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Torino, Appendino licenzia il suo vice

Dopo un breve faccia a faccia, ieri mattina la sindaca di Torino Chiara Appendino ha licenziato il vice Guido Montanari, revocandogli anche le deleghe da assessore all’Urbanistica.

Chiara Appendino

«La decisione segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita», ha scritto su Twitter la prima cittadina. Pochi giorni fa, infatti, Montanari aveva criticato con forza la fiera automobilistica che da cinque anni si teneva a Torino. «Nell’ultima edizione ho sperato che arrivasse la grandine e si portasse via il Salone. Sono stato io a mandare i vigili per multare gli organizzatori», aveva detto Montanari. In risposta, gli organizzatori dell’evento avevano annunciato il trasferimento del Salone a Milano. Nel pomeriggio, in Consiglio comunale, la Appendino ha dichiarato: «Se il male minore dovesse essere la fine anticipata di questa amministrazione, così sarà. Non vado avanti con il freno tirato».

Guido Montanari, ormai ex vicesindaco di Torino, tornerà a fare il professore al Politecnico. Ha detto: «Quella dei 5stelle era l’unica esperienza politica alternativa in Italia. Mi ero illuso potesse portare a qualcosa, ma purtroppo sta fallendo. Invece ce ne sarebbe grande bisogno nel nostro Paese. Appendino mi ha chiesto di dimettermi, ma io non sono d’accordo perché penso di aver lavorato bene in questi anni, cercando di essere coerente con il nostro programma e il più vicino possibile alle linee guida del Movimento. Abbiamo cercato di costruire una città più giusta, più verde e secondo me, almeno in parte, ci stavamo riuscendo. Le accuse sul Salone dell’Auto e su una frase improvvida, detta quasi un mese fa in un contesto scherzoso, sono semplicemente ridicole. Appendino sa bene che gli organizzatori da almeno un anno avevano manifestato il desiderio di andarsene anche come forma di pressione per fare al Valentino, parco urbano storico e tutelato, quello che volevano» [a Jacopo Ricca, Rep].

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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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