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Ottobre 3020: viaggio nel futuro

Anna e Gianni sono molto contenti: finalmente hanno ottenuto il permesso di fare gli scavi in quella spianata che un tempo era una piazza, chiamata – pare – con un nome singolare che risaliva all’antichità: Montecitorio, Mentecitorio, Mentetitorio. Gli storici e gli archeologici non erano ancora d’accordo sulla denominazione esatta. Ma una cosa era certa: più o meno mille anni fa quel luogo era molto importante. Vi risiedeva il simbolo stesso di quella che al tempo era chiamata Democrazia. Una cosa ormai passata e strapassata, ma alla quale gli abitanti di quel periodo sembravano – sembravano – attribuire molta importanza. Le rovine di quel palazzo erano proprio lì, a portata di mano di Anna e Gianni. Finalmente! Potevano scavare e capire che cosa era davvero questa strana democrazia. Si sapeva che qualche anno dopo il 2020 un meteorite era piombato sul maestoso fabbricato. Era un meteorite selettivo, ormai conosciutissimo nel 3020, che aveva annientato tutti i parlamentari che avevano uno strano simbolo: 5 stelle. Allora non si conosceva, ma da alcuni documenti si capiva la straordinarietà del fatto, che gli antenati non sapevano spiegarsi. Nel 3020 invece era chiaro: il meteorite colpiva i più incapaci.

Anna e Gianni si mettono subito al lavoro. Tra pietre e detriti cominciano a tirare fuori un po’ di documentazione. Si scopre così che alle elezioni politiche del 4 marzo (allora i mesi avevano altri nomi rispetto al 3020) i 5 stelle avevano ottenuto il 34 % dei consensi e avevano portato 221 deputati in quel palazzo e 112 senatori in un altro, poco distante da lì, forse chiamato Palazzo della Madama, anche questo colpito dallo stesso meteorite. Ma per quello non hanno ancora l’autorizzazione alle ricerche (tutto è cambiato da mille anni a questa parte, ma la burocrazia no). Dunque l’attenzione dei due ricercatori si focalizza su questi strani pentastellati che avevano affascinato un popolo che – a quanto Anna e Gianni sapevano – era stato civile, aveva avuto le sue istituzioni e un certo livello di cultura.

Gianni era molto bravo a reperire dati da quegli aggeggi che allora sembravano così avanzati: gli davano strani nomi, tipo computer, internet, blog, web, twitter, facebook , rete, streaming. Adesso non ci volevano giocare neanche i bambini più piccoli.

Così per lui non è difficile cominciare a decifrare i 5 stelle. Per esempio scopre che a un certo punto la tribù aveva avuto un capo, Di Maio o Di Majo o De Maio che aveva trasferito il Cile in Venezuela. Questo Di Maio o De Maio era stato molto importante dal 2018 al 2020: vice presidente del consiglio, ministro del lavoro e ministro delle politiche economiche. Doveva essere un genio, pensa Gianni, un fenomeno della politica. Visto che, una volta lasciate le tre vesti, diventa ministro degli esteri. Un ruolo delicatissimo, si sa. Continuando a spulciare, si imbatte nell’affermazione che la Russia è un “paese mediterraneo”. Ohibò, pensa il giovane archeologo – che era studioso di storia, ma amava molto anche la geografia – mille anni fa deve esserci stato un avvicinamento dei continenti di cui nessuno ha mai più parlato.

Poi scopre che in un viaggio il medesimo chiama l’allora presidente della Cina , Ping , al posto del suo vero nome: Xi Jinping. Forse erano amici, pensa Gianni. Ehi, Ping, la sai l’ultima? Del resto era ministro degli esteri, mica un passante qualunque. Ma come abbiamo detto Gianni è anche storico e sobbalza quando vede che il genio della politica italiana aveva confessato di ammirare il popolo francese “per la sua millenaria democrazia”. Alla faccia dell’Ancient Regime e della rivoluzione del 1789. E la peppa! Gianni comincia a interrogarsi. Non era facile districarsi, non tanto negli strumenti cosiddetti informatici, quanto in quello che diceva. “’Siamo come meduse, il nostro corpo è costituito dal 90% di acqua”, scopre a un certo punto.

Poi un altro frammento che parla della lobby dei malati di cancro. Una lobby? dei malati di cancro? Ma dimmi tu che paese era questo, dove i malati di cancro facevano una lobby per i loro sporchi, biechi interessi (tipo farsi curare? pensa Gianni). Eppure aveva studiato che era una civiltà con secoli e secoli di storia, padrona della sua lingua. Come interpretare allora un congiuntivo sbagliato per tre volte di seguito nello stesso post su Facebook? Certo, Di Maio o De Majo veniva da un paese nei pressi di Napoli o Neaples o Neapolis (anche qui gli studiosi non erano d’accordo) e forse lì non si parlava la stessa lingua di Roma (che è immortale e rimane sempre Roma, su questo gli studiosi erano tutti d’accordo), tanto che Gianni a un certo punto scopre che il nostro veniva chiamato Giggino ‘o fenomeno.

Chiaro allora che, catapultato al’improvviso a Roma, non era riuscito a capire niente. Però era stato fatto capo, dalla sua stessa gente, che doveva essere come lui. Come spiegare altrimenti che un sottosegretario – Chissà cosa vuol dire questa parola, si chiede Gianni, forse non era una cosa importante se il sottosegretario agli Esteri Di Stefano manda la sua solidarietà “ai nostri amici libici”, dopo un tragico evento accaduto in Libano e non in Libia. O cosa pensare di 14 rappresentanti del popolo presentano un disegno di legge contro “un terzo della pasta venduta in Italia prodotto con grano saraceno“. Ma se lo so pure io, mille anni dopo che il grano in questione non è quello prodotto dal popolo nomade fondatore dell’Islam!

L’archeologo è sempre più stordito. Trova un reperto dove un certo Sibilia, responsabile della scuola e dell’università per la tribù, dice che “i Mille sbarcarono a Quarto”, da dove – come era noto financo a lui – erano invece partiti. E che dire di una certa Piera Aiello che dichiara: “gli ebrei ad Auschwitz avevano la fortuna di venire uccisi”. Ad Auschwitz? Fortuna? Lui aveva studiato che nella prima metà del ‘900 gli ebrei erano stati seviziati, torturati, uccisi da certi tedeschi che si chiamavano nazisti e il luogo simbolo di questo sterminio era proprio Auschwitz. Comincia a dubitare: cosa ho studiato fino adesso?

Ah, questa è interessante. Pare che Giggino ‘o fenomeno nel 2018 sia apparso da un balcone (ma non ce ne era già stato un altro che si affacciava al balcone per arringare le folle? No, già, quello era nella prima metà del 1900) per annunciare che la povertà era stata abolita per decreto. GRANDE, pensa Gianni. See, te saluto. E infatti i reperti successivi certificano che la povertà in Italia, sia quella assoluta quanto quella relativa, stava lì tale e quale a prima, immarcescibile. Però, pensa con speranza, almeno quello che Giggino ha chiamato Decreto Dignità sarà andato a buon fine. Doveva risolvere il problema degli sfruttatissimi rider ma i medesimi rider (che nel 3020 si chiamavano fattorini) non avevano visto niente nemmeno con gli occhiali.

Se questo capo tribù così ciarliero era stato anche ministro dello sviluppo economico, qualcosa avrà fatto – si dice sempre più interdetto il nostro giovane archeologo. Qualche vertenza l’avrà pur risolta. Fammi cercare meglio. Vediamo un po’. Sono centina le crisi aziendali in quegli anni. Pernigotti – Gianni lo sa, sono stati cioccolatai più di mille anni fa . No, Pernigotti no. Di Maio aveva sentenziato che doveva rimanere italiana , ma purtroppo si era dimenticato che non c’era una legge in materia. Allora MercatoneUno oppure Whirpool. Beh, con quest’ultima c’è di mezzo casa sua, qualcosa avrà … No, no neanche qui. Povero Giggino, lui dice che non ne sapeva niente della crisi aziendale, peccato che gli fanno sapere che il ministero che guidava era informato, eccome. Allora rivoglio indietro i soldi. Ah finalmente, pensa Gianni, adesso mostra i muscoli. No, no.. neanche questa, anzi è il governo italiano che tira fuori 17 milioni di euro.

Gianni decide di consultarsi con Anna, che stava spulciando un po’ più in là. Anna oltre ad essere archeologa, aveva studiato anche la scienza della politica arcaica. Non che fosse una specializzazione molto apprezzata nel 3020, di politica non si parlava più da almeno un millennio, anzi forse da 1200-1300 anni. Però per Gianni era importante perché proprio non riusciva a capire in che civiltà (?) si fossero imbattuti. Anche Anna è molto confusa. “Guarda cosa ho scoperto”, fa lei.

Documenti che indicano esplicitamente come i 5s volessero uscire dall’Europa e dalla sua moneta, addirittura con un referendum, “ma se non ricordo male nel 2020 quelli che gli antichi chiamavano Costituzione non permetteva l’uso di questo strumento per la politica estera e le materie economiche. Dobbiamo capire meglio cosa fosse stata questa Europa, io mi ricordo vagamente di averne sentito parlare tanto tempo fa come di una esperienza fallita poco dopo il 2020, continua Anna, e poi scopro che hanno dato un voto determinante per l’elezione del presidente della commissione europea Ursula von der Leyen, non mi sembra coerente”. Ma sa bene che in quella che era chiamata politica la coerenza non era così necessaria. “Però qui si esagera”, pensa. Subito dopo aver sostenuto che le istituzioni europee fossero un covo di burocrati, tecnocrati e fannulloni, come niente fosse se ne escono che la UE tutto sommato poteva essere alleata del popolo italiano . bah.

E continua a cercare. Niente alleanze, una volta arrivati in Parlamento – avevano promesso durante la campagna elettorale. “Dagli studi che ho fatto sulla politica arcaica, mi risulta che secondo il sistema italiano degli anni 2000, senza alleanze è sostanzialmente impossibile governare. E infatti si sono alleati prima con una tribù chiamata Lega o Lega Nord, o Laga per Salvini (anche qui dobbiamo scoprire chi era, ma se capisco bene era uno spregiudicato poco di buono, cinico senza ideali, né grandi meriti) . Un anno dopo con un altro branco di tendenza diametralmente opposta (da studiare anch’esso perché non si capisce cosa fossero, cosa volessero, cosa proponessero), i Dem che avevano come capo un certo Zingarus o Brevis Zingarus . Dalle immagini che sono riuscita a reperire, l’uomo sembra appena uscito dalla pancia di una balena, ma in questo caso pare si trattasse di un grillo gigante. Dei Dem i 5s prima di governare con loro ne avevano detto peste e corna. Demoni usciti dagli inferi per sbranare il popolo. Poi a quello stesso popolo hanno spiegato che non era vero niente, che Brevi Zingarus non era il male assoluto, anzi ci si poteva governare bene. Per giunta con lo stesso capotribù di prima, scelto da loro quando stavano con Salvinsu, tal Conte, o Comites oppure Comes. Forse era un nobile voluto a furor di popolo. Nel corso dei millenni era accaduto altre volte. Ma presto Anna scopre all’annuncio che il presidente del consiglio sarebbe stato Conte, in Italia si era levato, simil coro del Nabucco, un gigantesco “e chi cazz’è?”

Certo che questi arcaici erano proprio strani, anche perché qui c’è una dichiarazione di un Ficus (no, Gianni, niente a che vedere con il Benjamin, anche se sospetto che il quoziente di intelligenza possa essere lo stesso) o Fico in cui dice che : “anche la mediazione e il compromesso, che in una repubblica parlamentare vanno cercati, avranno confini saldi, chiari e accettabili”. E Ficus è nientemeno che il presidente di questo Montecitorio che stiamo studiando. E dove era finito il “non ci alleeremo mai con nessuno”? E poi questo parla di repubblica parlamentare. Non erano quelli che “uno vale uno”, ovvero niente democrazia rappresentativa ma metodo assembleare? Ma come? Salta su Gianni: io ho trovato una marea di frammenti e documenti che indicano in questo de Mjo o come cavolo si chiama, il capo politico. Secondo me questi facevano il gioco delle tre carte. “Ma no – ribatte Anna – forse era un rito propiziatorio”.

Senti senti – continua la ragazza – hanno detto che non si possono fare più di due mandati, ma sembra che poi se lo siano rimangiati: è spiegabile con il fatto che quasi nessuno dei 300 e passa avesse avuto prima un lavoro . Che facevano se tornavano a casa? Avevano anche promesso il pugno duro contro quelli che avevano truccato i rimborsi e invece in molti sono rimasti lì. Avevano tuonato contro l’alta velocità, ma quando sono arrivati al governo e hanno capito quanto costava tornare indietro, hanno lasciato correre. Idem per le trivellazioni per il gasolio. Anni di comizi, di manifestazioni finiti nel nulla.

Volevano abolire l’immunità parlamentare ma nel 2018 hanno votato contro l’autorizzazione a procedere per quel Salviettinus (Salvini, corregge Gianni) che ha sequestrato delle persone a bordo di una nave: te lo avevo detto che era un poco di buono. Anna si siede sconfortata su un rudere. Qui più troviamo reperti e più non si capisce niente, pensa. Tutta la mia specializzazione in politica arcaica va a farsi fottere. Guarda qui. Si sono scagliati contro le banche, sentina di ogni male, poi quando sono stati al governo hanno salvato quelle in difficoltà lasciando non risarcite le vittime. E pensare che in campagna elettorale era uno dei loro cavalli di battaglia. Una volta che hanno fatto una cosa giusta, una: cioè aumentare lo stipendio – inadeguato – ad un disgraziato scelto da loro per guidare un ente importantissimo che dava le pensioni a tutto il paese, lo hanno tenuto nascosto. Ma come è possibile? Addirittura per trovare i soldi, in modo da non toccare il bilancio che era pubblico – sia mai qualcuno lo vede – hanno tagliato i costi sotto la voce “Spese postali, telegrafiche e telefoniche degli uffici”. E che c’azzecca con lo stipendio del presidente? Forse era la stratificazione di varie versioni della leggenda. Ma si, è cosi: non potevano essere così fessi.

Tornano a lavorare ognuno ai propri cocci. A un certo punto Gianni chiama Anna. “Aiutami a capire questo reddito di civitas, perché io sto andando nel pallone”. “Ah – sorride lei – no, era reddito di cittadinanza. Tu hai detto così perché hai letto anche dei navigator. Si vede che parlavano ancora un po’ il latino. Non è facile capirlo, nemmeno io mi ci ritrovo tanto. Ho qui dei reperti, ma non sono ben chiari. Insomma erano soldi che dovevano andare ai poveracci in attesa di trovare lavoro”. “E chi glielo dava il lavoro?” fa Gianni. “Bah, forse i navigator (che prima dovevano essere 10 mila, poi 6 mila, alla fine poco meno di 3 mila). Ma sembra che si siano persi nell’etere, perché non trovo niente al loro riguardo. Ho solo scoperto che su quasi 3 milioni di domande, un milione non era ritenuto idoneo al lavoro, 100 mila invece lo ha trovato e a 12 mila famiglie è stato revocato. Ma forse più in là verrà fuori qualche altra cosa, perché se ho ben capito ci hanno vinto le elezioni del 2018.

“ Sarà……” risponde Gianni e si avvia di nuovo ai suoi appunti. Improvvisamente un urlo di Anna. Vieni vieni a vedere cosa ho trovato! E’ una bomba: Il capo era e non era Giggino. Sopra di lui c’era un vate, anzi due, però poi ne è arrivato un terzo. Ma il guru, il fondatore, il formatore del pensiero era un certo
جوزيف

Ovvero, Juzif Grillus – detto anche Beppe Grillo.

Dettava il credo ai suoi adepti attraverso un Sacro Blog , lo slogan era Honestà . Aveva inventato i V day per chiamare il popolo a svegliarsi e a buttare via tutte le ingiustizie, le malefatte, le ruberie della classe politica di allora (ma perché V?). Pensa che voleva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. Era un rivoluzionario, un puro dunque? – fa Gianni. Mica tanto, risponde la giovane archeologa. Guarda cosa ho scoperto. Intanto, era stato condanno per omicidio colposo di tre persone. Poi, dopo essersi scagliato contro il condono edilizio, una pratica assai diffusa allora, e ne ha chiesto uno per le sue due case. Voleva trasparenza e Honestà, ma quando il fisco ha reso consultabile il suo reddito si è incavolato come una bestia. E lo capisco pure, nel 2005 aveva un reddito imponibile di oltre 4 milioni di euro, lui che ce l’aveva tanto con i ricchi. Non solo: alla sorella della moglie è intestata una casa sulla spiaggia di Malindi. Al cognato e autista una società anonima in Costa Rica. Nel 2008 ha comprato una casa in Svizzera, spiegando di averlo fatto per tutelare il Sacro Blog in caso di oscuramento. Un giornale che a dire il vero, se capisco bene, non lo amava molto ha scoperto che le sue ville erano accatastate come “villini” per pagare meno tasse. Alla faccia dei villini, guarda qui Gianni: sopra Genua o Genova, 24 stanze e due piscine, in Toscana 21 vani, piscina, 5.600 metri quadrati di terreno e una rimessa per barche di 70 metri. Che io sappia, solo i princeps potevano permettersi tanto.

Vedi, osserva Anna, io basandomi sui miei studi di politica arcaica mi sono fatta un’idea. Il Movimento 5 Stelle (a proposito, lo sai che ho trovato documenti dai quali si evince che si sono bombardati a sangue tra di loro perché quelli che stavano al governo venivano ferocemente accusati di comportarsi come se fossero un partito e non un movimento , considerato più puro?) aveva fatto della radicalità delle proprie promesse il carattere fondante della propria diversità, e su quella diversità ha costruito il proprio successo. Erano riusciti a convincere gli italiani che fosse possibile mandare al governo un non-partito costituito da non-politici. Per farlo hanno tirato fuori delle cose che, se ci pensi bene, erano l’essenza di quello che allora chiamavano politica. Prendi le alleanze, sono lo strumento con cui un partito poteva andare al governo e cambiare le cose. O la classe dirigente: questi venivano dal nulla, non ne avevano una capace – basta guardare tutto quello che abbiamo trovato. Predicavano il limite di due mandati a gente che non aveva un minimo di esperienza politica e che minimo minimo aveva bisogno di almeno un po’ di tempo per capire dove si trovava. E’ ovvio che siano stati costetti a fare marcia indietro su tutto. Promettevano la luna e non sapevano neanche cosa fosse. E poi, Gianni, bisogna convenire, non si può fare politica dicendo di odiare la politica, dicendo di essere altro, i duri e puri. Ma dai, se appena hanno avuto le poltrone ci si sono incollati! E Il sacro Blog se lo sono messi in tasca!

“Forse dobbiamo chiedere la consulenza di altri archeologi”, dice Gianni rassegnato. E torna ai suoi file. A un certo punto urla lui. “Ho trovato il Verbo del Vate, guarda questo “. E’ una specie di foglietto su cui Juzif Grillus ha scritto: ”VAFFANCULO”.

I due si guardano interdetti. E si chiedono: ma l’avrà detto prima o dopo?

p.s.: nomi e fatti sono di pura invenzione della scrittrice. Non può realisticamente esistere un paese dove si sia dato tanto consenso ad un simile gruppo di poveracci scappati da casa.

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Stefania Conti

Giornalista. Nata a Roma e laureata in sociologia, ha lavorato presso (in ordine cronologico): Adnkronos, Il Messaggero, Tg2.

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