Rassegna stampa dal 23 al 29 novembre
Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, non è stato messo al tappeto dal suo tenace avversario Donald Trump, ma bensì dal suo giocherellone pastore tedesco Major che, fra una corsa e l’altra ha provocato al presidente una microfrattura al piede destro, con l’obbligo di indossare un tutore per diverse settimane.
Biden che da poco ha compiuto 78 anni è considerato il presidente più anziano della storia, con un ottimo stato di salute, reso noto anche in campagna elettorale, per rassicurare e rendere possibile e compatibile la sua candidatura. Per adesso alla Casa Bianca bisogna solo fare attenzione a Champ, l’altro pastore tedesco della casa.
Secondo i dato dell’Oms, aggiornati al 29 novembre, il più alto incremento giornaliero nelle ultime 24 ore si è registrato negli Stati Uniti d’America con 175.669 casi.
Il secondo posto resta all’India seguita dal Brasile.
Al quarto posto c’è la Russia con 26.683 casi giornalieri e al quinto sale l’Italia con 26.315 contagi giornalieri e 54.904 vittime totali dall’inizio della pandemia.
Al sesto posto troviamo il Regno Unito, seguito dalla Polonia e dalla Germania con 14.611 casi.
In classifica c’è anche l’Iran con un totale di 13.402 casi giornalieri e 47.874 vittime dall’inizio della pandemia.
Chiude la classifica delle 10 nazioni più contagiate: l’Ucraina con 12.978 casi giornalieri.
Non è stato ancora rivendicato l’attacco suicida causato da un’autobomba che il 28 novembre ha ucciso 30 membri delle forze afghane, ferendone altre 27.
Come viene riportato dall’Ansa, l’attentatore ha fatto esplodere il veicolo pieno di esplosivo fuori dalla base delle forze di protezione pubblica nella provincia di Ghazni, causando la tragedia documentata dal capo dell’ospedale pubblico, Baz Muhammad Himmat. Per adesso non ci sono fonti certe che possano accertare i responsabili, ma sono abitualmente attacchi dei talebani contro le forze afghane .
“Liberté” è stato il grido di protesta urlato dai francesi nel loro primo giorno di libertà dopo il rigido lockdown. Sono scesi in piazza migliaia di francesi fra le strade di Parigi, Lione, Bordeaux, Marsiglia, Grenoble, Montpellier per la Marcia della libertà.
Una protesta contro la legge “liberticida della sicurezza globale” che si è accesa per le violenze della polizia prima contro i migranti, poi contro il produttore musicale Michael Zecler che è stato picchiato durante un controllo.
Il pestaggio è stato documentato da alcune videocamere di sorveglianza e quattro poliziotti sono stati sospesi.
50.000 persone hanno partecipato a Parigi, in un corteo pacifico, macchiato dalla presenza dei black bloc, che hanno devastato la piazza e lanciato lacrimogeni su tutto il quartiere del Marais, nelle strade piene di negozi fra la place de la Rèpublique e la Bastiglia, distruggendo e incendiando alcuni negozi nelle vicinanze.
A fronteggiare la protesta c’erano 20.000 gendarmi e poliziotti, fin troppo pochi per tenere a bada la protesta e garantire la sicurezza.
Una manifestazione di forte dissenso nei confronti del governo e delle sue scelte, con battute molto forti e cori ostili contro le forze dell’ordine e quel famigerato articolo 24, approvato il 24 novembre dall’assemblea nazionale, che prevede il divieto di fotografare o filmare i poliziotti in attività durante le manifestazioni.
Il 25 novembre, in un momento del tutto inaspettato, ci lascia Diego Armando Maradona, il numero 10 del calcio mondiale, all’età di 60 anni, per un arresto cardiocircolatorio provocato da un edema polmonare acuto, diagnosi riportata dal quotidiano argentino Clarin, il primo a dare la notizia della scomparsa del campione.
Una morte inaspettata che ha sconvolto il mondo del calcio e non solo.
Un bagno di folla ha sostenuto e pianto Diego durante il corteo partito dalla Casa Rosada di Buenos Aires, fino al cimitero Bella Vista, dove Diego è stato sepolto, accanto ai suoi genitori, il padre Don Diego e la madre Dona Tota.
Una maglia del Napoli con il numero 10 è stata depositata sul feretro di Diego Maradona esposto nella Casa Rosada presidenziale.
La maglia è stata consegnata dall’ambasciata italiana a Buenos Aires, ed è stata collocata sulla bara, vicina a quella delle nazionale argentina, del Boca Juniores e dell’Argentinos Juniors, da una delle figlie di Maradona.
Dopo una delicata operazione al cervello avvenuta lo scorso 2 novembre, Maradona aveva fatto rientro nella sua casa a Tigre per continuare la sua convalescenza, ma purtroppo qualcosa è andato storto ed oggi la sua morte è al centro delle polemiche.
L’attenzione è posta sull’orario del decesso e sul ruolo dei soccorritori. Molto pesante è l’accusa dell’ avvocato, Matias Morta, che punta il dito sul ritardo dell’ambulanza di circa mezz’ora e sui sanitari, che avrebbero dovuto prestare assistenza occupandosi di lui, ma che dalle ultime ricostruzioni, avrebbero lasciato solo Maradona per più di 12 ore.
I medici legali che hanno effettuato l’autopsia nel giro della settimana completeranno le analisi tossicologiche precisando se Maradona, prima di morire, abbia ingerito farmaci, droghe o alcol.
Uno choc mondiale per la perdita del “Dio del calcio”.
Un lutto indescrivibile per il popolo partenopeo che ha sempre considerato el Pipe de Oro come un mito, pura leggenda. Un saluto di preghiera e commozione da Papa Bergoglio e un tweet di addio da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
L’elefante più solitario del mondo, Kavaan, dopo aver trascorso 35 anni in uno zoo fatiscente del Pakistan il 29 novembre è stato trasferito in Cambogia.
Dopo il lungo periodo di solitudine e a causa di continui maltrattamenti, il povero elefante ha iniziato ad accusare problemi di salute fisica e mentale.
Fortunatamente nel 2015, un gruppo di attivisti per i diritti degli animali ha dato vita ad una campagna di salvataggio per Kaavan. Free The Wild, un’organizzazione per il benessere degli animali co-fondata dalla popstar americana Cher, è stata la prima ad impegnarsi per la salvaguardia dell’animale contribuendo nettamente al trasferimento confermato il 21 maggio 2020 dall’Alta Corte di Islamabad.
Nella prima fase del trasferimento, Kaavan dopo l’arrivo in Cambogia sarà messo in isolamento per un mese, successivamente vivrà con altri 3 elefanti asiatici.
Nel frattempo Cher arrivata ad Islamabad ha partecipato alla cerimonia di addio di Kaavan ed è stata successivamente ricevuta dal primo ministro pachistano Imran Khan che ha pubblicamente ringraziato su Twitter per la riuscita del trasferimento di Kaavan in Cambogia.
337 persone sono state condannate all’ergastolo per aver partecipato ad un colpo di stato fallito nel 2016, causando la morte di 251 vittime. Il 26 novembre altri 60 imputati sono stati condannati a pene minori, 75 sono stati assolti. Tra le persone condannate ci sono piloti di aerei militari e civili che avevano diretto le operazioni.
Il governo turco, da quanto riporta il quotidiano Internazionale, aveva attribuito il complotto al predicatore Fethullah Gulen che aveva smentito il suo coinvolgimento.
Un paesino austriaco che conta all’incirca un centinaio di persone, negli ultimi anni è stato attaccato e deriso pubblicamente per il suo nome al quanto fraintendibile: FUCKING (che evoca il noto insulto in inglese).
Dopo l’avvento di internet le prese in giro non sono mancate e le innumerevoli foto scattate sotto il cartello all’ingresso del paese hanno deriso e stancato gli abitanti al punto di costringerli ad una decisione drastica, il cambio ufficiale del nome da FUCKING a FUGGING.
Un’impresa non del tutto facile, che a sempre visto i residenti nei pressi del cartello favorevoli al cambio del nome, mentre gli abitanti all’interno del villaggio contrari perché legati all’origine della loro cittadina.
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