Servizio Funebre 2 si presenta come una vera testimonianza di un percorso umano. Quanto ritieni sia importante veicolare questi messaggi al giorno d’oggi?
Nella vita quotidiana dei nostri tempi abbiamo di continuo “suggerimenti” per ogni cosa. Se voglio imparare qualcosa cerco un tutorial e lo guardo, ma è ben diverso quando è un essere umano in carne e ossa a impartirti la lezione. Non pretendo di avvicinarmi così tanto con la musica fino ad impartire una lezione, ma il mio vissuto pervade fortemente la mia musica e questo credo sia sufficiente per lo meno a farti dire, forse sono vere le cose che dice, forse cerca di farmi percepire qualcosa e magari riesco a suscitare pure una riflessione in qualcuno.
Come ti sei trovato nelle collaborazioni con Franco126 e Massimo Pericolo?
Bene, sono degli amici e grandi artisti entrambi. Franco è di Roma, lo conosco da più tempo e l’ho apprezzato sin dall’inizio per i suoi testi che evocano immagini nitide ed intense. Ale purtroppo lo conosco solo da quando uscì ‘7 Miliardi’, sono stato subito mega fan e infatti avevo realizzato un disegno di lui. Da li ci siamo conosciuti e sono nate una bella amicizia e una collaborazione proficua.
Servizio Funebre 2 parla anche di politica. Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con questo frequente richiamo?
Parlo ai giovani in generale. Voi avete il dovere di essere migliori delle generazioni precedenti. Non vi piace la società? Come pensate di cambiarla se non vi volete interessare di politica? Se spesso e volentieri il mito a cui vi ispirate sono dei gangster che nella vita reale non fanno affatto una bella vita ma soprattutto che sono le piattole della società? Abbiamo davvero bisogno di un futuro migliore, anzi di un futuro e basta e spetta a voi realizzarlo.
Un disco che si rivolge a tutti. Con il brano “Spostate” ti rivolgi alla nuova generazione di rapper. Pensi che possano trarre insegnamento da Servizio Funebre 2?
Non ho nulla da insegnare, caso mai spero che il messaggio venga percepito e rielaborato e sia utile a far trovare la propria strada giusta a chi lo ascolta.
Tanta consapevolezza e tanta esperienza in questo album. Spesso i concetti sono trasmessi con ironia. Pensi che sia il modo migliore per parlare di alcuni temi difficili?
Quando hai un amico a cui tieni che si mette sempre nei guai, a volte non serve alzare la voce e fare il matto per dirgli che sta sbagliando, basta prenderlo in giro con stile e fargli capire quanto si ridicolizza già da sé… ottieni di più cosi… quindi forse si.
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