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Assalto a Capitol Hill: il giorno dopo

Biden ha denunciato: “Se quei manifestanti fossero stati neri, sarebbero stati trattati ben diversamente”. Le accuse sul disastro delle forze dell’ordine sono molteplici. Il cordone di polizia a protezione del Congresso era sottodimensionato, è crollato subito, con immagini angoscianti di agenti in fuga. Sono circolate doto “d’epoca” (di pochi mesi fa) che confermano la denuncia di Biden: quando a manifestare era il movimento Black Lives Matter, il Campidoglio era difeso da un esercito formidabile in tenuta da combattimento. Inoltre molti video hanno immortalato nella giornata di mercoledì momenti di “solidarietà” tra agenti e manifestanti prima dell’assalto, avvallando il sospetto che per una parte di poliziotti l’estrema destra sia una forza amica» [Rampini, Repubblica].
È stato Trump «a incitare la folla perché attaccasse il Campidoglio, l’assalto alla democrazia», ha detto inoltre Biden in un discorso a Wilmington, Delaware, durante il quale ha annunciato la nomina del giudice Merrick Garland a ministro della Giustizia. L’intenzione di Trump, ha denunciato Biden, era di «minacciare i rappresentanti eletti del popolo di questa nazione ed anche il vice presidente, di impedire al Congresso di ratificare la volontà del popolo americano e le elezioni libere e corrette».
«L’altro grande scandalo è il fallimento della sicurezza. Il Congresso è difeso dalla Capitol Police, corpo di soli 2.000 agenti con un bilancio da 460 milioni di dollari, guidato da Steven Sund. Non erano pronti all’assalto, preparato da giorni sui social come Gab e Parler. Anzi, in alcuni casi hanno aiutato gli aggressori. La Guardia Nazionale aveva schierato solo 340 soldati disarmati, per controllare il traffico, mentre la polizia di Washington e l’Fbi aspettavano di essere chiamate. Soltanto alle 3 del pomeriggio, su sollecitazione di Pence invece che Trump, il capo del Pentagono McCarthy ha mobilitato le sue risorse per riportare l’ordine. Come mai le forze armate erano scese in piazza per accompagnare Donald a fare una foto davanti alla St. John’s Episcopal Church, durante le proteste di Black Lives Matter, ma sono rimaste a braccia conserte durante l’assalto a Capitol Hill? Forse perché in fondo non erano dispiaciute da cosa stava accadendo? Mercoledì sono stati fatti solo 68 arresti, e 14 ieri. Tra i ricercati ci sono Jake Angeli, il seguace di QAnon con le corna, Richard Barnett, quello seduto alla scrivania di Pelosi, e poi Tim Gionet e Nick Ochs. E le altre centinaia di assalitori?» [Mastrolilli, la Stampa].
«Anyone who can identify these individuals or who has knowledge of this incident should take no action but call police at (202) 727-9099 or text your tip to the Department’s TEXT TIP LINE at 50411. The Metropolitan Police Department currently offers a reward of up to $1,000 to anyone who provides information that leads to the arrest and indictment of the person or persons responsible for a crime committed in the District of Columbia» [la nota della polizia, in cui si offrono 1000 dollari a chiunque fornisca informazioni sui ricercati].
La portavoce del ministro degli Esteri russo Segej Lavrov: «Il sistema elettorale negli Stati Uniti è arcaico, non in linea con i moderni standard democratici, e i media americani sono diventati strumento di battaglia politica».
Il presidente iraniano Rohani: «Ciò che abbiamo visto negli Stati Uniti ieri sera mostra soprattutto quanto fragile e vulnerabile sia la democrazia occidentale».
I cinesi non hanno commentato.

In prima pagina

• Infine il Congresso americano ha certificato la vittoria di Joe Biden. Il presidente eletto ha ottenuto 306 voti dei grandi elettori contro i 232 di Trump, che ora assicura una transizione «ordinata»
• Bilancio degli scontri del 6 gennaio. 5 morti, almeno 56 feriti, almeno 70 arresti
• Ora tutti scaricano Trump. Zuckerberg ha bloccato le sue pagine Facebook e Instagram fino alla fine del mandato. I democratici invocano il 25° emendamento e minacciano l’impeachment. Pure i suoi lo stanno abbandonando
• Giulio Gallera non è più assessore alla Sanità della Lombardia. La Moratti ha preso il suo posto
• Oggi si saprà come verranno suddivise le regioni dall’11 al 15 gennaio
• Il vaccino Moderna potrebbe proteggere fino a due anni
• In Italia i vaccinati sono 326.649. Il tasso di positività è schizzato al 14,8%. I morti per Covid ieri sono stati 414. In undici regioni le terapie intensive sono sopra soglia critica.
• A Modena alcuni sanitari hanno chiamato i parenti per vaccinarsi con le dosi avanzate.

Clamoroso

Scorie nucleari in Italia: 31 mila metri cubi, oggi stipati in una ventina di stoccaggi che diventeranno presto 67, di cui dodici più importanti degli altri: due in provincia di Torino, cinque ad Alessandria, cinque in provincia di Viterbo. I luoghi: Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargnento, Bosco Marengo, Montalto di Castro, Canino, Corchiano. Per compensare i comuni che ospitano le scorie nucleari, lo Stato spende una quindicina di milioni [Giliberto, Sole].
I rifiuti radioattivi in questione sono quelli a media e bassa intensità, prodotti dalla nostra vita quotidiana: reagenti farmaceutici, diagnostica e terapie nucleari, radiografie industriali, tracker biomolecolari, ceneri di carbone, teste di parafulmine, rilevatori di fumo che lampeggiano sul soffitto, ecc.


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Giorgio Dell'Arti

Nasce a Catania il 4 settembre 1945. Giornalista dal ’69 a Paese sera. Passa a Repubblica nel ’79: inviato, caposervizio, redattore capo, fondatore e direttore per quattro anni del Venerdì, editore del mensile Wimbledon. Dirige l’edizione del lunedì de Il Foglio, è editorialista de La Stampa e La Gazzetta della sport e scrive per Vanity fair e Il Sole 24 ore. Dell’Arti è uno storico di riconosciuta autorevolezza, specializzato in biografie; ha pubblicato (fra gli altri) L’uomo di fiducia (1999), Il giorno prima del Sessantotto (2008) e l’opera enciclopedica Catalogo dei viventi - 7247 italiani notevoli (2008, riedizione de Catalogo dei viventi - 5062 italiani notevoli, 2006). Tra gli ultimi libri si ricordano: Cavour - Vita dell’uomo che fece l’Italia (2011); Francesco. Non abbiate paura delle tenerezza (2013); I nuovi venuti (2014); Moravia. Sono vivo, sono morto (2015); Bibbia pagana (2016).

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