La promozione dell’alimentazione sana e tradizionale è importante per dare slancio ai nostri sforzi per ottenere un sistema alimentare che rispetti l’ambiente, la cultura e il benessere delle persone, elemento fondamentale dello sviluppo sostenibile.
È questo il messaggio lanciato oggi nel corso di un evento organizzato dal Governo italiano con il sostegno della FAO, che mira ad approfondire la conoscenza della dieta mediterranea e di altri alimenti tradizionali di tutto il mondo e dei loro benefici nutrizionali, nonché a sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto possano essere utili per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Promuovere e tutelare l’alimentazione sana e renderla disponibile, accessibile ed economica è fondamentale per vivere in modo soddisfacente e sereno”, ha detto il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu nel suo discorso di apertura.
Ha citato alcuni buoni esempi di alimentazione sana e tradizionale che “contengono la saggezza dei nostri antenati e l’essenza culturale delle generazioni”. Tra questi troviamo la dieta mediterranea, che prevede un elevato consumo di svariate verdure, frutta, legumi, erbe aromatiche e olio d’oliva, la Nuova Dieta Nordica, la tradizionale dieta giapponese e la cucina regionale del sud della Cina. Tutte possono vantare una serie di benefici, per esempio possono abbassare i livelli di colesterolo, prevenire le cardiopatie e il diabete, ha aggiunto Qu.
Tuttavia, il Direttore Generale della FAO ha segnalato che, nonostante i numerosi benefici, queste diete vengono spesso trascurate a causa di una serie di fattori come la crescita demografica, la globalizzazione, l’urbanizzazione, le pressioni economiche e il ritmo di vita frenetico che stanno modificando la nostra alimentazione e i nostri modelli di consumo.
Qu ha invitato tutte le parti interessate “a unirsi ai nostri sforzi per garantire che le diete tradizionali riacquistino la loro importanza e la posizione che meritano nella mente delle persone”, e ha incoraggiato le giovani generazioni in particolare a riscoprire il piacere di cucinare pasti sani a casa invece di ricorrere ai fast-food.
L’evento, che si è svolto presso la sede della FAO a Roma, ha visto la partecipazione del Segretario Generale del Ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, del Vicesegretario Generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Michele Baiano, e di nutrizionisti e altri esperti di alimentazione provenienti da tutto il mondo, dalle agenzie delle Nazioni Unite e dal mondo accademico.
È necessario trasformare i sistemi alimentari per garantire l’alimentazione sana
La malnutrizione in tutte le sue forme è una delle più grandi sfide del XXI secolo. Le cause dell’attuale stato di malnutrizione nel mondo sono complesse, ma l’alimentazione scorretta rimane una delle principali cause della malnutrizione, come riportato nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Nell’indicare che le diete tradizionali e indigene giocano un ruolo importante nell’eliminazione della fame e della malnutrizione, Qu ha sottolineato la necessità di trasformare i nostri sistemi alimentari affinché diventino più attenti alla nutrizione e all’inclusione, producendo “cibo che non solo sfami le persone, ma le nutra anche”.
Ha promesso che la FAO continuerà a sostenere i suoi Stati membri nello sviluppo di linee guida per una sana alimentazione, affinché i governi possano fornire ai loro cittadini consigli sull’alimentazione sana e in linea al contesto locale.
Qu ha anche fatto riferimento ai Principi guida per diete sane e sostenibili di recente pubblicazione, realizzati congiuntamente dalla FAO e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per sostenere i paesi nei loro sforzi per promuovere l’alimentazione sana.
“Trasformare i nostri sistemi alimentari è essenziale per garantire modelli alimentari salubri”, ha detto, sottolineando la necessità di rendere l’alimentazione sana e sostenibile accessibile a tutti, specialmente ai più vulnerabili.
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