La Costituzione italiana sempre più argine contro il populismo.
Caro Mario, cos’è questa faccenda della lettera del Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio a proposito del Decreto Legge sulla sicurezza?
Il Presidente della Repubblica ha ricevuto al Quirinale il Ministro dell’Interno Salvini ed ha chiarito la sua posizione sul Decreto Legge Sicurezza sottoposto al suo esame per la firma, rilevando che il testo contiene norme di dubbia costituzionalità a proposito del diritto di asilo degli immigrati e della cittadinanza. La firma è stata accompagnata da una lettera diretta al Presidente del Consiglio Conte, in cui si sottolinea la necessità di rispettare la Costituzione ed i trattati internazionali. La risposta di Salvini è venuta immediatamente: dopo aver chiarito di non essere fesso, ha aggiunto che il Parlamento potrà migliorare in punti non essenziali il decreto legge nel momento della sua conversione in legge.
Ha ragione Giuliano Ferrara: il Truce dixit. Cosa potrà accadere ora?
La questione si fa molto complessa e dagli esiti incerti anche perchè un fatto analogo non è mai avvenuto, forse è proprio vero che questo è il governo del cambiamento. Mattarella ha a sua disposizione un’altra arma: non firmare la legge di conversione in legge del decreto legge rinviandola con un messaggio motivato al Parlamento che potrà tornare ad approvarla a maggioranza assoluta.
Mi auguro che lo faccia. Troppo spesso in questa nostra epoca i presidenti della repubblica hanno lasciato correre, eccessivamente tolleranti nei confronti di parole, o di azioni, lesive se non della Costituzione certamente delle buone regole della convivenza civile. Pensi che questa volta il Capo dello Stato sarà intransigente?
Non credo sia possibile fare previsioni: si tratterebbe infatti di una maggioranza parlamentare che approva una legge ritenuta dal Presidente della Repubblica in contrasto con la Costituzione, ponendosi in tal modo essa stessa fuori (almeno secondo l’opinione di Mattarella) della Costituzione. Lo farà? Non lo so, nessuno può saperlo: certo è che si profila all’orizzonte una crisi istituzionale che vede in conflitto il parlamento con il Presidente della Repubblica e che può avere esiti imprevedibili.
Credo che sarà questo il vero banco di prova della maggioranza, ben più dell’approvazione della legge di bilancio. Speriamo che tutto ciò non aggravi ulteriormente la crisi politica in questo nostro paese, che ha la straordinaria fortuna di avere un ministro degli interni che non è fesso, ma certamente male educato. E poi non deve aver avuto la possibilità di leggere la Costituzione nella sua versione originale preferendo quella tradotta dal russo.
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