I protagonisti del luogo sono due: Tano Simonato – l’anfitrione – e l’olio extravergine di oliva, o meglio, le oltre cinquanta etichette di olio che vengono sapientemente utilizzate nei piatti in carta, in cottura e a freddo. Lo stile delle preparazioni si distacca nettamente dalla tradizione milanese e dal suo territorio, anche se da lì prende spunto: nella cucina di Tano, infatti, traspare molta tecnica e tanta creatività, ma quello che sembra mancare in alcune pietanze è la sintesi armonica tra questi due elementi.
Lo abbiamo riscontrato già dal piccolo appetizer con cui siamo stati accolti, una piramide di sfoglia di semolino ripiena di foie gras liquido su crema di mango: fin troppo dolce, sarebbe stato ottimo per chiudere il pasto, più che per stimolare l’appetito. Anche le ottime uova di quaglia caramellate su mousse di tonno con carpaccio di tonno crudo marinato al limone e menta, erano tecnicamente perfette ma, mangiandole separate, come peraltro viene consigliato dallo chef, non armoniche. Equilibrato e piacevolmente aromatico il risotto Carnaroli cotto in brodo vegetale e latte, con arancia, peperoncino e poi finito al tavolo con una grattugiata di cioccolato direttamente sul piatto; peccato per la cottura veramente al limite.
Poco accattivante il baccalà al latte e olio evo in brodo di finocchi, liquirizia, funghi champignon, arancia caramellata e mandorle, dove i tanti ingredienti non comunicavano tra loro. Plauso per gli ottimi oli portati al tavolo e accompagnati da piccoli panini e grissini fatti in casa, mentre deludente si è rivelato il caffè, sottoestratto e dal corpo debole, servito insieme ad una piccola pasticceria molto gradevole. Ampia la carta dei vini, con etichette da gran parte della Penisola e d’Oltralpe e ricarichi leggermente sopra la media.
Il locale è composto da diverse sale di cui una adibita solo ai fumatori, alla quale si accede tramite una porta scorrevole situata nel primo ambiente. L’arredo è un po’ vecchio stile, con tavoli coperti da lunghe tovaglie bianche e la giusta mise en place, peccato per le luci davvero troppo basse che comunque creano un’atmosfera rilassante e molto familiare.
Servizio: Cortese, preciso e con i giusti tempi. Il patron, Tano, è spesso presente in sala con il suo carisma per servire, presentare e fornire istruzioni sulla degustazione dei suoi piatti agli ospiti.
Voto 4/5
Tano passami l’olio, Via Eugenio Villoresi, 16 Navigli – Milano. Telefono 02/8394139.
Recensione tratta da “Il Saporario – Milano” de La Pecora Nera Editore.
Apollo e Dafne (Ovidio, Metamorfosi, libro I). “Fer pater… opem… qua nimium placui mutando figuram!”.…
Il LinkedIn Top Post di oggi è di Marco Loguercio che ci introduce al tema…
L’autore ci svela il suo segreto, non è stata la conoscenza a portarlo in alto,…
Negli ultimi anni è cresciuto un sentimento contrario alla produttività sempre più diffuso tra i…
Si conclude domani a Roma, alle ore 10.30, presso l'Archivio di Stato, Sala Alessandrina -…
Avete mai immaginato un'interazione con l'AI ancora più intuitiva e creativa? ChatGPT 4o, ora nella…