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Un Nastro d’Argento per Pierfrancesco Favino e Bettino Craxi!

Nella cornice singolare del Museo Maxxi di Roma, si è svolta la cerimonia di consegna dei Nastri d’Argento 2020, per la prima volta non a Taormina nel Teatro Greco, a presentare l’elegantissima Anna Ferzetti, in un abito lungo bianco, elegantissimo dalle linee perfette, come perfetta la sua conduzione, degna erede di un immenso attore come suo padre Gabriele. In diretta su Rai Movie, una serata particolare grandi attrici e grandi attori, il bel cinema italiano premiato, un grande sforzo per rendere quest’edizione piacevole nonostante le norme stringenti di sicurezza per il Covid.

Ma poi ecco il premio a Pierfrancesco Favino per la sua interpretazione di Bettino Craxi in “Hammamet”, un attore che sa stupire ogni volta, che sa entrare nei personaggi in maniera incredibile, non solo grazie al trucco, è l’anima di Favino che entra e interpreta figure controverse, esseri umani che hanno segnato la storia nel bene e nel male. Finalmente per pochi minuti noi spettatori dimentichiamo mascherine, gel e distanziamento, Anna e Pierfrancesco si baciano, sono legati da tanti anni, sono una coppia favolosa, sono sciolti, sono a loro agio, sono l’amore davanti alle telecamere, sono un bacio di cui avevamo bisogno per sorridere, per commuoverci e per cancellare per pochi secondi quello che ci ha sconvolto la vita e per sperare di ritornare ad essere vicini. Ma io che vivrei di cinema, teatro, tv , Netflix e chi più ne ha più ne metta, non posso fare a meno di vedere una trasmissione che celebra tutto ciò che amo, come ho iniziato ad appassionarmi al ruolo di Anna Ferzetti, protagonista di una serie pazzesca come “ SKAM” in onda su Netflix, sono emozionata perché tra i premiati c’è Hammamet.

Come posso non avere i brividi quando Favino ringrazia il regista Gianni Amelio e cita la bella collaborazione con la troupe tunisina? Come posso non tornare all’emozione della prima del film all’Adriano di Roma, quando sul maxischermo è comparso Craxi , la sua voce, la sua andatura, la sua sofferenza, lui che ha fatto parte della mia vita da sempre insieme al socialismo? Ho proprio voglia di dirlo Bettino Craxi ha vinto, quanti ancora non riescono a parlarne, quanti devono per forza raccontare una versione personale della storia di un uomo che ha pagato un prezzo altissimo, grazie a questo film che ha ricevuto accoglienze diverse è ritornato a parlare attraverso la voce di Favino; avevo così paura di vederlo e poi le lacrime, lo stupore e la voglia di ritornare indietro hanno preso il sopravvento.

Pierfrancesco Favino e Anna Ferzetti

Non ci saranno piazze, strade intitolate a Craxi, ma ho capito che Craxi c’è , c’è in quella casa ad Hammamet, c’è passando davanti all’ex Hotel Raphael, c’è nella sua Piazza Duomo, c’è a Via del Corso, c’è in tutti quelli che seppur in maniere diverse lo hanno conosciuto, c’è in quelli che lo hanno avversato, odiato, offeso e ferito, c’è in quelli che lo hanno amato senza se e senza ma, c’è in chi oggi fa fatica a dire aveva ragione ed è troppo orgoglioso da non riuscire a dirlo in tv o sui giornali, Craxi c’è e ci sarà sempre perché è un peso sulla coscienza di molti ed è una gioia anche per chi lo ha solo visto da lontano. Bettino appartiene a tutti, a chi ha scritto libri , a chi ha speso parole di difesa e di spregio e il Nastro d’Argento che Favino ha ricevuto dalle mani della sua compagna è la prova che non potrà mai essere cancellato.

La storia e la politica non hanno voluto fare i conti con Craxi e il suo socialismo, come non si usa farli solitamente con la storia e gli errori politici, non riconoscere gli sbagli significa anche non riuscire a pronunciare il suo nome, non riuscire ad intitolargli una piazza, non riuscire a riconoscere il suo valore è perché la politica non fa mai i conti con i grandi. La sinistra italiana non ci riesce perché il socialismo è ingombrante, perché Craxi aveva una visione politica, coraggio e determinazione, certo le sue ombre erano reali, ma chi non ha ombre in politica, chi non fa compromessi e non commette errori, anche chi oggi grida onestà e parla di vaffa non è un santo e chi urla nelle piazze, chi parla di sovranismo, chi fa il nostalgico e chi si affida ad una giustizia amica.

Bettino Craxi in Hammamet è una spina nel fianco di tutti quelli che hanno festeggiato perché il più bravo era andato via, perché non si era piegato non alla giustizia ma alle nuove regole del gioco e diciamola tutta se la giustizia è quella di cui leggiamo..e allora di cosa parliamo. Un premio a Favino, un premio ad Hammamet, un premio a Bettino Craxi e per una volta liberatevi dal peso che vi affligge quando vi racconto che andare ad Hammamet per il ventennale è stato bellissimo, perché la sua casa che finalmente avete visto nel film è una casa normale , sofferta, dove aleggia la sua figura, non ci sono fontane milanesi né rubinetti d’oro. Hammamet non è Portofino, non è Capri , è un posto bello ma ancora selvaggio senza particolari lussi, sì è vero Monsieur Le President lo conoscono tutti tra i vicoli della medina, perché il cimitero sotto le mura della città vecchia è un posto magico, perché io mi sono sentita in pace con la storia e con la vita e perché le mie lacrime nella Chiesa cattolica della località tunisina erano come quelle che ho pianto per mio padre e mio zio.

Il vento sulle mura a strapiombo sul mare, con l’Italia davanti mi ha reso cosciente di tante cose, mi ha sussurrato pensieri dolorosi ma allo stesso tempo forti, mi ha regalato quelle emozioni che solo una vita piena può regalarti. E allora grazie al bacio di Pierfrancesco e Anna ( anche la moglie di Bettino si chiama Anna) e grazie a Bettino Craxi per avermi regalato dopo mesi di incertezza la rinnovata consapevolezza che la vita è meravigliosa e che faccio bene a credere che non vada sprecata neanche un momento, a faccia aperta, senza timori e accettando le sfide di chi ce le ha lasciate in eredità. Tutti siamo eredi , io lo sono da sempre erede di una tradizione politica, di valori e ideali, questa volta sono felice di lasciare anche io un’eredità ai miei figli, a testa alta, sapendo che la politica scorre nel sangue ed è molto difficile non essere coinvolti, perché l’Italia ha bisogno di grandi attori e di grandi politici, di altri Pierfrancesco e altri Bettino!

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Tiziana Buccico

Tiziana Buccico, napoletana verace, classe 1969, da sempre appassionata di politica, cultura e Medio Oriente. Un passato di uffici stampa tra cui l’Istituto italiano per gli Studi filosofici. Poi giornalista di pagine di cultura e società, come “moscone” per i quotidiani “La Città” e "il Corriere del Mezzogiorno”. Ha lavorato per uffici stampa politici e istituzionali (Regione Lazio e Consiglio Regionale del Lazio), organizzando eventi e campagne elettorali. Pezzi di vita vissuti tra Gottingen, Vienna e Parigi, viaggi avventurosi e curiosi. Per otto anni, sino al 2017, è stata in Iran per seguire marito e famiglia ma occupandosi a tempo pieno della Scuola Italiana “Pietro della Valle” di Teheran, come Vice Presidente . Da allora la passione per i viaggi e le culture diverse è cresciuta e si è anche trasformata in una rubrica Treccani dal titolo “Via della Seta”. Rientrata in Italia si occupa di social, politica, giornalismo ed eventi culturali mantenendo così un filo diretto con quella parte del mondo che le ha cambiato la vita. Social media manager dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive.

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