 2030 (rispetto ai consumi del 2007). Inoltre ha stabilito la riduzione del 30% delle emissioni di gas serra per tutti i settori che non fanno parte dell’ETS comunitario (Il Sistema Europeo di Scambio di Quote di Emissione), ovvero i trasporti, escluso il settore aereo, agricoltura, rifiuti, terziario e residenziale.
L’attuale Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha ribadito come l’obiettivo dichiarato sia la decarbonizzazione nazionale al 2050. In campo verranno attuati sforzi concreti per un allontanamento progressivo e definitivo dalle fonti fossili inquinanti, con il gas come ultimo elemento a venire abbandonato, in quanto giocherà una ruolo chiave nella transizione ecologica nazionale.
Articolo redatto in collaborazione con Selectra.
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