Sfogliando il New York Times

I democratici ritraggono Trump come un pericolo futuro

SFOGLIANDO IL NEW YORK TIMES DEL 12/02/2021

I democratici ritraggono Trump come un pericolo futuro. Si appellano alla corte della pubblica opinione. Con la condanna in Senato praticamente impossibile, gli accusatori si dirigono a due altre platee: gli Americani, la cui decisione di negargli un secondo mandato era stata messa in pericolo, e gli storici che un giorno daranno il loro giudizio sull’ex-presidente e sui suoi tempi.Vogliono essere sicuri, gli accusatori, che Trump rimarrà così politicamente radioattivo che non possa essere più la forza che era, se non proprio un paria almeno una figura che i repubblicani e i loro donatori vorranno tenere a distanza.

PRIMA PAGINA

Finale emozionante: la maggior parte dei repubblicani sembrano non convinti. Gli accusatori hanno concluso il loro intervento sul caso Trump ieri sera ammonendo che lui resta un chiaro pericolo per la democrazia americana e potrebbe scatenare altre violenze se non fosse bandito da qualunque incarico pubblico. Il “capo” degli accusatori, ha così concluso: “Cari colleghi, c’è qualcuno fra di voi che crede che se Trump fosse di nuovo ammesso alla presidenza smetterebbe di incitare alla violenza per ottenere quello che vuole? Vi giochereste la vita di altri poliziotti ? La sicurezza della vostra famiglia? Il futuro della nostra democrazia?”.

–  Altri 200 milioni di dosi sono in arrivo, ma la logistica è un problema. L’amministrazione Biden ha comunicato che sono in arrivo 200 milioni di dosi, sufficienti a vaccinare ogni Americano adulto, ma che le difficoltà nella distribuzione potranno provocare ritardi fino alla fine dell’estate. La quantità di dosi è sufficiente, ma sarà difficile arrivare alle inoculazioni. Ha detto Biden: “Una cosa è avere i vaccini, un’altra è avere le vaccinazioni”. Dottor Fauci ha detto: “In aprile arriveremo a quella che io chiamo “aperta stagione” in cui tutti potranno vaccinarsi, non solo quelli appartenenti alle categorie predeterminate per età o altri fattori”.

Facendo amicizie nella pandemia con la diplomazia del vaccino. L’India, grande produttore di vaccini, distribuisce milioni di dosi ai paesi vicini, amici o no. Cerca di controbattere la Cina, che invece ha fatto della distribuzione del vaccino un’arma centrale della sua diplomazia. Paesi con i mezzi o con la capacità tecnica usano il vaccino per ottenere favori o per migliorare relazioni, spesso anche a scapito dei loro stessi abitanti che hanno difficoltà a ottenere la dose.

Ha conquistato Wall Street. Adesso vuole prendersi New York. Fotografia con questa didascalia: Raymond J. McGuire ha raccolto più di 5 milioni da quando ha annunciato la sua candidatura a sindaco. La candidatura si basa su un’idea audace anche se non provata: che i tempi richiedano uno come lui, un “mago” della finanza, nero, con 40 anni di esperienza a Wall Street e nessuna esperienza di governo, ma pronto a mettere a disposizione della città la prolifica lista dei suoi contatti. 

PAGINE INTERNE

–  L’eroe riluttante del Campidoglio. Il poliziotto Eugene Goodman e’ considerato un salvatore di vite nel tumulto del 6 gennaio. Colleghi di lunga data, dicono che potrebbe fare a meno di tutta l’attenzione che il pubblico gli porta.

– Le mancanze del censo possono influire sulle elezioni. Gli stati hanno bisogno di contare con precisione la loro popolazione per aggiornare le mappe politiche, che possono influire sull’equilibrio del Parlamento. 

– Senza lavoro, ma non senza scopi. In Inghilterra, lavoratori rimasti disoccupati hanno trovato una nuova missione: combattere la pandemia.

La Shell dice di aver raggiunto il massimo della produzione. La compagnia petrolifera più grande d’Europa ha raggiunto la svolta, prevedendo una lenta discesa nella produzione.

– Maestro del Jazz. Necrologio di Chick Corea, considerato fra i grandi  innovatori nel boom della fusione fra rock e jazz degli anni 70. Aveva 79 anni.  

 – Vittoria legale per la duchessa. Un giudice ha sentenziato che un giornale ha invaso la vita privata di Meghan, la duchessa del Sussex, pubblicando una lettera.

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Umberto Bonetti

Umberto Bonetti, nato a Torino nel 1938, laureato in legge e scienze politiche Carriera: RAI di Milano (1962/1967), RAI di Montevideo (Uruguay) (1968/1974), RAI CORPORATION (1974/2000) a New York e Los Angeles. . Dal 2000 in pensione, con vari incarichi di consulenze. Volontariato: Peace Corps in El Salvador, United Nations in Sudan, Unesco in Afghanistan, Unione Europea in Bangladesh. A New York: Metropolitan Museum, Meals on Wheels (distribuzione pasti).

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