Che poi, detto tra noi...

L’amore ed il coraggio di oltrepassare la zona di comfort

Che bello vedervi mano nella mano entrare in quel ristorantino tutto luci e sospiri, tavolini piccoli in cui i protagonisti non saranno di certo i cibi, ma gli sguardi e le mani che si sfiorano, colli lunghi come giraffe per rubarsi un bacio.
Che bello vedervi tra le bancarelle a scegliere regali per il dì di festa, rabbrividire dal freddo umido e scaldarsi in un abbraccio.
Che belli…

Li avete osservati mai? Gli innamorati dico, cavolo hanno una potenza!!! Sembra che non possa accadergli niente, camminano protetti da uno scudo di certezze.
Pieni di promesse… “A noi non succederà…” “Il nostro amore sopravviverà alle botte della vita…” “…Ci stringeremo e ce la faremo!”.

Poi… e poi boh… succede che non ce la fai.
Cioè tu provi a farcela, ma non ricordi più l’ultima volta che ti ha dato un bacio, un bacio vero, con la lingua intendo, con parecchia lingua.
Non ricordi l’ultima volta che avete cucinato insieme e scherzando e ridendo siete finiti a far l’amore.
Non ricordi più l’ultima volta che passando per andare in bagno, o mentre salivate le scale ti ha toccato il sedere.
Non lo ricordi più.

Siete passati dal protagonismo di Jack e Rose di Titanic a quello di Chuck Cunningham. Chi è Chuck Cunningham? Ecco appunto!

Si passa dallo stare ad un centimetro dal naso respirando l’anidride carbonica dell’amore della tua vita, a “stammi ad un palmo dal culo!”

E se prima vi bastava e avanzava un letto ad una piazza, ora un kingsize sembra il materassino da mare dei cinesi, dove il metro di sicurezza non si percepisce, che sembra si stia sempre troppo vicini… che se oggi tutti rispettassero le distanze come una coppia che ha smesso di amarsi, il covid avrebbe già alzato bandiera bianca.

E quindi ci stai dicendo che prima o poi tutto finisce?
No, sto solo dicendo che è molto facile perdere la voglia di stare insieme, che inizi a guardare gli innamorati agli altri tavoli, o come lui guarda lei e lei cerca lui, mentre voi vi state perdendo.
Ed è proprio lì, ci sono tutti i segnali… ma non si fa nulla, capite che ciò che avete si sta dissolvendo ma non fate nulla, l’amore vi sta chiedendo, anzi vi sta implorando di aiutarlo, ma voi niente.

State belli belli nella vostra zona di comfort, che può sembrare il nido ideale, un posto che conosci e che non può riservarti brutte sorprese, è una sensazione bella si certo, o quanto meno in quella routine vi sentite tranquilli, anche gli uccelli ci insegnano che avere un posto dove tornare è bello, ma hanno ali per volare laddove non sanno cosa troveranno, ma di certo i loro occhi avranno visto cose meravigliose.

Abbiate il coraggio di rimuovere quella patina che si è creata, sì, può far paura vedere le cose come stanno, ma è di gran lunga peggio essere prigioniero di una vita in cui non ci stai più dentro. È come quel paio di jeans che non va più, il bottone non arriva, puoi saltare, sdraiarti, non respirare, ma niente… e allora ci metti una maglia lunga a coprire la magagna.
Togliti quei jeans e trovane uno che ti faccia sentire ancora bella, che ti faccia tornare a respirare, anzi… sospirare.

Peter McWilliams diceva:
“Se non stiamo vivendo i nostri sogni, la nostra zona di comfort ha più controllo su di noi di quanto ne abbiamo noi stessi”

Spezzate le abitudini, non crogiolatevi nelle vostre certezze, l’amore non si riproduce dal nulla… quello che sarà di voi, di quel “noi” dipende esclusivamente da quanto siamo stati capaci di dare, di fare, di amare.

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