Dal “Blog delle Stelle”, 3 febbraio 2019
È tempo di tagliare gli stipendi ai conduttori RAI strapagati
Postato il 3 febbraio 2019, 12:41 Alessandro Di Battista
“È giunto il tempo di una sforbiciata senza precedenti dei costi della politica e non solo. Qua i sacrifici li fanno tutti tranne i politici o i conduttori RAI pagati con denaro pubblico che sono giornalisti, ma non hanno contratti da giornalisti. Vanno fatte le seguenti cose:
Pere e mele. Alessandro Di Battista è uno specialista del salto logico e del saltar di palo in frasca.
Che cosa c’entrano i contratti che la Rai fa a Bruno Vespa e Fabio Fazio con le indennità di mandato e di fine mandato degli eletti, nel parlamento nazionale e nei consigli regionali? Niente, ma nella caccia ai voti, ora in Abruzzo e tra qualche mese per le europee, tutto fa brodo. Lo specchietto per le allodole sono Fazio-Vespa, ma il bersaglio sono gli eletti, i rappresentanti del popolo. Sembra che il M5S dica agli italiani: “non possiamo rendervi tutti più benestanti, lo sappiamo, ma vi promettiamo che, se ci votate, renderemo meno benestanti coloro che vi indichiamo per il pubblico ludibrio e che vi proponiamo per la pubblica gogna”. Bel programma!
Dopo avere imposto il calcolo retroattivo dei vitalizi degli ex-parlamentari (prima e unica categoria di cittadini finora sottoposta a tale selettiva ed esemplare punizione), toccherà, dice Di Battista, ai parlamentari e ai consiglieri regionali in carica, a cui il M5S ridurrà l’indennità di 3.500 euro mensili. Perchè 3.500 e non 3.000 o 4.000? Secondo quali parametri, secondo quale logica? Non si sa. E perchè il M5S non ha fatto nulla finora per ridurre le indennità? Eppure basterebbe poco: una semplice delibera dell’Ufficio di presidenza… Comunque, seguendo la ricetta Di Battista-M5S, il parlamento e le altre assemblee elettive conteranno sempre di meno, sempre più respingeranno i competenti e i capaci, sempre più saranno riservate a notabili e a “portavoce” (di lobbies o di piattaforme digitali).Tessera dopo tessera, si compone il mosaico di un programma di svuotamento della democrazia rappresentativa e di generale impoverimento del paese.
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