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Togliete i computer ai meteorologi americani e date loro una finestra

Una cosa manca ai meteorologi americani: alcune finestre (window) nei loro studi televisivi climatizzati. E non si tratta delle window della Microsoft, bensí di banali finestre (con o senza davanzale) che si affaccino sull’esterno, e non importa i piani, anche un pianterreno potrebbe andar bene. 

Questi esperti hanno tutto ció che occorre per offrire uno show spettacolare ripetuto “live” (in diretta) ogni 15 minuti, con cartine meteorologiche animate che mostrano l’andamento delle perturbazioni, statistiche sulla temperatura con barre colorate che saltellano sullo schermo del televisore, percentuali di umiditá, livello UV solare e centimetri di pioggia e/o di neve previsti. Hanno di tutto, eccetto quel che serve per fare previsioni accurate. E non si pretendono previsioni per il giorno dopo, basterebbero quelle per l’ora seguente! Questo forse perché non hanno finestre per guardar fuori, come da secoli fanno, ad esempio, i marinai.

La dimostrazione di tutto ció é andata in onda durante il “We Love New York Homecoming Concert” a Central Park di New York City dello scorso sabato, con 60.000 spettatori che hanno avuto la pazienza di prenotarsi online un biglietto d’ingresso gratuito (previo controllo del certificato di vaccinazione). 

Il concerto (iniziato alle 17:00 e previsto fino alle 21:00) era in corso quando alle 19:30, dopo che Andrea Bocelli e Carlos Santana si erano esibiti e sul palco cantava Barry Manilow, é stato interrotto da un messaggio degli organizzatori che invitava il pubblico ad “uscire dal parco immediatamente, ma con ordine” per via dell’imminente temporale con pericolo di tuoni e fulmini (le saette erano riservate ai meteorologi!), mentre mancavano ancora i numeri di due pesi massimi: Paul Simon e Bruce Springsteen.

Che il temporale, anzi l’uragano Henri, fosse in arrivo, lo si sapeva da una settimana, ma tutte le previsioni meteo prevedevano il maltempo per il giorno seguente, con pioggia torrenziale e vento stimato a 60 miglia all’ora (100 km/h). Per sabato erano previste solo nuvole, con temperature sui 72 gradi F (23 C), ed elevata umiditá.

La velocità con cui il temporale si é spostato ha sorpreso i meteorologi che erano intenti a guardare i grafici sui loro computer rinchiusi nei loro studi senza finestre. Sarebbe bastato che qualcuno di loro fosse sceso in strada a comperarsi un caffe (naturalmente decaffeinato, con latte scremato al 2% e senza zucchero), per rendersi conto delle minacciose nuvole che stavano arrivando da sud e quindi cambiare previsione almeno un’ora prima che arrivasse il diluvio. 

A seconda della rete televisiva, negli Usa il servizio meteo viene pubblicizzato come “Accu-Weather”, oppure come “Exclusive”. Il primo indica che hanno un meteo accurato, il secondo che le previsioni sono in esclusiva. Che poi siano ‘inaccuratamente’ identici, poco importa: l’approssimazione non ha diritti sui copyrights. 

Quello del concerto di Central Park non é un caso isolato, ultimamente i “weather-men” non ne azzeccano una. É indicativo anche il fatto che non azzecchino nemmeno come abbinare cravatte e camicie con i vestiti o, per le “weather-women”, camicie ed accessori con i tailleur.

Tempo fa si poteva tollerare il loro modo di “adattare” le previsioni a seconda del giorno della settimana: parzialmente nuvoloso nei giorni feriali, parzialmente sereno nei week-end; ma con il riscaldamento globale che ci perseguita oggi, previsioni di temperature a meno 10 d’inverno, non sono più accettabili.

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Dom Serafini

Domenico (Dom) Serafini, di Giulianova risiede a New York City ed è
il fondatore, editore e direttore del mensile “VideoAge” e del quotidiano fieristico VideoAge Daily", rivolti ai principali mercati televisivi e cinematografici internazionali. Dopo il diploma di perito industriale, a 18 anni va a continuare gli studi negli Usa e, per finanziarsi, dal 1968 al ’78 ha lavorato come freelance per una decina di riviste in Italia e negli Usa; ottenuta la licenza Fcc di operatore radio, lavora come dj per tre stazioni radio e produce programmi televisivi nel Long Island, NY. Nel 1979 viene nominato direttore della rivista “Television/Radio Age International” di New York City e nell’81 fonda il mensile “VideoAge”. Negli anni successivi crea altre riviste in Spagna, Francia e Italia. Dal ’94 e per 10 anni scrive di televisione su “Il Sole 24 Ore”, poi su “Il Corriere Adriatico” e riviste di settore come “Pubblicità Italia”, “Cinema &Video” e “Millecanali”. Attualmente collabora con “Il Messaggero” di Roma, con “L’Italo-Americano” di Los Angeles”, “Il Cittadino Canadese” di Montreal ed é opinionista del quotidiano “AmericaOggi” di New York. Ha pubblicato numerosi volumi principalmente sui temi dei media e delle comunicazioni, tra cui “La Televisione via Internet” nel 1999. Dal 2002 al 2005, è stato consulente del Ministro delle Comunicazioni italiano nel settore audiovisivo e televisivo internazionale.

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Tag: meteo

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