Sfogliando il New York Times

Proteste: una vista dall’alto

Una vista dall’alto. Le due pagine centrali interamente occupate da fotografie aeree dei movimenti di piazza di sabato scorso, dodicesimo giorno di proteste per l’assassinio di George Floyd. Foto da Fialadelfia, Indianapolis, Rockaway Beach (Queens, NY) tutti in mare su pagaie, Manhattan, Berlino, Chicago, Hazard (Kentuky),Portland (Oregon), Adelaide (Australia).

PRIMA PAGINA

  • Altri movimenti hanno fallito. Questo “sembra di essere a casa”. La domanda di giustizia razziale arriva a un’importanza non vista da anni. L’articolo con foto della marcia a Washington a tutta pagina, con descrizioni e interviste della marce in tutto il mondo.
  • Delicata riapertura e’ arrivata finalmente anche a New York City. 400.00 riprendono a lavorare. Dopo 100 duri giorni, un inizio di normalita’ fra i disordini di massa e le marce.
  • La guardia nazionale lascia la capitale. Trump ordina alla Guardia Nazionale (un corpo simile ai nostri Carabinieri) di ritirarsi dalla capitale, anche sotto le incessanti critiche dei capi militari alla sua idea di far intervenire l’esercito.
  • L’accusa di aver lanciato la bomba sciocca gli amici dei due avvocati. Due giovani avvocati di Brooklyn, dopo una serata con amici, buttano una molotov in un’auto vuota della polizia. Non si conoscono ancora i motivi.
  • Gli stati preoccupati che gli “hackers” possano approfittare del voto per posta. Questo ha suggerito piu’ volte Trump, ma nei due stati dove sono gia’ avvenute elezioni per posta e’ risultato tutto regolare.

PAGINE INTERNE

  • Berlino esce dalla chiusura, mantenendo le regole di distanza fra persone e dando il numero di telefono alla polizia per facilitare il riconoscimento dei loro contatti.
  • Rivedendo le elezioni in Bolivia. Un approfondimento dei dati suggerisce che le elezioni, perse da un presidenti molto autoritario, non erano truccate.
  • Barr nega che ci sia razzismo nella polizia. Le dichiarazioni del ministro della giustizia mentre Trump sta per ricevere i responsabili dei vari corpi di polizia.
  • Il redattore-capo della pagina delle opinioni al New York Times da’ le dimissioni, dopo le forti critiche ricevute per aver pubblicato una lettera in cui il senatore Cotton appoggiava l’idea di Trump di far intervenire l’esercito.
  • Molti miliardi e poi licenziamenti. Diecine di ospedali hanno ricevuto sostanziale aiuto federale per pagare il personale e comprare materiali di protezione del virus. Eppure hanno licenziato, sospeso o ridotto il salario a migliaia di lavoratori.
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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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