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La scomparsa del Maestro Abbado si sarebbe potuta evitare?

La scomparsa del Maestro Claudio Abbado ha sconvolto e addolorato tutti, i capi di Stato e i comuni cittadini non necessariamente appassionati di musica sinfonica. Perché non era solo il bravissimo musicista. Era anche un uomo educato, corretto, elegante, al servizio della musica e dei suoi cultori, intelligentemente generosissimo, spiritoso se ricordiamo il rapporto con Benigni quando ha presentato “Pierino e il lupo”. Era anche bello nel senso più autentico (qualità non trascurabile nelle figure carismatiche) ricco di un sorriso travolgente, comunicativo, aggraziato, instancabile produttore di idee e di opere, basta pensare alle orchestre che ha organizzato e portato al successo. Mi fermo perché non c’è ragione di eccedere.

Mi ha addolorato anche sapere che è mancato per colpa di un tumore allo stomaco per il quale era stato sottoposto ad un intervento chirurgico diversi anni fa. E’ difficile accettare una notizia del genere. Quando nel 1996 i due ricercatori australiani scoprirono il germe Helicobacter, tutta la comunità scientifica fu sorpresa rendendosi conto che il germe era abbastanza vistoso e un po’ curvo come una virgola. Non era stato riconosciuto in passato benché fosse presente in tutti i frammenti della mucosa gastrica conservata in formalina negli ultimi duecento anni, riesaminati proprio allo scopo di identificarlo. Veniva scambiato da tutti gli scienziati importanti per un accumulo di colorante di colore nero impiegato per la preparazione dell’esame istologico. Qualcuno, azzardando, intuì che quella scoperta avrebbe potuto debellare il cancro dello stomaco e così è stato.

Maestro Claudio Abbado (facebook.com)

Perché un uomo colto e disciplinato come il Maestro non ha avuto modo, a suo tempo, di scoprire che era stato contaminato dal germe e che poteva guarire con gli antibiotici? La contaminazione avviene nell’infanzia, il germe non viene intaccato dall’acidità gastrica, protetto dal muco ed è capace di provocare una gastrite cronica che non da alcun segno di se. Chi ha la vera gastrite e si sente male ha due malattie: la gastrite e la suscettibilità a sentirsi male. L’infezione può essere scoperta con un banalissimo esame del sangue.

Non sappiamo esattamente come siano andate le cose, ma possiamo cogliere l’occasione per una riflessione. Pensate al Chek-up, quello di una volta, ovvero Rx torace ecogramma, qualche analisi. Oggi dovrebbe includere la ricerca degli anticorpi anti-Helicobacter, ma molti anni ci vorranno perché c’è una certa resistenza ad accettare questa esigenza. Dato che il soggetto non ha sintomi non c’è ragione per i più benpensanti di ipotizzare una gastrite. E’ vero che nella grande maggioranza dei casi questa gastrite è molto superficiale e a lentissima evoluzione.
Purtroppo alcuni endoscopisti nell’osservare la mucosa gastrica in occasione della gastroscopia si lasciano sedurre dalla normalità dell’aspetto della mucosa gastrica rinunciando ad eseguire la biopsia. Un errore gravissimo perché l’unica diagnosi certa di gastrite è quella che fornisce la biopsia. E possibile che in presenza di un’ulcera gastrica l’esame istologico non permetta di vedere il germe, ma l’esperienza dello specialista è sufficiente a superare il problema.

Immagino che qualunque governo non possa accollarsi la spesa di uno screening preventivo per tutti i cittadini. Ma chi ha i mezzi finanziari, chi è coperto dal Servizio Sanitario Nazionale, chi si è dotato di un’assicurazione deve pretendere di poter fare l’analisi del sangue prima di chiedere una gastroscopia specie se non avverte disturbi di sorta. E’ proprio escludendo la presenza di una malattia in assenza di sintomi che si realizza la vera prevenzione.
Ricordarsi del Maestro Claudio Abbado è un dovere per tutti.

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Mario Mazzetti di Pietralata

Gastroenterologo, già Primario Medico Ospedale Sant’Eugenio Roma.

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