È comprensibile che la destra ce l’abbia con la sinistra e i cittadini onesti con i truffatori, ma non che qualcuno possa avercela con Greta. È una ragazza di 17 anni, che ne dimostra 11, ed è pure ammalata. Predica il rispetto per la natura e la protezione del pianeta. Che male fa? Non istiga a incendiare l’Amazzonia, ma a salvare dal cemento quei pochi luoghi ancora incontaminati. Se c’è qualcuno dietro di lei, come si insinua, è un uomo probo o una lobby stranamente onesta, non certo sfruttatori e palazzinari. Sono in molti a deriderla anziché ammirarla e emularla. Senza vergogna.
Sarà la droga o l’ignoranza, l’incoscienza o un virus che gira per l’aria, oppure il benessere immeritato. Da un po’ di tempo ci crediamo immortali. Una volta c’era l’istinto di conservazione a proteggerci da pericoli mortali. Per esempio, chi non sapeva nuotare non faceva il bagno in mare né al lago o al fiume. Non ci si avvicinava proprio. Oggi è una continua ecatombe. Per di più parapendio, deltaplano, alpinismo d’alta quota, sport estremi sono attrattive irrefrenabili. Per ora l’overdose è il modo più comune per collaudare l’eternità. Ma ne stiamo trovando di più moderni.
Perché non gli interessa o snobba lo sport o – com’è accaduto a Firenze – tifa per il Napoli. Ma prima o poi capita a tutti subire l’ingiustizia, persino alla Juve. Come dice saggiamente Montella, prima che ci fosse il Var un errore, anche plateale, era comprensibile. Adesso non più perché il direttore di gara è assistito da colleghi che vedono la scena in TV e può rivederla anche lui. A quella svista immorale, spesso suggerita da presunzione e arroganza, e da un esagerato esercizio del potere, sono legati grossi interessi economici. Spese che gravano anche sulle spalle di chi non è tifoso.
Non si confidavano nemmeno al migliore amico. I credenti li confessavano al sacerdote perché sapevano di cavarsela, fingendosi pentiti, con qualche preghiera. Altri andavano direttamente dai carabinieri. Oggi c’è Facebook. È lì che ci si rivolge per dibattere i problemi più intimi e anche per mettersi in pace con la coscienza. Quelli che l’amore giustifica qualsiasi comportamento, sono sicuri di trovare comprensione e solidarietà. Dopo avere ucciso un collega di cui era geloso, prima di costituirsi spiega le ragioni sulla piattaforma sociale. Ma come facevamo prima che la inventassero?
L’ultima volta se ne servirono Totò e Peppino per scappare dal manicomio. Con i metodi moderni di vigilanza una simile via di fuga non è più verosimile nemmeno al cinema. Però, in Italia accade nella realtà, assieme a tanti altri episodi altrove desueti. È accaduto a Poggioreale, protagonista un polacco di 32 anni, omicida, recidivo della fuga, per di più claudicante. Approfittando della distrazione dei secondini, durante la messa domenicale, si calava dal muro di cinta. È stato catturato mentre passeggiava per Napoli, forse ancora col pigiama a righe come nelle barzellette.
È un po’ di tempo che non se ne scrivono. Purtroppo la fase più delicata del flirt è ormai superata. Per creare l’intesa basta un’occhiata. Perché imbattersi nei congiuntivi e altre difficoltà? Pero, a Marsala c’è un’Associazione, che da anni tenta di ridare un tocco di romanticismo al rapporto sentimentale – se no, finiremo con l’accoppiarci come gli animali, credendo di far l’amore – ha indetto un concorso nazionale per ricordare come nasceva un idillio. Chissà se per questo la società era migliore. Suggerisco quindi i miei amici di aiutare l’iniziativa trasmettendo l’indirizzo ai propri contatti: nelsegnodelsale@gmail.com Spedire le lettere entro il 10 sett, così il vincitore potrà invitare in crociera la destinataria.
Il Premier conservatore vuole uscire dall’Europa senza la ratifica del Parlamento, che boccerebbe il progetto. Per non doverlo consultare, lo chiude per alcune settimane. Che vergogna! L’anziana sovrana, cui servirebbe un tutore, non capisce la gravità del provvedimento e lo approva. Magari le hanno fatto credere che i deputati hanno bisogno di un supplemento di ferie. In Vaticano per evitare errori senili, si va in pensione a 80 anni. Nelle monarchie, invece, si invecchia a oltranza. A una certa età meglio istituire il reggente, come per i minori finché non diventano maggiorenni.
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