Una donna speciale, speciale per la sua energia, per il suo carattere incontenibile, per la sua voglia di essere sempre sul pezzo. Rosalba Avaro Garuzzo, nasce a Torino da una famiglia operosa, una di quelle famiglie che negli anni’50 hanno contribuito al “miracolo economico italiano”, lavorando e costruendo un futuro.
Piccolissima vola in Argentina, un paese che le rimarrà sempre dentro nel modo di ridere e sorridere e nei colori dei suoi abiti. Sono i tempi di Peron e della sua Evita, gli italiani sono uno dei motori di quella terra e si creano legami indissolubili che anche la piccola Rosalba radicherà nei suoi ricordi e nei suoi continui viaggi. Ritorna in Italia nella natia Torino, che ama ma che non riesce a legarla per nessun motivo, e inizia a lavorare nella carta stampata.
Passano degli anni ma sul finire degli anni ’60 fa il grande passo da sola, si trasferisce a Milano, parte con la macchina, la valigia e la voglia di sfidare la vita, non ha certezze a Milano ma le troverà presto collaborando alle più importanti riviste femminili come Grazia, Gioia e diverse altre. E’ un’anticonformista ante litteram, in quegli anni lavorare in un giornale, parlare di donne a 360 gradi significa essere rivoluzionarie, ma nessuna la ferma perché da sempre desidera fare cose che gli altri spesso non hanno il coraggio di fare. Moda e bellezza i suoi ambiti lavorativi, pioniera di rubriche che da subito conquistano le donne del boom economico, gratificandole. Lavorando nella direzione editoriale della Rusconi, ricopre diversi incarichi contribuendo alla nascita di nuove riviste e delle prime campagne promozionali. Le sue gambe lunghe e affusolate percorrono a lunghi passi la gioventù, il suo temperamento molto più argentino che torinese è il suo tratto distintivo, sorrisi e idee precise, determinazione e coraggio. Lo stesso coraggio che incontrato l’amore, la porterà a dedicarsi alla famiglia, un marito Giorgio, tra i protagonisti della nostra storia industriale e poi un figlio, Carlo.
Lascia il lavoro ritorna a Torino e con lo stesso sorriso sarà moglie e madre; madre e moglie originale, vivace, colorata e creativa. La sua passione per l’arte, per la bellezza in tutte le sue declinazioni, per i viaggi con il marito alimentano altre idee, una su tutte aiutare l’arte contemporanea italiana nel mondo. La Rosalba che accetta la sfida e si trasferisce a Milano giovane e senza certezze, che affronta la vita come faceva da bambina in Argentina e come usava fare nelle redazioni delle riviste, nel 2005, fonda con il marito l’IGAV, l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive. Un’ idea estemporanea, come amano definirla, si ritrovano a porsi una domanda: “Perché non aiutiamo gli artisti italiani contemporanei, soprattutto i giovani le nuove generazioni, ad emergere? Possiamo provare ad aiutarli?”
Oggi l’Istituto continua la sua missione senza aver mai avuto pause o tentennamenti, operativi in moltissimi paesi con diverse iniziative. La prima avventura comincia in Cina 13 anni fa, non era il paese che adesso conosciamo e per alcuni settori era ancora una terra di frontiera, ma i Garuzzo, come qualche volta vengono chiamati, iniziano con un evento in uno dei più famosi musei di Shanghai. Rosalba è il Presidente dell’Istituto Garuzzo, e da allora continua a porsi la domanda come aiutare l’arte e gli artisti contemporanei italiani, per fortuna per quel mondo non è ancora soddisfatta delle mille risposte che ha messo in atto.
Mostre internazionali, collaborazioni e premi, residenze d’artista per giovanissimi con scambi con paesi come la Georgia, l’Argentina, l’Iran e naturalmente l’amata Cina. Una collezione permanente di arte contemporanea visitabile nel monumentale complesso de La Castiglia di Saluzzo, uno dei borghi più belli d’Italia, dove ogni anno l’Istituto organizza project room e mostre, collaborando alla politica culturale e turistica di un’area del Piemonte di notevole bellezza e storia. Un’istituzione no profit, che scopre giovani talenti, che li aiuta a crescere e che con i Premi e le Residenze offre opportunità per conoscere il mondo e trovare stimoli e idee per giovani artisti italiani, fornendo così l’occasione con gli scambi di conoscere giovani talenti internazionali. Rosalba è una donna che ha saputo regalare agli altri la sua voglia di vivere, il suo carattere, il suo variopinto temperamento, premiando spesso quel mondo femminile che lei ben conosce e per cui ha lottato. Una mecenate che alterna look total black con tocchi di colore ad outfit coloratissimi, scarpe basse, una valigia sempre pronta, piena di progetti e di idee. Per lei l’arte contemporanea è una missione, in questi anni ha sposato la causa di costruire ponti e abbattere muri, ponti fatti di conoscenza e muri fatti di diffidenza, ha saputo diventare un punto di riferimento nella realtà della diplomazia della cultura italiana. Oscar Wilde conosceva bene le donne e amava dire: “Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto.”
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