Rassegna stampa dal 17 al 24 gennaio
Claudia Lepore, modenese 59 enne, originaria di Carpi, è stata violentata, uccisa e rinvenuta all’interno di un frigorifero dopo tre giorni dalla sua morte a Santo Domingo. La donna viveva nel paradiso tropicale da circa 10 anni.
Nel 2009 aveva avviato un bed and breakfast con la sua amica Ilaria Benati, che in questi giorni di assenza ha denunciato la scomparsa della sua ex socia in affari. Il movente, come dichiara il Resto del Carlino di Modena, risulterebbe di natura economica.
Claudia è stata uccisa dal domenicano Antonio Lantigua, detto “El Chino”, arrestato venerdì dalla polizia del distretto di Bavaro. L’uomo si è consegnato alla polizia confessando di esser stato assunto per uccidere la vittima dietro un compenso di 200 mila pesos, circa 3 mila euro.
La donna è stata ritrovata all’interno di un frigorifero bloccato da una scala, dopo esser stata imbavagliata e legata, motivo per cui non si esclude che sia morta assiderata, visti i continui cambi di versione forniti dall’assassino.
Ilaria Benati, l’amica che ha denunciato la scomparsa, si trova al centro delle indagini della polizia locale insieme a Jacopo Capasso, immobiliarista pistoiese che da sette anni vive a Santo Domingo.
La donna dichiara la sua innocenza, così come l’immobiliarista, definendosi “incastrata” dal domenicano che l’avrebbe accusata inutilmente.
CINA
Dall’esplosione della miniera d’oro di Qixia, nella provincia orientale dello Shandong, sono trascorse 2 settimane. Come riporta la CNN, solo il 24 gennaio, 11 dei 22 minatori cinesi intrappolati 600 metri sottoterra sono riusciti a tornare alla luce.
Il primo operaio è stato soccorso dalla miniera alle 11.03 locale (6 del mattino italiane) del 24 gennaio, gli altri 10 sono stati rinvenuti un’ora dopo.
Gli altri minatori sono rimasti bloccati e non vi sono ancora notizie dall’esplosione del 10 gennaio, che ha oltretutto bloccato l’ingresso al pozzo e alle comunicazioni.
La settimana scorsa un minatore ha perso la vita a causa delle terribili ferite riportate.
ANTARTIDE
Il 23 gennaio alle ore 20.36 locali (00.30 in Italia), in Antartide, vicino alla base cilena Eduardo Frei si è registrata una scossa di terremoto di magnitudo 6.9. La base è stata subito messa in allerta evacuazione per rischio tsunami.
“Stiamo bene, non abbiamo avvertito il terremoto. Ce ne siamo accorti solo perché amici dall’Italia ci hanno inviati sms per avere notizie“, ha testimoniato all’ANSA Angelo Domesi, tecnico del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr che si trova nella stazione scientifica italo-francese Concordia, in Antartide, dopo il sisma che si è verificato con epicentro a 15 chilometri di profondità ed epicentro a circa 210 chilometri ad est della base cilena.
AMSTERDAM
Tse Chi Lop, noto a tutti come ” El Chapo Asiatico”, considerato la versione orientale di Pablo Escobar, capo di uno dei più grandi cartelli della droga asiatici, The Company, è stato arrestato ad Amsterdam dalla polizia olandese.
Il capo di un impero da 70 miliardi di dollari, ricercato in tutto il mondo, è stato fermato dalle autorità all’aeroporto di Schipol prima di imbarcarsi su un volo diretto in Canada.
Il 56 enne, re della droga, datosi alla fuga fra Macao, Taiwan e Hong Kong, è sfuggito per anni alle autorità Australiane, che adesso ne chiederanno l’estradizione, è stato finalmente catturato.
Un’operazione impeccabile che ha visto coinvolti i servizi di intelligence di oltre 20 paesi al mondo. La polizia federale australiana lo ritiene responsabile al 70% di tutte le droghe illegali che entrano all’interno del paese, con particolare dedizione alla metanfetamina.
IRAQ
Il 21 gennaio in un mercato nel centro di Baghdad due attentatori suicidi si sono fatti esplodere causando la morte di 32 persone e il ferimento di altre 110. L’attentato, come riporta il giornale Internazionale, è stato rivendicato dal gruppo Stato Islamico.
WUHAN
Zhou Xianwang si è dimesso da sindaco di Wuhan, il capoluogo dell’Hubei ed epicentro dell’epidemia di Covid-19. Questo è quanto riferiscono i media ufficiali di Pechino. Zhou, proprio alla vigilia del primo anniversario del lockdown, sindaco della città anche durante la lotta al coronavirus, ha deciso solo adesso di abbandonare il suo incarico.
Mentre i vertici provinciali del partito comunista furono completamente rimossi al diffondersi della pandemia, Zhou anche se sotto l’occhio del mirino rimase in carica.
“Forse i funzionari di Wuhan saranno inchiodati dalla storia con la cattiva reputazione di aver messo in lockdown e chiuso il virus all’interno della città, ma fintanto che aiuta a contenere il coronavirus, siamo disposti ad assumerci qualsiasi responsabilità, comprese le dimissioni del segretario del partito di Wuhan, Ma Guoqiang, e le mie”, disse Zhou nella lunga intervista al network statale Cctv dello scorso gennaio.
Pechino rispose sostituendo i maggiori leader della politica tranne Zhou, che aveva permesso a più di 40.000 persone di partecipare a una riunione del Capodanno lunare a gennaio mentre il virus si stava diffondendo rapidamente.
Un incarico brutalmente interrotto con poche spiegazioni.
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