Articolo tratto da Via Po, Supplemento Culturale del quotidiano on line “Conquiste del Lavoro”
Nello scorso mese di ottobre ho avuto la fortuna di preparare Sopralluoghi e Riprese della puntata di Linea Verde Raiuno che andrà in onda domani, domenica 10 novembre alle ore 12.20, e che proporrà ai telespettatori un emozionante viaggio con il celeberrimo Trenino Rosso delle Ferrovie Retiche da Tirano (SO) al Passo del Bernina (CH), dichiarato dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, nell’incontaminato paesaggio del Cantone dei Grigioni (CH).
Senza togliere ai telespettatori il piacere di scoprire quanto di meglio possa offrire la Valposchiavo soprattutto nella filiera della produzione biologica, sono rimasto letteralmente affascinato dalla bellezza del Museo Casa Console di Poschiavo, gestito dalla Fondazione Ernesto Conrad, di cui è Direttore Guido Lardi.
Il palazzo ottocentesco che ospita il Museo d’arte è un esempio eccezionale di raffinata architettura locale; le sue origini sono direttamente legate alle attività di Antonio Semadeni, abile e fortunato pasticciere poschiavino emigrato in Polonia, che la costruì nel 1856 al posto di una precedente casa rurale ormai vetusta. La sua dimora nel centro del Borgo di Poschiavo è sempre stata chiamata nel linguaggio popolare con il nome di Casa Console, in ricordo della funzione esercitata all’estero dal suo costruttore. Il Museo d’arte ha voluto conservare il nome tradizionale del palazzo in cui oggi esso ha la sua sede. All’interno dell’edificio sono particolarmente pregiate le strutture originali, le stuccature in parte dorate dei soffitti e vari esempi di stucco lucido veneziano. Anche la facciata esterna che dà sulla via principale all’interno del Borgo è di delizioso gusto ottocentesco; in una nicchia al primo piano si può ammirare ora una statua in bronzo dello scultore francese Ernest Barrias raffigurante il giovane Mozart mentre accorda il violino.
Nel 1875 la Confederazione Svizzera aprì il Consolato svizzero a Varsavia. La colonia svizzera colà residente propose alle autorità federali la nomina di Antonio Semadeni, pasticciere poschiavino professionalmente molto stimato, che godeva fama di persona intraprendente, integra e degna di completa fiducia. Egli aveva frequentato da giovane studente un ginnasio polacco e parlava correntemente italiano, francese, tedesco, polacco e russo. Dopo la sua nomina come console onorario, la sua dimora sulla via Nowy Swiat n. 1247/61 di Varsavia divenne anche la sede del consolato svizzero, dove Antonio Semadeni svolse la sua attività diplomatica fino al 1884.
La fondazione, cui fanno capo Casa Console e le sue attività culturali, è stata eretta da Ernesto Conrad nel 2002 con l’intento di realizzare una sede adeguata per l’esposizione delle opere d’arte in suo possesso, costituite in particolare da dipinti di svariati pittori romantici tedeschi. Ciò ha portato dapprima all’acquisto e poi a un attento restauro del complesso architettonico di Casa Console, una splendida residenza patrizia poschiavina risalente alla seconda metà dell’Ottocento. Le attività svolte dalla Fondazione non si limitano all’esposizione delle opere d’arte appartenenti al museo, ma sono ampliate con una regolare offerta di numerose altre importanti manifestazioni culturali distribuite nel corso dell’anno.
Ernesto Conrad nacque a Budapest nel 1927 da padre ungherese e madre di origine tedesca. All’età di appena dieci anni lasciò con i genitori la sua patria d’origine per stabilirsi a Monaco di Baviera, dove frequentò le scuole superiori e il conservatorio. Lo scoppio della 2a guerra mondiale scombussolò i piani di un’ordinata istruzione e di uno studio in linea con le sue qualità intellettuali.
A quindici anni fu arruolato in città per il servizio civile e impiegato come tramviere e conduttore. Finita la guerra, dovette adattarsi ad assumere occupazioni occasionali e temporanee. La svolta fondamentale nella sua vita si verificò nel 1950, al momento in cui entrò in un’importante casa editrice di Monaco. In poco tempo arrivò a occupare dapprima la funzione di dirigente responsabile e quindi di comproprietario del gruppo editoriale. Alla fine degli anni ‘80 Ernesto Conrad e i comproprietari vendettero la loro fiorente azienda alla “Sùddeutsche Zeitung”. Da quel momento in poi egli si trasferì a Poschiavo, che già conosceva da anni e dove nel frattempo aveva acquistata e riadattata a Prada la sua nuova e definitiva dimora. All’età di 74 anni egli decise di dare vita alla Fondazione che porta il suo nome, acquistando dapprima il palazzo di Casa Console, per restaurarlo poi iii tempo di primato e inaugurare nel dicembre 2002 il museo d’arte; qui trovò e trova degna sede la sua raccolta di opere d’arte del XIX° secolo, fra cui spiccano i nomi di Carl Spitzweg, Eduard von Grùtzner, Franz von Defregger, Johann Friedrich Voltz, nonché quelli di numerosi artisti appartenenti principalmente alla famosa Scuola di Monaco. La raccolta venne poi continuamente arricchita e impreziosita negli anni successivi anche con opere di artisti svizzeri (Rudolf Koller, Alexandre Calame, Benjamin Vautiere, per quanto possa essere considerato artista svizzero, Giovanni Segantini). Il Museo si è così potuto affermare anche al di fuori dei confini ristretti della vallata poschiavina e ha accolto anno per anno numerosi visitatori provenienti da tutta la Svizzera, dalla Germania e dall’Italia. Al momento dell’inaugurazione di Casa Console, il Comune di Poschiavo concesse a Ernesto Conrad la cittadinanza onoraria. Nel 2007 il Canton Grigioni gli attribuì il Premio di riconoscimento per la sua vita dedicata all’impegno culturale e artistico. Anche l’Associazione cultura e turismo gli conferì nello stesso anno un meritato premio per la sua attività volta a diffondere la pittura romantica tedesca in Val Poschiavo e nei Grigioni.
Con grande versatilità egli si occupò non solo di pittura e di musica, ma anche di fotografia e di pubblicistica. Accanto a queste attività di tipo culturale Ernesto Conrad coltivò anche altri profondi interessi; da non dimenticare il suo impegno per la salvaguardia del territorio, ma anche la passione per le escursioni in montagna e i suoi passatempi preferiti come la coltivazione in serradelle orchidee, la cura del giardino sempre splendente di fiori e dell’orto ricco di frutti della terra. Egli è morto all’età di 84 anni nel settembre del 2011; il suo spirito e il suo ricordo vivono e si mantengono ora nella sua Fondazione, che sarà in grado di garantire anche in futuro un contributo eccezionale alla vita culturale di Poschiavo, della Valle e del Canton Grigioni.
Una considerazione finale: mi diceva il Direttore del Museo Casa Console, Guido Lardi, che il Museo è molto conosciuto e visitato da turisti di lingua e cultura tedesca, poco, molto poco dagli Italiani. L’auspicio, allora, è che dopo la puntata di Linea Verde Raiuno dedicata alla Valposchiavo (CH) possano aumentare i visitatori italiani di questo piccolo, ma stupendo gioiello del Cantone dei Grigioni, fermandosi magari a dormire sia pure per una sola notte nell’affascinante Borgo di Poschiavo.
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