Non vorrei fare antipolitica facendo notare che in televisione si parla di cibo e di gastronomia tutto il giorno. E’ inaccettabile che “Vissani” sia onnipresente. Voglio ricordare che è comparso pure al Festival della filosofia! Allora c’è ragione che argomenti del giorno siano l’obesità e l’anoressia che fanno spettacolo e fanno discutere. L’obesità e l’anoressia espongono a tante complicanze serie per le quali è necessario provvedere con terapie e ricoveri ospedalieri. E’ giusto che il peso di questi interventi sul bilancio della sanità pubblica venga denunciato ma bisogna essere cauti per evitare che se ne parli mentre si chiede di ridurre i costi della politica senza nulla ottenere.
Certo, in ogni famiglia c’è un problema che ruota intorno a queste due malattie. Non so quale dei due problemi sia quello più importante e pericoloso per la vita. Per l’obesità qualcosa si può fare anche se va considerata una malattia a carattere cronico per la quale è necessario un impegno quotidiano nel lungo termine, viste le conseguenze patologiche alle quali l’obeso andrà certamente incontro con una mortalità ritardata rispetto all’anoressia che può uccidere precocemente.
La parola guarigione è riservata ad una minoranza esigua di persone. Sono state studiate le casistiche dei pazienti, trattati con varie metodologie terapeutiche a distanza di anni con risultati apparentemente sorprendenti quando si parla di miglioramenti vicini alla guarigione nel 30 60% dei casi. Massimo Cuzzolaro, che è il ricercatore italiano più accreditato in questo campo, autore di testi seri e documentati, scrive che questi studi vanno presi con un largo beneficio d’inventario per la parziale valutazione dello stato psichico e per i metodi di indagine impiegati a distanza di anni dai primi test praticati sui pazienti.
Da qualche anno sono attivi dei siti che incitano i giovani a diventare anoressici tanto che alcuni cittadini, probabilmente mamme spaventate da questi comportamenti delittuosi si sono rivolti alla magistratura per ottenere che l’istigazione all’anoressia venga considerato un reato penale e l responsabili possano essere denunciati alle forze dell’ordine. Condivido in pieno la bontà di questa iniziativa e spero che abbia buon esito. E’ abbastanza facile ingrassare mangiando più del necessario, cibi molto nutrienti, muovendosi poco o affatto. Non è altrettanto facile ingrassare con le medicine onestamente prescritte, anzi, direi che in molti casi è impossibile.
Dimagrire è possibile e, purtroppo, in molti casi sembra molto facile ma e assai difficile mantenere il peso raggiunto dopo il dimagramento. Una delle truffe più gravi è quella della pubblicità che propone di perdere 8 kilogrammi in otto giorni. Una percentuale non indifferente di obesi viene da ripetute diete dimagranti. Tanto che di fronte al rischio d’ingrassare dopo una dieta drastica è meglio tenersi l’obesità. Dimagrire con le medicine non è mai comprovato da studi seri su campioni validi o comporta effetti secondari spiacevoli. In farmacia le medicine che offrono la possibilità di dimagrire si rinnovano di giorno in giorno perché nessuna riesce a mantenere credibilità oltre una stagione. Allora che fare?
Si può dimagrire impegnandosi a compiere un lungo, molto lungo percorso con l’aiuto di una esperto. Bisogna dimagrire senza che l’organismo se ne accorga per impedirgli di mettere in atto i meccanismi di compenso che determinano la ripresa del peso perduto.
La raccomandazione è sempre la stessa e riguarda un’attenzione scrupolosa sul consumo dei grassi e dei carboidrati. Sembra paradossale la passione che gli obesi hanno per i cibi grassi. Limitarne il consumo è un gran sacrificio perché evidentemente il cibo grasso ha una ben nascosto effetto farmacologico sullo stato dell’umore. Perché non limitarsi al parmigiano? Lo stesso discorso vale per i dolci verso i quali si crea un desiderio morboso e incontrollabile. Allora è molto importante limitare gli acquisti durante la spesa quotidiana. Comprare solo il necessario per avere in frigorifero poche cose e acquistare, con una nota redatta opportunamente a casa prima di uscire, solo quello che serve per quel giorno.
Perché bere tanta coca-cola e bibite più o meno gassate che contengono tanto zucchero?
Per quanto riguarda il desiderio di aumentare di peso bisogna avere la pazienza, la determinazione e la saggezza per capire per prima cosa quale sia il ruolo della costituzione contro la quale è impossibile mettere in atto azioni contrastanti. Quando in famiglia nonni e genitori sono molto magri cosa si pretende? In secondo luogo bisogna riconoscere quale sia il ruolo dello stress nel causare la magrezza. Molte persone sono stressate ma non se ne rendono conto perché lo stress le rende attive, dinamiche, attente, motivate e quando dovessero immaginare di rimuovere le ragioni dello stress si sentirebbero perdute. Peccato perché basterebbe mettere in discussione se stessi e vedere di trovare le vie di fuga che potrebbero mantenere lo stesso rapporto con l’ambiente ma con un vissuto diverso. Riprendere il peso perduto dopo una malattia e un periodo di surmenage non è un problema basta avere pazienza e tutto tornerà a posto.
Un problema che solo da qualche anno si è posto all’attenzione degli studiosi amento del peso corporeo provocato dall’uso degli psicofarmaci. “Si calcola che il peso aumenti nel 60% dei soggetti in terapia con sali di litio e nel 25 – 50 % di quelli in cura con vari antipsicotici e antidepressivi” recita ancora Massimo Cuzzolaro. L’aspetto paradossale di questa obesità è che diventa causa di un disagio reattivo creando un circolo vizioso depressione, miglioramento, obesità nuovo disagio.
La mia opinione al riguardo è che gli psichiatri non avvertono preventivamente della possibilità di un aumento di peso con le medicine prescritte e che risulteranno certamente utili per lo stato mentale dei pazienti ma pagando un certo pedaggio. In secondo luogo non sanno mettere in atto qualche espediente preventivo dell’aumento di peso e associare qualche consiglio dietetico chiedendo magari la consulenza di internista. Purtroppo l’obesità provocata dall’uso degli psicofarmaci non si risolve tanto facilmente perché non è sempre cosi facile fare a meno delle medicine in soggetti che se hanno dovuto ricorrere alle cure di uno psichiatra non sono malati da poco. Eppure ci sono farmaci utili per limitare l’obesità anche se gli studi controllati sono ancora pochi e condotti nei posti più disparati del pianeta. Io non credo che lo stile di vita e le abitudini alimentari degli israeliani, degli arabi, degli indiani di Calcutta, e dei giapponesi permettano di mettere a confronto i risultati di studi condotti su campioni di soggetti così differenti tra loro.
Ci sono quindi delle difficoltà che vanno prese in considerazione ma volendo essere ottimisti possiamo contare su internet che può permettere un facile e rapido scambio di informazioni e di metodologie tra ricercatori che non debbono più aspettare la pubblicazione delle loro ricerche che richiederà magari due o tre anni!! Vedremo ottenere risultati affascinanti in tempi relativamente brevi.
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