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Il governo litiga e i Meet up locali si allontanano

Luglio, caldo torrido, l’estate che impazza, finalmente per le famiglie italiane arriva il periodo della tanto attesa e meritata vacanza. Mentre i lavoratori si rilassano, il Governo lavora per i cittadini e nella distrazione popolare Conte dichiara che forse sulla TAV si potrebbe essere sbagliato e che conti alla mano, nonostante le battaglie che il M5S ha sempre sostenuto contro la realizzazione della TAV, potrebbe essere più conveniente proseguire nel progetto. Nel frattempo il Vicepresidente del Consiglio si preoccupa di incontrare i portavoce dei Meet up locali e regionali per un confronto aperto, oltre a tweettare quanto scritto dal suo ufficio stampa, e pensa come mettere in atto la possibilità di un “mandato zero” nei comuni aggirando il limite dei due mandati elettorali voluti dal movimento politico che rappresenta.

Luigi Di Maio

Tutto sotto controllo, tranne i sondaggi che raccontano che i pentastellati si aggirano intorno ad un 17% circa. Eppure il reddito di cittadinanza ormai è una realtà, una promessa elettorale mantenuta. Perché gli italiani hanno fatto marcia indietro sull’entusiasmo che li ha accompagnati alle urne a votare il movimento di rinnovamento? Tante le teorie dei colleghi giornalisti, degli statisti e dei politici, sui motivi che spingono la bilancia dei grillini verso il basso, personalmente invece ho trovato interessante lo sfogo di due cittadini che per 9 anni hanno gestito un Meet up locale, partecipando e impegnandosi affinché il Movimento potesse acquisire un certo successo elettorale. Lo sfogo di chi ha lottato per diffondere i principi di trasparenza e democrazia sbandierati per anni e che sta alla base del Movimento.

” Sarà necessario molto tempo per consentire agli attivisti pentastellati di smaltire la delusione per aver buttato al vento anni di lavoro e di impegno – scrivono in una nota i due attivisti del M5S – Fa male sapere che l’impegno che abbiamo messo in questi 10 anni, nel portare avanti le battaglie utili ai cittadini, finisce in una bolla di sapone. Eravamo veramente in pochi a credere in quel sogno di democrazia diretta e partecipazione alla vita pubblica, nato dalla mente di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo. Molti ridevano di noi, delle foto scattate e pubblicate per denunciare lo stato di abbandono e degrado di molti luoghi del nostro territorio. Poi sono arrivate le battaglie più dure: quella per l’acqua pubblica; quella contro la presenza di arsenico nelle acque del paese; quella contro i termovalorizzatori che avrebbero distrutto l’economia prettamente agricola del nostro territorio. Sono arrivate le denunce, le minacce della malavita infastidita dalle nostre azioni che minavano i loro interessi. Abbiamo presentato progetti, interpellanze, mozioni, affinché il nostro paese potesse diventare un posto migliore dove poter vivere”.

Nei giorni scorsi il Vicepremier Di Maio avrebbe incontrato i Meet up del Lazio dimenticando, secondo quanto riportato dalla nota comparsa sulla pagina fb ufficiale di un Meet up locale, di invitare i due rappresentati. “Non sappiamo se il confronto con il Capo politico avrebbe portato a migliorare i rapporti tra la base del MoVimento e i suoi portavoce – proseguono nella nota – ma avrebbe sicuramente dato la spinta per non mollare dopo l’ultima disfatta elettorale. Negli anni troppe cose sono cambiate, rendendo il MoVimento 5 Stelle, non più un movimento rivoluzionario come avevamo sognato, ma sempre più un partito tradizionale, con i propri capi, le proprie stanze dei bottoni e le proprie magagne.

Come attivisti ci siamo visti costretti per anni a portare avanti le nostre lotte senza nessun sostegno da parte dello staff del MoVimento 5 Stelle, minacciati dal MoVimento stesso di essere denunciati nel caso avessimo utilizzato il simbolo del M5S durante la nostra attività politica, nonostante il nostro meet up fosse certificato proprio dal loro staff. Abbiamo affrontato il tutto senza il benché minimo sostegno del MoVimento per cui ci battevamo-concludono gli ex grillini- Abbiamo dovuto accettare l’idea di avere un Capo politico tradendo il principio dell’uno vale uno, abbiamo dovuto ingoiare rospi enormi, accettare di sederci allo stesso tavolo di governo insieme a un partito come la Lega che abbiamo sempre combattuto. Abbiamo visto sparire i gazebo informativi nelle strade, la trasparenza nelle scelte, lo streaming degli incontri e molti altri principi fondanti del MoVimento 5 Stelle”.  Percorrendo all’indietro la strada della TAV, non sarebbe forse opportuno fermarsi qualche ora e ritrovare il vero punto di partenza?

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Veronica Ruggiero

Giornalista, collaboratrice presso il Gruppo Corriere.

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