L’Accademia della Cucina Italiana é tornata “live” a New York City con una cena a base di… fritto misto. Era il 3 marzo del fatidico 2020 quando si era svolta l’ultima cena “live” — la prima organizzata da Roberta Marini-de Plano come nuova delegata dell’Accademia a New York. Poi tutto lo stato di New York si é chiuso in un lockdown per via della pandemia e le due cene successive sono state “virtuali” (cioé via Zoom), con un concetto innovativo sviluppato da Marini-de Plano.
Ora non é il caso di dire che l’Accademia sia andata “a farsi friggere” perché il menu del ristorante Piccola Cucina, dove si é svolta la cena, é stato curato dallo chef siciliano Philip Guardione. Siciliano é anche il nuovo console generale d’Italia a New York, Fabrizio Di Michele, ospite d’onore. Il primo di Catania, il secondo di Palermo.
Ad inaugurare il primo evento “live” post-lockdown é stato anche il professore Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York.
Tornando al menu, il fritto é la specialitá di chef Philip e per l’Accademia non poteva mancare il suo celebrato “Fritto Misto,” che da solo vale un volo transatlantico per una visita a Piccola Cucina. Chef Philip ha tre Piccola Cucina a Manhattan: una sulla 60ma strada (dove si é svolta la cena dell’Accademia), un’altra su Thompson Street, ed una terza a Spring Street. La seconda si chiama con la parola greca “estiatorio”(che significa ristorante), mentre la terza é “osteria”. Il “brand” Piccola Cucina é nato nel 2008, anno in cui chef Philip é approdato a New York. Il locale sulla 60ma strada é stato aperto durante la stessa settimana in cui l’Accademia ha organizzato la sua ultima cena “live” a New York prima del lockdown (in un altro locale).
Per i 31 ospiti, l’invito alla cena non indicava nessun protocollo anti-pandemico, anche perché si é tenuta nel primo giorno in cui il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha rimosso tutte le restrizioni anti-Covid.
Ad ogni modo l’evento si é svolto nella veranda all’aperto del ristorante con una tavolata che Marini-de Plano ha definito “tipicamente siciliana” con alcune portate da dividersi tra due commensali seduti uno di fronte l’altro.
Tornando al menu, chef Philip ha servito cinque antipasti, tra cui un abbondante fritto misto. Come primi sono stati serviti ravioli di ossobuco e fusilloni con scampi. Per dessert non potevano mancare i cannoli, seguiti dalla torta di formaggio al limone.
Al termine della divertente cena chef Philip si é intrattenuto con gli ospiti per le foto ricordo e con il Console Generale, tanto che il convivio si é concluso piú tardi del previsto.
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